Il funesto sorteggio del tabellone singolare maschile di Wimbledon ha voluto che i due italiani con maggiori possibilità di spingersi in fondo ai Championships, Jannik Sinner e Matteo Berrettini, si scontrassero già al secondo turno in un affascinante derby che mette di fronte coloro che più di tutti hanno riscritto la storia del tennis italiano sull’erba. Dall’altoatesino che vuole vincere il suo primo confronto da n°1 al mondo con un connazionale e lanciare un messaggio ai contendenti al titolo con una vittoria prestigiosa, al romano che invece, memore della finale raggiunta qui nel 2021, vuole tornare protagonista ribaltando i favori del pronostico: ecco cosa aspettarsi.
- I precedenti e l’incredibile statistica di Sinner nei derby
- Sinner e la pressione dell’essere n°1
- Matteo non ha nulla da perdere e ha voglia di risorgere
I precedenti e l’incredibile statistica di Sinner nei derby
A partire ovviamente favorito è Sinner, forte della vetta del ranking mondiale raggiunta al termine del Roland Garros e in generale dai risultati ottenuti negli ultimi mesi – compreso il primo titolo sull’erba all’ATP 500 di Halle. A spostare l’ago della bilancia in favore di Jannik – che all’esordio ha eliminato Yannick Hanfmann in quattro set – c’è anche la vittoria nell’unico precedente contro Berrettini – quando trionfò per 6-4 6-3 al Master 1000 di Toronto – e in generale la sua attitudine nei derby, nei quali ha sempre vinto a livello ATP, con molti di questi che hanno rappresentato dei passaggi chiave nella carriera dell’altoatesino.
Sinner e la pressione dell’essere n°1
Il fatto di essere la prima testa di serie e grande favorito per i motivi prima elencati, non fa che mettere ulteriori pressione sulle spalle di Sinner, che contro Berrettini a Wimbledon va a caccia della sua prima vittoria da n°1 ATP in un derby che lo mette di fronte a colui da cui ha ereditato il ruolo di leader e trascinatore del movimento maschile italiano, altro aspetto che potrebbe aumentare le pressioni sull’altoatesino.
Jannik ha però già dimostrato più volte in passato di sapersi esaltare sotto pressione, con cui è ormai abituato a convivere da anni, perché alla fine, come dice lui stesso: “Avere la pressione addosso è un privilegio”. Una vittoria su un erbivoro come Matteo darebbe inoltre un bel segnale ai suoi rivali per la conquista titolo e aiuterebbe Sinner a raggiungere subito il suo massimo livello.
Matteo non ha nulla da perdere e ha voglia di risorgere
D’altro canto Berrettini – anch’egli vincente in quattro set su Marton Fucsovics – potrà scendere in campo libero, consapevole che le pressioni e gli occhi saranno tutti per Sinner. Questo rappresenta un vantaggio per il romano, che non avrà nulla da perdere e potrà provare a fare male all’amico Jannik con le sue efficaci armi sull’erba, che tre anni fa gli hanno permesso di fare finale a Wimbledon e di conquistare quattro titoli sui prati.
Servizio, dritto, slice e gioco a rete di Matteo possono impensierire chiunque su questa superficie, anche il n°1 ATP. Berrettini, inoltre, ha anche voglia di ritornare nell’olimpo del circuito maschile – abbandonato per colpa dei tanti infortuni – e quale occasione migliore per iniziare questa scalata se non battendo il migliore al mondo e colui che ne ha ereditato il ruolo di trascinatore del movimento tennistico in Italia. Insomma, di motivazioni per credere e provare nell’impresa Matteo ne ha tante, vedremo se saranno sufficienti a scalfire un Sinner che nel 2024 ha perso solamente tre partite e tutte in semifinale.