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Juve a rischio zero titoli: Allegri sotto attacco, la società vacilla

Il tecnico toscano, Max Alegri, è finito nel mirino dopo i tweet di Lapo Elkann: il progetto quadriennale di ripartenza necessita di una certezza, ovvero di un titolo

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Ora che il rinascimento allegriano ha assunto i contorni, ancora alquanto sfumati, di un progetto che non avrà un dispiegamento né a breve, né a medio periodo: la risultante che si è palesata è sola e solamente quella che rimette al centro Max, l’allenatore aziendalista, amico e compagno di cene del presidente bianconero, Andrea Agnelli.

Allegri, ovvero il fautore di un ciclo vincente, anche se non edificato su un calcio godibile. Concreto, pragmatico, addirittura allineato secondo alcuni. Ma incapace, fino ad ora, di risollevare le sorti della squadra.

Allegri, la Juventus in cerca d’identità

Non sempre amato, Allegri a questo punto del campionato ha palesato le fragilità di questa Juventus ancora frammentaria, addirittura confusa con e nonostante Dusan Vlahovic che, sulla carta e per tecnica, avrebbe impresso una svolta di qualità all’attacco e alla stagione. Invece anche lui, in questa terra, avverte una certa stanchezza, una fase difficoltosa.

L’obiettivo Coppa Italia e il timore zero titoli

Poi, certo, l’addio a Paulo Dybala, le mosse che si continuano a pagare non agevolano il lavoro del tecnico.

Ad Allegri manca giusto la Coppa Italia, un trofeo meno prestigioso, meno esplosivo ma che salverebbe una stagione che non ha riservato alcuna soddisfazione a questa operazione di ritorno a Torino che si è rivelata travolgente sotto ogni aspetto, pubblico e privato.

Allegri, il confronto con Sarri e Pirlo

Rispetto al mai davvero amato Maurizio Sarri che si aggiudicò lo Scudetto e al doppio titolo di Andrea Pirlo, il quale soffrì ma non si espose mai davanti alle telecamere, Allegri deve ancora dimostrare che questi cambiamenti hanno un senso, un obiettivo concreto.

Un trofeo per scansare le voci di crisi che già albeggiano dopo il monito via twitter di Lapo Elkann, il quale non ricopre un ruolo preciso nell’organigramma della Juventus, ma in qualità di esponente della famiglia Agnelli e fratello di John Elkann, a capo di Exor, esprime un mood, un sentire che ormai è più che una indiscrezione.

L’avvio di stagione della Ferrari, l’incertezza Juventus

Quindi se l’era Binotto e la rinascita della Ferrari, in questo avvio di stagione, se le godono soprattutto Elkann e chi di dovere, la Juventus fatica, è vulnerabile e ancora da consolidare: la società ha investito su Allegri per un progetto quadriennale, con ricco contratto in dote da 7 milioni più bonus.

Allegri, da allenatore aziendalista e tecnico più che esperto, è il volto della nuova Juventus al quale è stato dato incarico di intervenire dalle fondamenta: sta ricostruendo una squadra disgregata dalla partenza di Cristiano Ronaldo, ha investito su Vlahovic e Zakaria.

Andrà edificata una difesa che è stata annientata dalla perdita di Chiellini, che aveva sempre interpretato il suo ruolo alla perfezione anche senza Allegri. L’appuntamento con la Coppa Italia è importante, forse non decisivo. ma atteso anche da parte dei tifosi che, da sempre, sono spaccati sul Conte Max.

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