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Volley femminile, perché Egonu è tornata in Italia: Milano, l'ambiente giusto e il legame con Sylla

Dopo l'esclusione, concordata con la Federazione, dal Preolimpico con l'Italia, nella testa di Paola Egonu c’è spazio solo per la nuova avventura: a ottobre debutta con il Vero Volley Milano

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Da domani l’Italia del volley al femminile cercherà di strappare uno dei due pass messi in palio dal preolimpico di Lodz, dove le rivali più temute rispondono al nome di Polonia e Stati Uniti nel girone a 8 squadre che prevede anche la presenza di Germania, Thailandia, Colombia, Slovenia e Corea del Sud, quest’ultima prima avversaria sul cammino che (nelle intenzioni) dovrà portare le azzurre di Davide Mazzanti verso Parigi 2024.

Un torneo al quale, è risaputo, non prenderà parte Paola Egonu, che dopo un’estate di tormenti e panchine ha deciso di congedarsi almeno per quest’ultima finestra di impegni con la nazionale, dando appuntamento semmai proprio alle Olimpiadi della prossima estate.

Mazzanti o Egonu: con chi andiamo, se andiamo, a Parigi?

Servirà però un cambio di guida tecnica, perché è evidente che con Mazzanti ancora commissario tecnico le possibilità che Paoletta vada a Parigi appaiono (ad oggi) piuttosto risicate.

Ma nella testa della giocatrice di origini nigeriane sin d’ora c’è spazio solo e soltanto per la nuova avventura che l’attende: a ottobre Egonu tornerà nel campionato italiano, avendo accettato l’offerta da un milione di euro che il Vero Volley gli ha prospettato la scorsa primavera. E dopo aver conquistato l’Europa del volley con la maglia del VakifBank, ora Paola punta decisamente a portare il massimo alloro continentale nientemeno che a Milano.

Le ambizioni del Vero Volley Milano

Le ambizioni del club meneghino, che giusto un anno fa ha traslocato da Monza volgendo lo sguardo al capoluogo di regione (la società lamentava la concorrenza “spietata” del calcio e la scarsa attenzione rivolta dall’amministrazione brianzola alle necessità del volley femminile) anche in previsione di un deciso upgrade a livello tecnico e di valore della rosa, sono certamente importanti.

La base della formazione guidata da Marco Gaspari è certamente di quelle che ogni allenatore vorrebbe avere alle proprie dipendenze. Oltre a Egonu ci sono anche Miriam Sylla, Alessia Orro e Beatrice Parrocchiale, tutte reduci dalla spedizione europea con la nazionale, e ancora l’olandese Nika Daalderop (che tanto male c’ha fatto nella finale per il terzo posto), la statunitense Kara Bayema (queste ultime due erano con Egonu in Turchia nella passata stagione), la belga Laura Heyman e la veterana Raphaela Folie, cui ci sono da aggiungere Vittoria Prandi, Sonia Candi, Helena Cazaute, Dana Rettke, Brenda Castillo e Adhu Malual. Un roster non giovanissimo, ma proprio per questo costruito per vincere subito, perché a Milano la vita corre veloce e nessuno vuol perdere tempo.

La nuova capitale del volley

La scelta di Paola è figlia della voglia di rientrare in Italia, ma di farlo da assoluta protagonista e in un contesto nuovo e stimolante. Le ambizioni del Vero Volley sono abbastanza chiare: le due finali perse negli ultimi due anni contro Conegliano (l’ex squadra di Egonu) hanno convinto la presidente Alessandra Marzari e il main sponsor Allianz ad aumentare gli sforzi e a provare ad alzare l’asticella.

Chiaro che l’arrivo dell’opposto di Cittadella ha rappresentato un colpo sensazionale, sia in termini tecnici, sia soprattutto di immagine.

L’Europa resta la vetrina di Paola

La sensazione è che Milano voglia diventare una volta di più la capitale del volley al femminile (in campo maschile a sua volta la Powerwolley ha già fatto tanta strada), e avere una giocatrice tanto polarizzante è quanto di meglio la proprietà potesse chiedere.

Egonu a Milano troverà una squadra decisa ad arrivare in fondo a tutte le competizioni: l’Europa resta la vetrina privilegiata di Paola, che nell’ultima finale ha mandato a referto una prestazione monstre da 40 punti, ma è chiaro che estendere il dominio anche nel campionato nazionale è un gradino necessario per impostare al meglio la scalata al continente. E una sfida tanto stimolante merita di essere vissuta appieno.

La ribalta utile, le pressioni che fanno bene

L’ultima estate ha lasciato in eredità tanti pensieri a Egonu, poi sfociati nello “strappo” definitivo con Mazzanti avvenuto dopo l’Europeo. A Milano l’opposto avrà tutta la ribalta utile per mettere ancor più pressione a chi dovrà decidere (leggi: FIPAV) da che parte stare nel momento in cui, arpionata la qualificazione olimpica, ci sarà da scegliere se andare a Parigi con una delle giocatrici più forti al mondo o se con il tecnico che dal 2017 siede sulla panchina della nazionale.

Nelle intenzioni di Paola c’è la voglia di regalarsi una stagione da grandi firme con il Vero Volley, così da fare ancora più presa sull’opinione pubblica che ormai ha imparato a conoscere da vicino una delle vicende (probabilmente) peggio gestite della storia recente dello sport italiano.

L’altra garanzia: il legame con Sylla

L’anno trascorso in Turchia l’è servito per riordinare le idee e tenersi alla larga dalle polemiche e dalle pressioni più futili e negative, ma il ritorno in Italia è il segnale che la voglia di dimostrare quanto vale è ancora adesso più forte che mai.

Troverà poi uno spogliatoio unito e compatto: detto che Daalderop e Bayema ha imparato a conoscerle a Istanbul, l’altra garanzia è il legame con Sylla, con la quale condivide anche l’agente e con cui ha voluto tornare a giocare dopo i fasti di Conegliano.

Insomma, Paola ha cercato una piazza che ha voglia di vincere, e l’ha fatto potendo contare su amiche fidate e compagne di squadra in grado di esaltarsi con lei. E così facendo provare a mandare il segnale che molti non necessitano nemmeno di ricevere: ribadire al mondo intero che un’Italia senza Egonu non ha senso di esistere. Se vince con Milano, avrà più forza per urlarlo.

In collaborazione con Auden Bavaro

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