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Alcaraz ammette di aver subito la "pressione" dell'assenza di Sinner: "Io e Zverev caricati di troppe attese"

Lo spagnolo pronto a tuffarsi nella stagione sul rosso, ma ammette di aver patito l'assenza di Sinner. "Pensavano che io e Sascha avremmo dominato"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Doveva essere il momento per spiccare nuovamente il volo, s’è rivelato essere quello più delicato di un percorso che da 9 mesi a questa parte ha raccontato poche gioie e tante delusioni. Perché Carlos Alcaraz avrebbe dovuto approfittare dell’assenza di Jannik Sinner, invece ha finito per fare l’esatto opposto di quello che tutti gli accreditavano di fare: la vittoria nell’ATP 500 di Rotterdam, orfano del numero 1 del mondo (e campione 2024), è stata l’unica di un periodo tormentato, nel quale paradossalmente è stata proprio l’assenza del grande rivale a creare i maggiori problemi al tennista spagnolo.

Maledetta pressione: “Io e Zverev “condannati” a vincere”

Esiste una pressione che da fuori non sembra evidente, ma che pure c’è, come testimoniano le parole del 22enne di Murcia. “Mancando Jannik, tutti si sarebbero aspettati che io e Zverev avremmo fatto man bassa di punti e di vittorie nei vari tornei ai quali abbiamo preso parte. Ma questa analisi non poteva essere corretta: l’equilibrio che c’è nel circuito ha fatto si che le carte si rimescolassero in fretta, proprio come è successo.

Chi pensava che sarei tornato numero 1 non teneva conto di tanti fattori: approfittare dell’assenza di un rivale è una possibilità, ma non è detto che debba diventare la regola. E questa pressione generata dalla situazione ha finito per “uccidermi”, nel senso che non mi ha per niente agevolato. Sinner non c’è, ma io sento di essere lontano da lui e non sarà facile recuperare il gap nei tornei sulla terra, dove cercherò comunque di fare del mio meglio”.

Il paradosso: “Sinner sarà riposato, magari avessi un mese io…”

Alcaraz paradossalmente sembra persino ribaltare la situazione: aver avuto due mesi e mezzo di pausa potrebbe consentire all’italiano di tornare riposato e tirato a lucido come non mai. “A volte anch’io vorrei avere un mese di riposo assoluto.

Giochiamo 11 mesi all’anno, a malapena abbiamo una settimana libera a fine stagione, poi bisogna subito tornare a lavorare. L’intensità che viene chiesta al nostro fisico è sempre eccessiva: forse è il caso di ripensare a come programmare i tornei e dare un po’ più di spazio al riposo, ma quello vero”.

La stagione sul rosso: “Tanti pretendenti, sarà imprevedibile”

Col ritorno ormai imminente di Sinner, per Carlitos la prospettiva migliore è rappresentata dalla voglia di provare a superare le criticità che hanno segnato la prima parte di stagione. “In realtà non penso che abbia giocato male, perché sento che sto colpendo bene la palla. Il fatto è che il tennis non è solo colpire la palla, ma anche sentirsi bene mentalmente e fisicamente. Uno si ferma a guardare i risultati e dice che Alcaraz sta facendo male, ma chi lo fa non tiene conto neppure degli avversari, e non trovo corretto tutto questo”.

In vista della stagione sul rosso, che si aprirà per lui in una terra che non lo ha mai visto protagonista (a Monte Carlo ha giocato solo una partita nel 2022, persa contro Seb Korda), qualche novità anche a livello di gioco è in cantiere. “Non amo molto giocare sul drop avversario, ma su questa superficie è essenziale e pertanto cercherò di sfruttarlo a mia volta. In allenamento stiamo lavorando anche sul rovescio, provando a farlo con più top spin, cercando di prendere qualche insegnamento da giocatori che lo fanno meglio di me.

Essere a Monte Carlo è pur sempre qualcosa di speciale: finalmente arrivo al torneo senza infortuni o problemi di vario genere, tanto che ho sensazioni positive. Sulla terra penso che in tanti potranno ambire a far bene: non c’è un giocatore di riferimento, come lo era ad esempio Nadal fino a qualche anno fa, ma molti sono i pretendenti ai vari titoli in palio da qui a inizio giugno”. Nella passata stagione, Alcaraz vinse “soltanto” al Roland Garros dopo che a Madrid non si spinse più in là dei quarti di finale, saltando tutti gli altri appuntamenti (Monte Carlo, Barcellona e Roma) per problemi fisici.

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