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A Miami l'Italia del tennis stappa un bel... Cinà! Vittoria all'esordio in una partita ATP per il 17enne. E Bertolucci si esalta

Esordio col botto per il quasi 18enne Federico Cinà nel Masters 1000 di Miami: la wild card siciliana ha battuto Francisco Comesana, numero 63 del mondo, mostrando lampi di classe assoluta

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non s’è fatto mancare nulla, Federico Cinà, nel suo debutto ufficiale sul palcoscenico ATP: a Miami la wild card è stata sfruttata decisamente bene dal quasi 18enne palermitano (li compirà tra 10 giorni), che ha battuto l’argentino Francisco Comesana (numero 63 del ranking!) cogliendo la prima storica affermazione in un torneo del Masters 1000. Il doppio 7-6 è maturato dopo un paio d’ore di partita emozionanti, piene di ribaltoni, con Cinà che non ha sfruttato un break ottenuto in avvio di primo e secondo set, bravissimo però a resistere al ritorno dell’argentino e ancor più a superare nel finale un problema muscolare (per fortuna solo crampi).

Predestinato: prima vittoria in un 1000 alla stessa età di Sinner

Ogni riferimento a Jannik Sinner è da considerare off topic: anche l’attuale numero1 del mondo vinse un incontro in un Masters 1000 prima dei 18 anni (nel 2019 a Roma contro Steve Jonshon, 59 del mondo), ma di sicuro c’è qualcosa in questo giovanotto palermitano allenato da papà Francesco (già tecnico di Robertina Vinci una decina d’anni fa), tirato su a latte e… tennis.

E per quanto il sorteggio del primo turno di tabellone poteva apparire anche benevolo, in pochi si sarebbero immaginati di poter assistere a una vittoria, per giunta in due set. Anzi, in due tiebreak giocati col piglio del predestinato, dove gli errori sono stati ridotti allo zero cosmico, con Comesana che non è riuscito a tirar fuori un ragno dal buco.

Ma magari un giorno il giocatore argentino potrà vantarsi di aver tenuto a battesimo un ragazzo che pare avere tutti i requisiti per diventare stabilmente un astro del firmamento della racchetta. Per come è andata la prima, difficile sperare in qualcosa di meglio. Semplicemente perché più di così il buon Federico non si sarebbe potuto immaginare, neppure nei suoi più “proibiti”.

Il break in apertura, la concentrazione nel tiebreak

Quando lo scorso giungo Cinà affrontò Darderi sulla terra di Perugia (ma si trattava di un Challenger), Luciano era numero 41 del mondo, e comunque Federico non sfigurò. Stavolta è tutto diverso: il contesto, con l’impianto spropositato di Miami ad accoglierlo in una dimensione mai vissuta prima. E anche le attese, perché la curiosità attorno a questo giovane di cui si dice un gran bene era veramente tanta.

Fede però non s’è fatto intimorire: è partito subito col piede giusto, trovando il break nel suo primo gioco nell’universo ATP (sin qui aveva disputato al massimo i Challenger) e costringendo Comesana a inseguirlo per tutto il parziale. Chiaro che l’argentino è più avvezzo a certo palcoscenici: il contro break lo trova nel sesto gioco, con l’italiano che spreca un 30-0 mandando un paio di dritti in rete e poi cedendo la battuta ai vantaggi.

Si va dritti fino al tiebreak perché nel frattempo Comesana non concede più nulla nei suoi turni di battuta (12-1 il computo fino al 6-5), ma pure Cinà è bravo a non disunirsi, soprattutto quando deve fronteggiare una delicatissima palla set sul 30-40 del dodicesimo gioco. Un errore col dritto del sudamericano è salvifico, poi con un ace e un servizio-dritto-volèe il tiebreak è salvo. E lì è un altro errore col dritto di Comesana ad offrire quel minibreak di vantaggio che Cinà mantiene fino all’ultimo, chiudendo sul 7-4.

Un filotto di 6 punti per chiudere i conti. Bertolucci estasiato

Il secondo set è molto simile nella forma, e ancor più nella sostanza: Federico è perfettamente centrato sul compito assegnatogli dalla sorte e trova il secondo break di giornata nel quarto gioco, confermandolo nei due game successivi al servizio e arrivando anche ad avere un match point nell’ottavo gioco, annullato da una combinazione servizio-dritto dell’argentino.

E quel punto pesa nella testa di un 17enne, tanto che nel gioco successivo Cinà cede inopinatamente la battuta a zero, accusando un unico ma pericolosissimo passaggio a vuoto. Per fortuna sul 5-5 anche Comesana qualcosa concede e almeno Fede si garantisce un meritatissimo tiebreak, ma non prima di aver chiamato il fisioterapista (solo crampi, ma arrivati nel momento peggiore).

Eppure il secondo tiebreak di giornata è ancora più perentorio del primo: il sudamericano trova subito un minibreak, poi lo subisce e con un ace sale 2-1, ma a quel punto la sua partita finisce, perché Cinà mette 6 punti uno dietro l’altro e si regala una vittoria storica.Bravissimo Cinà!!! Questa è una vittoria molto importante per come è arrivata”, esclama in telecronaca Paolo Bertolucci. Dire che sia nata una stella è prematuro, ma di sicuro a Miami l’Italia ha stappato un bel… Cinà. Ed è soltanto l’inizio…

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