Domani sera sarĆ chiamata a salvare letteralmente Milano, che un piede nella fossa. Prima perĆ² Paola Egonu ha pensato bene di concedersi una volta di piĆ¹ alla curiositĆ dei tanti appassionati che non passa giorno nel quale non vogliano scoprire qualcosa in piĆ¹ su di lei. Personaggio ben oltre il mondo della pallavolo, unāicona di stile che ha trovato una sua dimensione che la rende uno dei volti piĆ¹ noti non soltanto a livello sportivo. E che in un modo o nellāaltro trova sempre il modo per lasciare il segno. Anche quando tutto sembra remare dalla parte meno desiderata.
- La fuga in Turchia "per tornare piĆ¹ forte"
- "Anche le top player hanno le loro giornate storte"
- L'invidia e l'accusa piĆ¹ cattiva: "Mai fatto scelte per soldi"
- Zhu, l'Egonu di Cina: dalle critiche al riscatto
La fuga in Turchia āper tornare piĆ¹ forteā
Dice di essersi tatuata addosso la parola āpazienzaā, perchĆ© lei di pazienza ne ha sempre avuta poco. āNon ce lāho e quando qualcosa non va per il verso giusto vado subito fuori di testaā, confessa nellāintervista esclusiva rilasciata a Elle. Dove emerge uno spaccato diverso dal solito: si parla tanto del suo ritorno in Italia, della serenitĆ ritrovata dopo le estati piĆ¹ difficili (quella 2022, chiusa con lo sfogo seguito alla finale per il bronzo mondiale con lāOlanda, e quella 2023, passata a fare la riserva di Antropova), della voglia di sentirsi importante ma pur sempre āumanaā come le altre, sognando perĆ² di andare a Parigi e regalare allāItalia quella medaglia che volley femminile ha sempre visto indossare alle altre nazionali.
āQuando me ne andai in Turchia, nellāautunno del 2022, avevo bisogno di staccare da tutto e da tutti. Quel tempo māĆØ servito per ritrovare me stessa e fare pace con quel passato cosƬ ingombrante. Tutti si aspettano tanto da me, senza pensare che dietro Paola cāĆØ pur sempre una ragazza con i suoi alti e i suoi bassi, le sue giornate buone e quelle meno buone. LāItalia nei 9 mesi passati a Istanbul mi ĆØ mancata, ma quando sono tornata ero piĆ¹ matura e serena rispetto a quando me nāero andata. E avevo metabolizzato quanto successo durante il mondialeā.
āAnche le top player hanno le loro giornate storteā
Contro Scandicci, Paola sarĆ chiamata allāennesima impresa sportiva della sua carriera. Unāeliminazione in semifinale, per giunta senza nemmeno passare per la ābellaā, avrebbe quasi del clamoroso pensando alle ambizioni dellāAllianz. āQuesto conferma quanto giĆ detto, e cioĆØ ciĆ² che la gente pensa e ciĆ² che si aspetta da me.
Anchāio ho le mie giornate storte e le mie insicurezze: quando sei forte e viene considerata una top player hai sempre gli occhi di tanti puntati addosso. Anche nelle situazioni piĆ¹ banali, tutto viene ingigantito a regola dāarte. Ma essere una top player non ti mette al riparo dai problemi della vita di ogni giornoā.
Lāinvidia e lāaccusa piĆ¹ cattiva: āMai fatto scelte per soldiā
Parla anche di invidia, Egonu, specificando che āse la gente che critica si concentrasse su se stessa, magari potrebbe fare grandi coseā. E tra tante accuse gratuite ricevute, una sembra averle fatto piĆ¹ male rispetto a tante altre: āDicono che ogni scelta che ho fatto sia stata guidata dal denaro. Nulla di piĆ¹ sbagliato: non sono ancora in quella fase dove sono i soldi a guidarmi, anche se magari un giorno succederĆ . Oggi faccio quello che mi sento di fare: in Turchia sono andata perchĆ© volevo allenarmi con Giovanni Guidetti e giocare con atlete di livello top che stimavo.
Sono giovane ed emotiva e seguo ancora ciĆ² che mi dice il cuore. I soldi sono importanti, perchĆ© danno sicurezza e perchĆ© ripagano tutti i sacrifici fatti, ma non sono tutto nella vita. E quanto alle critiche, sto imparando a farmele scivolare addossoā.
Zhu, lāEgonu di Cina: dalle critiche al riscatto
I riflettori si accenderanno anche domani sera su Paola, chiamata a ribaltare lāinerzia di una serie di semifinale che per Milano equivale giĆ a un dentro o fuori. Contro Scandicci perĆ² non sarĆ facile: oltre ad Antropova, lāopposto con il quale dovrĆ spartirsi il posto 2 in nazionale nellāestate alle porte, cāĆØ la cinese Zhu a fare paura, fresca peraltro di ritorno in nazionale dopo tre anni di assenza.
Una giocatrice che ha spesso e volentieri esaltato la formazione toscana, e che come Egonu ha attraversato momenti molto delicati, seguiti soprattutto al flop dei giochi olimpici di Tokyo con la selezione cinese (dopo che a Rio era arrivato lāoro). āAvevo anche pensato di smettere, poi alla fine mi sono detta che non potevo darla vinta a chi giocava con i sentimenti degli altri e lentamente ho riannodato tutti i filiā, ha ammesso Zhu.
Che meglio di tante altre colleghe puĆ² dire di conoscere ciĆ² che ha provato (e ancora oggi prova) Egonu. Alla quale domani vorrĆ dare un altro dispiacere, magari auspicando di ritrovarsela di fronte a Parigi con una medaglia in palio.