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Alla scoperta di Andrea Ghion: la regia del Catanzaro con i consigli di De Zerbi e Locatelli

Il centrocampista di proprietà del Sassuolo sta facendo bene anche in Serie B dopo aver aiutato le aquile a tornare in cadetteria. E adesso sogna il ritorno in A

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Matteo Occhiuto

Matteo Occhiuto

Giornalista e telecronista

Alla scoperta di Andrea Ghion: la regia del Catanzaro con i consigli di De Zerbi e Locatelli

Una delle realtà più belle di questo avvio di stagione in Serie BKT è senza dubbio il Catanzaro di Vincenzo Vivarini.

La vittoria in rimonta a Genova ha dato ulteriore slancio ai giallorossi, che hanno perso solo una partita in stagione e sognano i playoff da neopromossi.

In tanti, in Calabria, si stanno mettendo in evidenza: da Vandeputte a Iemmello, passando per l’esperto Brighenti e l’attaccante Tommaso Biasci. E poi c’è Andrea Ghion, che già l’anno scorso aveva brillato nel campionato dominato dalle aquile in Serie C.

Il play classe 2000 ha fortemente voluto tornare in giallorosso: l’anno scorso il Sassuolo, proprietario del cartellino, ne aveva concesso il prestito al Catanzaro.

Lui aveva fatto ciò per il quale il DS Magalini lo aveva portato in Calabria: aiutare la formazione di Vivarini a spiccare il volo e a vincere il torneo.

Dopo aver riportato il club in Serie B aveva salutato con un bel messaggio su Instagram un popolo, quello giallorosso, che lo aveva amato insieme a tutti gli altri eroi della cavalcata 2022/23.

Le strade, tuttavia, si sono ricongiunte: il Sassuolo ha deciso di mandarlo in prestito nuovamente al Catanzaro e lui si è ripresentato con le aquile in Serie B, categoria che aveva solamente assaggiato due anni fa con il Perugia.

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Un grande approccio alla categoria

Per Ghion questo è il primo, vero, anno di Serie B. Aveva giocato 501 minuti a Perugia nel 2021/22 ma senza prendere quei gradi di titolarità indiscussa che ha, invece, a Catanzaro.

Vivarini anche quest’anno gli ha affidato le chiavi del centrocampo: è da lui che devono passare i palloni, sempre e comunque

Del resto la sua migliore qualità è proprio questa: la gestione dei possesso, il saper dare aria alla manovra.

Un compito non semplice, vista la competitività del campionato, ma che calza a pennello sul giocatore nativo di Mantova, che si da subito ha dimostrato di non patire il cambio di categoria.

I numeri di Andrea Ghion

A certificare la bontà del suo avvio di stagione, poi, ci sono i numeri.

Ghion ha giocato quasi sempre da titolare nella mediana giallorossa (8 presenze, 7 da titolare). Fra i dati che più certificano la sua qualità c’è quello legato alla precisione dei passaggi: siamo a una media di 52 a partita, oltre il 91% portati a termine tra quelli tentati, con il picco dei 72 passaggi riusciti nella pur cocente sconfitta per 0-5 subito al Ceravolo contro il Parma.

Ghion ha talento in fase di impostazione e, soprattutto, è efficace anche in fase difensiva: fin qui ha il 65% dei duelli vinti, a testimonianza anche di una certa sagacia tecnico-tattica del classe 2000.

Rappresenta il prototipo perfetto del playmaker basso: geometrie e sostanza al servizio dei compagni, senza la ricerca dell’affondo personale in area avversaria. Anzi, a dirla tutta, è decisamente meglio in versione assist-man che in quella da goleador.

Meglio fare assist o realizzare un gol?

A questa domanda, Andrea Ghion non ha difficoltà a rispondere.

Nella sua avventura a Catanzaro, fin qui, ha messo a referto solo un gol. Arrivò l’anno scorso, a novembre, in Serie C, contro il Giugliano: una delle tante partite cannibalizzate dai giallorossi.

Da allora, però, la sua partecipazioni alle reti si è ridotta, per così dire, al mandare in porta i compagni. Un aspetto che che effettivamente gli riesce molto bene.

L’anno scorso ha realizzato nove assist in Lega Pro: una cifra considerevole per chi gioca da mediano davanti alla difesa e ha più cimpiti di impostazione che altro.

Numeri che derivano dalla sua capacità di giocar bene tanto in orizzontale quanto, soprattutto, in verticale. Con un giocatore come Iemmello capace di lanciarsi in profondità, Ghion ha trovato un compagno ideale su cui in fare affidamento e a cui regalare preziosi palloni offensivi.

Del resto, sempre tornando ai numeri che supportano l’analisi, il 95% dei passaggi nella metà campo avversaria è andato a buon fine. Una percentuale enorme, che sottolinea ancora di più le buone idee calcistiche del 24enne del Catanzaro.

I consigli di De Zerbi e l’esordio in Serie A

Le sue qualità, comunque, erano già cosa nota e fra coloro che se n’erano accorti c’è Roberto De Zerbi.

Riavvolgiamo il nastro: siamo nell’estate del 2020 e la Serie A è in corso di svolgimento dopo lo slittamento causato dal Covid.

L’allenatore bresciano nei minuti di Fiorentina-Sassuolo decide di mandare in campo un giovane del vivaio neroverde, di cui si parla un gran bene: Ghion si alza dalla panchina ed esordisce nel massimo campionato.

De Zerbi, attento a chi sa accarezzare il pallone in un certo modo, ne è affascinato: il ragazzo tecnicamente è molto valido e l’ambiente neroverde è convinto di poter sfornare un altro gioiellino.

Lui, cresciuto nel Parma e passato a Sassuolo dopo il fallimento dei crociati, collezionerà tre presenze in quel finale di stagione, per un totale di 45 minuti in Serie A.

Più in avanti tornando sul rapporto con De Zerbi e parlando della sua esperienza al Sassuolo, Ghion rivelò anche che, oltre all’attuale allenatore del Brighton, alla sua crescita s’interessò anche Manuel Locatelli, suo compagno di reparto in quell’annata.

L’attuale centrocampista della Juventus diede diversi consigli al giovane Andrea e lo aiutò ad entrare sempre di più nei ritmi e nelle idee dell’allora allenatore del Sassuolo contribuendo alla sua crescita da regista.

Un doppio attestato di stima, di cui Ghion sottolineò l’importanza nel suo percorso di crescita al momento dello sbarco in prestito al Carpi.

Quale futuro per Andrea Ghion

Adesso per Ghion c’è il Catanzaro nel presente: il gioco delle Aquile si basa molto sulle sue giocate e sulla sua capacità di far girare la squadra.

Il sogno di una stagione di alta classifica è vivo nella testa di giocatori e tifosi e la presenza di Ghion sarà fondamentale per coltivare questo desiderio.

Il centrocampista di proprietà del Sassuolo ha dimostrato di essere un calciatore con i suoi numeri e le sue qualità in Serie B fa la differenza.

Poi, e solo poi, si penserà al futuro: in Calabria ci è tornato con la formula del prestito secco, che significa che il Sassuolo a giugno se lo riprenderà.

E chissà che, dopo averlo visto brillare prima in Serie C e adesso in B, non decida di farne proprio l’erede di Locatelli, ormai andato via dall’Emilia da due anni.

Chiudendo un cerchio incredibile per il mediano nato a Mantova, e continuando la grande tradizione di registi venuti fuori dalla squadra neroverde continuata in questa stagione con un altro talento Made in Serie BKT, Daniele Boloca.

Andrea Ghion sa come prendersi le chiavi del centrocampo.

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