A Barcellona i campi di regata sono fermi, aspettando il via delle semifinali di Louis Vuitton Cup previsto per la giornata di sabato. Ma l’attesa per sapere quella che sarà la scelta di Ineos Britannia si fa sempre più pressante col passare delle ore: l’imbarcazione britannica s’è guadagnata il diritto di poter scegliere il proprio avversario nella sfida di semifinale, così come previsto dall’insolito regolamento della manifestazione. E non è affatto scontato che alla fine venga scelta quella che, numeri alla mano, sembra essere la barca più “debole” del lotto, quella cioè classificatasi al quarto posto al termine del round robin (cioè Alinghi).
- Ainslie contro Spithill: "Sicuro che sfiderà American Magic"?
- Ainslie fiducioso: "Abbiamo tirato fuori il nostro potenziale"
- Il grande azzardo: Ineos se la sente di sfidare Luna Rossa?
Ainslie contro Spithill: “Sicuro che sfiderà American Magic”?
Il dubbio che alla fine possa scapparci la sorpresa l’ha insinuato direttamente Ben Ainslie, skipper e timoniere dell’imbarcazione britannica. Che anzi sulle colonne del media neozelandese Struff è andato persino oltre, accusando l’entourage di Luna Rossa di essersi esposto un po’ troppo in riferimento al nome del possibile rivale in semifinale. “Mi dicono che James Spithill stia già pensando alla sfida con American Magic, ma forse sta correndo un po’ troppo”, ha dichiarato Ainslie, quasi infastidito all’idea che la barca italiana stia già pensando alla sfida con gli americani come se questa fosse la più logica e scontata.
“In verità non abbiamo ancora deciso cosa fare. Abbiamo diversi piani e proveremo a capire bene nelle prossime ore come sfruttarli a nostro favore”. Ineos Britannia ha tempo fino alle 11 di venerdì 13 settembre per comunicare la scelta dell’avversaria in semifinale. E sebbene Alinghi resti quella più scontata, un po’ di “pretattica” non guasta mai e potrebbe anche finire per creare un po’ di confusione tra i rivali.
Ainslie fiducioso: “Abbiamo tirato fuori il nostro potenziale”
Ainslie ha commentato molto positivamente la crescita dell’imbarcazione britannica, che dopo una prima parte di round robin in salita ha saputo volgere a proprio favore anche qualche problema occorso alle imbarcazioni rivali. “Sono davvero contento del nostro stato di forma e di come siamo stati in grado di riprendere in mano le cose dopo una partenza difficile. Ma non ci siamo montati la testa e siamo assolutamente consapevoli di essere soltanto all’inizio.
Certo, questi ultimi risultati ci danno la forza per guardare al futuro con fiducia, convinti di poter dire la nostra anche in ottica America’s Cup. Siamo migliorati tanto nel corso del round robin ed è ciò che volevamo. Sappiamo di avere una barca ultra tecnologica e molto aggressiva, ma avvertiamo di avere il giusto slancio per entrare nella fase decisiva della competizione con tante certezze. Dopo le regate preliminari all’esterno si avvertiva parecchio scetticismo attorno alla nostra imbarcazione: ci siamo motivati tutti a vicenda, abbiamo lavorato duramente per migliorare e adesso possiamo dire di aver trovato il giusto equilibrio“.
Il grande azzardo: Ineos se la sente di sfidare Luna Rossa?
Luna Rossa è sembrata quasi stupita della crescita mostrata da Ineos Britannia nel corso del round robin. E se da un lato Ainslie s’è detto abbastanza compiaciuto di quanto accaduto (“Sapevamo di avere un gran potenziale, dovevamo solo tirarlo fuori”), dall’altro lato è innegabile che l’imbarcazione italiana ha fatto più fatica rispetto a quanto aveva lasciato intravedere precedentemente. Ad di là del problema riscontrato sul software FCS, la sensazione è che in acqua le prestazioni dell’imbarcazione britannica siano notevolmente aumentate, annullando il gap che s’era visto nelle regate preliminari.
Di sicuro qualche certezza è venuta meno, ma Max Sirena ha approfittato di questi giorni senza regate per resettare tutto e ripartire con nuove motivazioni e ambizioni. E chissà che non ci possa scappare davvero la sorpresa: se Ineos Britannia s’è convinta che questa Luna Rossa sia vulnerabile, potrebbe davvero decidere di sfidarla in semifinale, provando cioè a togliere il rivale più pericoloso nella corsa per diventare sfidante di Emirates Team New Zealand. Sarebbe una sorpresa, ma certo aumenterebbe notevolmente l’interesse attorno alla competizione, oltre che il grado di difficoltà: Ainslie avrà davvero il coraggio di andare a sfidare frontalmente Spithill e Checco Bruni? Tra poco meno di 24 ore se ne saprà di più.