Lo davano già in “ciabatte” nel buen retiro del Qatar, dove magari lo avrebbero ricoperto di petrodollari, ma certamente dove le emozioni avrebbero latitato e non poco. Perché Ivan Zaytsev sente ancora di avere molto da dire e da dare al mondo della pallavolo. E quella ipotesi di andare ad acchiappare un contratto a sei zeri in una lega con interesse pari allo zero gli sarà sembrata decisamente sciocca, pur avendo dovuto prenderla debitamente in considerazione. Fino a che però non è arrivata la chiamata del Vero Volley, troppo allettante (sebbene economicamente assai inferiore) per non prenderla in esame.
Il beach per puntare alla quarta olimpiade
Lo Zar così tornerà ancora a infiammare i palazzetti di tutta Italia, e anche d’Europa, se è vero che Monza quest’anno farà il suo debutto in Champions League. “Vengo solo per dare una mano e far crescere in fretta un gruppo che ha margini enormi”, ha spiegato alla Gazzetta. Che l’ha intercettato facendogli raccontare cosa ha rappresentato per lui l’estate passata a giocare a beach, con tanto di titolo italiano messo in bacheca assieme a Daniele Lupo.
“Dovevo ritrovare l’entusiasmo ed è quello che è successo. Però ho ritrovato un beach volley diverso rispetto a quello che avevo lasciato: più veloce, più fisico, più esigente. Ormai sembra di giocare un indoor due contro due. Ma ho un sogno nella testa e voglio portarlo avanti: andare a Los Angeles 2028, quando però gli avversari non staranno certo ad aspettarmi a braccia aperte. Quegli svedesi lì sono forti e hanno solo 23 anni…”.
A Monza per stupire: “Entusiasmo contagioso”
Zaytsev è stato sempre un personaggio che ha diviso l’opinione pubblica, benché abbia saputo avvicinare tantissima gente alla pallavolo in un’epoca dove le vittorie erano già venute meno. “Sarà forse per via della cresta, che potrei anche farmi ricrescere”, spiega lo Zar.
“Io ho 36 anni, ma ancora mi diverto. E lo dico con onestà: mi sarei meritato di far parte della nazionale che è andata a Parigi 2024. Ma è una cosa che ho assorbito e superato, ormai fa parte del passato”. Un tarlo che però nella mente ancora si fa largo. Ecco forse spiegato il motivo per il quale Ivan la sua quarta olimpiade non se la vuol far privare da nessuno.
“Questo sarà con ogni probabilità il mio ultimo anno indoor, poi mi dedicherò anima e corpo al beach volley. E anche alla mia Academy di Cascia, aperta assieme a Baranowicz e Biribanti: mi sottrae tante energie, ma mi piace poter trasmettere ai giovani la giusta mentalità”.
Prima però c’è da pensare a Monza. “Ritrovo Juantorena, che non appena avrà tregua dalla spalla operata dimostrerà di essere ancora una valore aggiunto. Ma trovo soprattutto una società che ha grande entusiasmo e voglia di stupire: non avremo nulla da perdere, speriamo solo di star bene e di poter sfruttare tutte le opportunità che verranno. Perché ho scelto il 24? In onore di Kobe Bryant, per la sua grande dedizione al lavoro.”.