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Wimbedon, Panatta ridimensiona la sfida tra Sinner e Berrettini: “Altro che partita del secolo”

La leggenda azzurra smorza gli entusiasmi per il derby italiano di ieri vinto dall’altoatesino al quarto set: “Gara bella per l’agonismo, ma troppi errori da parte di entrambi”

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Nonostante le quasi quattro ore di gioco, i tre set su quattro finiti al tie break e una buona serie di scambi fenomenali, Jannik Sinner e Matteo Berretini non sono riusciti a entusiasmare fino in fondo Adriano Panatta. Il giorno dopo la gara valida per il secondo turno del torneo di Wimbledon la leggenda del tennis azzurro ridimensiona le prestazioni dei due protagonisti del derby italiano.

Wimbledon, la gara emozionante di Sinner e Berrettini

La partita tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini nel secondo turno del torneo di Wimbledon è stata abbondantemente celebrata dalla stampa italiana e straniera: difficile non magnificare un incontro – per di più un derby – durato 3 ore e 46 minuti nell’arco del quale i due protagonisti hanno battagliato senza esclusioni di colpi, portando 3 dei 4 set al tie break e rendendosi protagonisti di alcuni scambi davvero mozzafiato. Per un purista del bel tennis come Adriano Panatta, però, la sfida tra i due italiani, vinta alla fine da Sinner al quarto set, non è stata pienamente soddisfacente…

Panatta ridimensiona la sfida tra Sinner e Berrettini

“Come partita è stata bellissima dal punto di vista delle emozioni, ma tecnicamente non un granché”, il primo commento di Panatta durante il podcast “La Telefonata”, che tiene con l’amico di sempre Paolo Bertolucci. “Ho letto di partita del secolo – ha poi continuato Panatta – , ma come al solito si esagera. Hanno fatto un sacco di errori non forzati tutti e due e credo che non sia normale per Sinner sbagliare così tanto. Sembra quasi che lui rimanga sorpreso di giocare non al meglio e ieri non ci riusciva, anche per meriti di Berrettini“.

La stima di Panatta per Sinner e Berrettini

Più che da un atteggiamento eccessivamente snob o che dall’invidia per due giovani campioni, le parole di Panatta sembrano però motivate da una sana stima nei confronti dei due tennisti italiani. “Penso sia Sinner che Berrettini possano fare meglio – ha poi aggiunto il vincitore del Roland Garros ’76 – Sinner credo abbia giocato all’80% del suo potenziale, forse anche meno, visti i match che ha disputato recentemente contro Alcaraz e Djokovic”.

Ma secondo Panatta anche Berrettini è apparso ancora lontano dai suoi standard migliori. “Berrettini ha ritrovato la potenza del servizio, però si muove peggio di tre anni fa – ha concluso Panatta -. Questo si recupera con l’allenamento e le partite che gli mancano, può migliorare e fare il suo gioco. Inoltre deve lavorare sul rovescio, ha un movimento che non mi convince“.

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