La verità sul rapporto tra le stella dell’Italvolley Paola Egonu e l’ormai ex ct della Nazionale Davide Mazzanti e i motivi sul perché la stella azzurra sia rimasta in panchina ai recenti – fallimentari – Europei del 2023. A rivelarlo alla Gazzetta dello Sport è proprio l’allenatore di Fano, sostituito da Julio Velasco, cui spetterà il compito di provare a conquistare la prima medaglia alle Olimpiadi.
- Cosa è accaduto con la Egonu: la verità di Mazzanti
- Egonu-Mazzanti: il caso della panchina agli Europei
- Egonu, il piano di recupero non è andato bene
Cosa è accaduto con la Egonu: la verità di Mazzanti
Nell’intervista rilasciata alla Rosea, Mazzanti, che era in carica dal 2017, ha spiegato che “dopo la semifinale al Mondiale 2022 (quando l’Italia fu sconfitta 3-1 dal Brasile, ndr) Paola mi ha detto che non avrebbe più voluto lavorare con me. Poi, prima dell’estate, ho avuto un confronto con lei: si è scusata e siamo ripartiti dal collegiale di Firenze. Ma durante il ritiro ha fatto fatica. Non riusciva a riposare, tanto da avere difficoltà a iniziare o portare a termine gli allenamenti”.
Egonu-Mazzanti: il caso della panchina agli Europei
L’ex Ct, che al timone del’ItalVolley ha vinto gli Europei 2021, la Volleyball Nations League 2022, un argento ai Mondiali del 2018 e un bronzo a quelli del 2022, va avanti: “Dopo un confronto col nostro psicologo, il professor Vercelli, e d’intesa con la Federazione abbiamo individuato due strade: escluderla dall’Europeo o reinserirla con un percorso progressivo. Non considerarla titolare inamovibile avrebbe dovuto farle tornare la voglia di essere leader”.
Egonu, il piano di recupero non è andato bene
Già, il percorso si è interrotto agli Europei e non è proseguito col Preolimpico in Polonia. “All’Europeo non riusciva più ad accettare questa situazione di iniziale riserva – afferma Mazzanti -. Se mi sono sentito tutelato dalla Federazione? Con Egonu siamo arrivati a un punto in cui bisogna scegliere cosa fare e dovevamo essere una cosa sola. Invece, abbiamo lasciato la porta aperta alle critiche. Al presidente Manfredi l’ho detto: è stato dato un cattivo esempio. Quando si lascia la possibilità che il Ct passi per incompetente e che le scelte siano fatte per complottismo, incompetenza e rivalità, allora si fa male al movimento”.