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Wimbledon, Paolini “Bellissima”, il titolo della Gazzetta dello Sport è un caso social: “E’ sessista”

La Gazzetta dello Sport dedica una grande porzione della prima pagina a Jasmine Paolini dopo la conquista della finale a Wimbledon ma in tanti sui social non appezzano il titolo scelto

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

E’ un omaggio ma finisce per scatenare la polemica. Se non ci pensa il calcio ad alimentare l’ennesimo caso, ora è il tennis a finire sotto i riflettori. La grande ascesa di Sinner, l’exploit londinese di Lorenzo Musetti e anche e forse soprattutto l’incredibile ascesa di Jasmine Paolini che si prende la finale di Wimbledon e che cerca di entrare nella storia del tennis e dello sport italiano.

Paolini: il titolo della Gazzetta fa discutere

Nel 2024 anche un titolo che vuole essere un omaggio finisce per scatenare la polemica e forse per certi versi è anche giusto così. La sensibilità è cambiata e parole e contenuti devono andare di pari passi. La Gazzetta dello Sport dedica oltre metà della prima pagina all’impresa di Jasmine Paolini a Wimbledon con la vittoria in tre set contro la croata Vekic che è stato l’evento sportivo del giorno. Ma il titolo “Bellissima” non piace. Sui social la polemica è immediata e viene letto come un riferimento all’aspetto estetico che per descrivere lo sport maschile forse non verrebbe utilizzata.

Il titolo “sessista” e la polemica sui social

La polemica scoppia sui social con tanti, tantissimi commenti che criticano apertamente questa scelta “stilistica” della Gazzetta dello Sport: “Una grinta pazzesca, generazioni di atleti italiani che oggi guardano al tennis di questa ragazza per una rivincita sui campi più prestigiosi ma questi pensano di farle cosa gradita con il contentino estetico. Sono fuori dal tempo e non sanno cosa si perdono”. E ancora: “L’acquirente medio è il maschio poco o per niente acculturato, è un titolo perfetto per il target”. Ma c’è anche chi prova a difendere il titolo della Gazzetta: “Non cedo che il titolo sia riferito all’estetica di Jasmine, riuscireste a vedere il maschilismo anche dentro un utero”.

Una polemica nata sui social che però sembra avere origini lontani e forse decisamente poco attinenti nel caso in questione. Sono in tanti che fanno notare che il “Bellissima” che ha scelto il principale quotidiano sportivo italiano non sia un riferimento all’aspetto estetico di Jasmine Paolini quando alla bellezza dell’impresa che è riuscita a compiere sui prati di Wimbledon. Ma è anche vero che nel passato spesso il giornalismo sportivo, italiano e non solo, ha affrontato in maniera diversa il racconto delle imprese femminili e maschili.

L’esplosione di Sinner e del tennis

Non c’è dubbio che se in questo momento il tennis sia diventato lo “sport” di cui parlare gran parte del merito è di Jannik Sinner. L’atleta altoatesino, protagonista in Coppa Davis e poi vincitore degli Australian Open, ha acceso la scintilla per il tennis italiano e l’ha tenuta ben viva. Ma non c’è solo Jannik in questo momento incredibile. Un ruolo fondamentale ce l’ha anche Jasmine Paolini che proprio parlando del tema visibilità qualche tempo fa ha dichiarato: “Cè voluta l’esplosione di Jannik per dare anche a noi ragazze visibilità. Hanno parlato della mia vittoria nei TG, forse qualche anno fa non sarebbe successo. Ci vorranno anni per cambiare la cultura ma ce la faremo”.

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