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Lele Adani trova i colpevoli nel Milan e incorona Frattesi professore

A Viva el Futbol si parla del progetto Fonseca non ancora partito del tutto e del talento dell'Inter e della Nazionale che fa la differenza

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Piaccia o no, Daniele Adani è uno degli opinionisti più influenti del calcio nostrano. Dalla sua battaglia anti-allegriana alle idee sempre espresse in modo netto tanto da risultare fortemente divisivo. L’ultima uscita dell’ex difensore, tra le altre, di Inter e Fiorentina, ha toccato vari temi tra i quali le problematiche del Milan attuale di Paulo Fonseca e l’importanza anche a livello tattico di un centrocampista come Davide Frattesi.

La cattedra di Frattesi, maestro degli inserimenti

Partiamo proprio da Davide Frattesi che gradualmente sta conquistando sempre più spazio nell’Inter pur non venendo considerato un titolarissimo da Inzaghi. “E’ diventato un titolare in più – spiega Adani nel corso della trasmissione Viva el Futbol su Twitch accanto ai soliti Ventola e Cassano -. E’ stato decisivo anche quando ha avuto 12 minuti a disposizione, ma lo vedo anche in Nazionale ed è assolutamente un uomo in più. Spalletti prima e dopo l’Europeo lo richiamava tantissimo“.

Ma c’è una caratteristica nella quale il nerazzurro spicca particolarmente: “I tempi di inserimento in area– racconta l’ex difensore, oggi opinionista -, li può insegnare a tutti. Ha tempo, corsa e stoccata. E’ un cecchino, fa cattedra in questo: può essere docente di inserimenti ai centrocampisti in area di rigore“.

Fonseca e un credo non ancora applicato

Il Milan non ha ancora trovato una fisionomia. Lele Adani prova ad analizzare la situazione: “Fonseca ha ottenuto il miglior punteggio in classifica alla guida della Roma di tutti questi anni. Lui ha un identità calcistica offensiva e trova l’equilibrio forzando tanti calciatori dietro la linea della palla, cercando di fare calcio col pallone. Si trova meno a suo agio quando deve contrapporsi agli avversari. Il suo credo al Milan è però instabile, l’identità non è stata ancora trovata. In questo momento il Milan non ha autostima, a differenza del Napoli“.

Il caso Leao: panchine giuste ma…

Uno dei casi attuali del Milan è naturalmente Rafa Leao, non più titolare nei piani di Fonseca. “Ha collezionato troppe brutte partite per fare il titolare. Giustamente ha perso il posto. Ma una soluzione va trovata, perché è il giocatore più importante e il più pagato. Compito di entrambi è cercare di ottenere performance migliori“. Il problema rossonero va risolto a monte: “Tutto dipende dalla dirigenza, il resto viene a cascata…“.

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