La giravolta adesso è completa: Milano è a un passo dalla finale scudetto, la prima da quando in casa Vero Volley è sbarcata Paola Egonu, ma deve fare i conti con un futuro che inevitabilmente rischia di rivelarsi meno roseo del previsto. E non c’entra nulla la stagione corrente: Alessia Orro infatti saluterà la Numia soltanto al termine dei play-off scudetto (anzi, della final four di Champions League), e chissà che non lo farà con almeno un trofeo in bacheca. Perché semmai dovessero arrivarne di altri di trofei da dopo l’estate, allora vorrebbe dire che li conquisterà indossando la maglia gialloblù del Fenerbahce.
- Orro s'è convinta: saluterà la Numia e giocherà con Vargas
- Bosio si libera dall'Olympiakos: arriverà assieme a Miner
- Milano vuol sfruttare la prima crisi di Conegliano
Orro s’è convinta: saluterà la Numia e giocherà con Vargas
Tutto questo perché i turchi hanno presentato un’offerta irrinunciabile alla palleggiatrice di origini sarde: 600mila euro a stagione per i prossimi tre anni, con la “promessa” (scritta sul contratto) di potersi liberare gratuitamente alla fine della seconda annata, quando però sul conto corrente saranno entrati almeno 1,2 milioni di euro. Mentre nelle casse della Numia finiranno 600mila euro di buyout.
La società lombarda aveva già detto di sì alla proposta del club turco, ma restava da convincere soltanto Orro, che alla fine ha sciolto la riserva: troppi i soldi in ballo per non provare almeno a lanciarsi in un’avventura comunque nuova, inedita ma al tempo stesso pure stimolante, perché il Fenerbahce il prossimo anno punta a rialzare la testa dopo la delusione patita in Champions un mese fa, eliminato dal VakifBank al golden set dopo aver vinto 3-0 in trasferta la gara d’andata.
E con la beffa ulteriore di vedere giocare le odiate rivali cittadine all’Ulker Sports Arena, ovvero il proprio palazzetto, che ospiterà la final four con le italiane Conegliano, Milano e Scandicci. Un affronto che ha spinto il club a non badare a spese pur di esaltare le giocate di Melissa Vargas e Arina Fedorovtseva, con Orro (probabilmente la migliore palleggiatrice del globo assieme a Wolosz) che passerà da un top di gamma come Egonu a un altro come Vargas. Ma col portafoglio molto più pieno.
Bosio si libera dall’Olympiakos: arriverà assieme a Miner
Milano alla fine s’è convinta perché la sostituta l’ha trovata a stretto giro di posta: voleva a tutti i costi Francesca Bosio di Novara, promessa sposa dell’Olympiakos, e alla fine è riuscita a strapparla alla corte turca. Dopotutto Bosio, che è la palleggiatrice di riserva della nazionale, quando ha capito che la Numia voleva puntare forte su di lei ha capito che non avrebbe avuto senso rinunciare a un’opportunità tanto grande: in Grecia se ne sono fatti una ragione, intuendo che sarebbe stato preferibile evitare di portare al Pireo una giocatrice già scontenta di partenza piuttosto che intavolare una guerra contrattuale.
Bosio alla fine avrà la sua grande occasione, ma Milano ha deciso comunque di tesserare anche Kami Miner, statunitense inseguita vanamente dal Fenerbahce, ma che tecnicamente ha tutto per entrare in competizione con Bosio per giocarsi il posto da titolare nel sestetto del Vero Volley. Che ha capito che forse Conegliano non è così lontana come le ultime due stagioni hanno voluto far credere, al punto da non voler badare a spese e tantomeno a troppi calcoli.
Milano vuol sfruttare la prima crisi di Conegliano
Conegliano che questa settimana si ritrova insolitamente a leccarsi le ferite, battuta per 3-0 da Novara dopo 50 partite consecutive nelle quali le Pantere non avevano conosciuto sconfitta. E paradossalmente Milano è molto più vicina alla finale scudetto di quanto non lo sia la Prosecco Doc Imoco, che bene che vada dovrà spuntarla contro Novara in 4 partite (domenica si gioca gara 3 a Villorba, poi mercoledì 6 aprile la sfida tornerà al PalaIgor).
Qualche certezza s’è incrinata in casa gialloblù, mentre la Numia è entrata in una sorta di cerchio magico: dalla doppia sconfitta subita in Coppa Italia e regular season contro Conegliano (12 e 15 febbraio) sono arrivate 10 vittorie consecutive tra campionato, Champions e play-off che hanno notevolmente cambiato scenari, prospettive e anche certezze. Egonu è tornata a esprimersi a livelli altissimi, Kurtagic e Sylla hanno saputo fare altrettanto, e dire oggi che un’eventuale finale contro le venete possa rivelarsi assai più equilibrata di quanto non dica la striscia di 10 vittorie di fila ottenute da Conegliano contro la Numia non è affatto un azzardo.
Il problema semmai per le lombarde è un altro: Orro a fine stagione saluterà, e perdere la palleggiatrice numero uno al mondo rappresenterà un duro colpo. Insomma, il tempo stringe: se si vuol buttare giù Conegliano dalla torre, questo è il momento giusto per farlo.