S’infrange sul più bello il sogno dell’Under 20 femminile di coach Gagliardi di riportare a casa il titolo europeo. Al termine di una gara dai mille volti, a conquistare l’oro continentale è la Turchia, che s’impone al tiebreak in coda a una partita andata letteralmente a strappi, con le italiane brave in avvio e poi costrette a inseguire le rivali, capaci di mostrare sprazzi di grande volley e percentuali offensive davvero rilevanti. Quando però l’inerzia sembrava nuovamente pendere dalla parte delle azzurre, dominanti nel quarto set, la Turchia ha rimesso il turbo e ha lasciato ad Adigwe e compagne soltanto la medaglia d’argento. 22-25 25-16 25-19 17-25 15-11 il risultato della finale che pure ha ribadito una volta di più quanto il volley italiano poggi su basi solide, pensando a quel che dovrà raccontare l’avvenire.
Adigwe non basta: troppi black-out quando più conta
A condannare l’Italia alla piazza d’onore è stata certamente un po’ di discontinuità, che specie in alcuni momenti della fase centrale del match s’è fatta sentire. Un momento chiave è stato il finale di secondo set, quando sul 16 pari le azzurre hanno letteralmente staccato la spina, incassando un 9-0 di parziale che ha ridato fiducia a una Turchia che nel primo set aveva provato a scappare, ribaltata però a sua volta da un 6-0 di contro parziale delle ragazzi di Gagliardi, trascinate da Adigwe ma anche dalla prolificità di Manfredini e Bosso (14 punti a testa per quest’ultime).
L’opposto di Crema ha invece chiuso con 22 punti, ma anche con un 33% in attacco che in qualche modo rende bene l’idea delle difficoltà che l’Italia ha incontrato soprattutto sulle free ball, che sono state l’anello debole di una serata nella quale anche in ricezione non tutto ha funzionato a dovere. Quando però tutto sembrava far presagire a un lieto fine, con le turche letteralmente implose nel finale di quarto set, nel tiebreak l’inerzia è stata tutta dalla parte delle avversarie, trascinate dai 21 punti di Yesilirmak e dai 14 di Kacmaz, che nei momenti chiave del match ha fatto sentire la sua presenza sottorete.
Il futuro è a tinte azzurre
L’Italia era arrivata alla finalissima di Sofia dopo aver infilato 8 vittorie su altrettante gare disputate, proprio come la Turchia. Ma nel momento decisivo qualcosa è mancato: detto dei problemi in ricezione, le ragazze di Gagliardi hanno faticato anche a trovare cambi palla facili e in grado di togliere certezze ed entusiasmo alle rivali, che pur senza strafare si sono fatte bastare quelle poche cose fatte bene quando più contava.
La sconfitta non toglie nulla al percorso fatto dalle azzurrine, che hanno dimostrato di poter competere con il meglio del continente, offrendo al contempo anche delle soluzioni interessanti per la nazionale che verrà in vista del prossimo quadriennio olimpico. Se Adigwe è già sulla bocca di tutti (il prossimo anno a Conegliano sarà opposto di riserva dietro Haak), molte delle compagne puntano a farsi conoscere in fretta: la capitana Esposito, le schiacciatrici Manfredini e Monaco, la centrale Bosso e altre ancora rappresentano un futuro garantito.