Anche la 37esima edizione dell’America’s Cup è ormai andata in con il trionfo dei defender Emirates Team New Zeland contro Ineos Britannia, che si era conquistata la possibilità di sfidare i kiwi in finale dopo aver sconfitto Luna Rossa in Louis Vuitton Cup.
Sconfitta che Max Sirena, skipper dell’equipaggio italiano, non riesce ancora a digerire nonostante siano passati ormai venti giorni dal trionfo dei britannici, tanto da dichiarare in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera di non riuscire a prendere sonno la notte e di aver iniziato a mettere in questione di essere la persona giusta per guidare Luna Rossa.
- Sirena: “La sconfitta peggiore della mia carriera”
- L’analisi di Sirena sulla sconfitta in Louis Vuitton Cup
- Sirena: “Sono la persona giusta per questo ruolo?”
Sirena: “La sconfitta peggiore della mia carriera”
Inutile nascondere che fino all’ultimo tutti avevamo creduto che Luna Rossa potesse prevalere su Ineos Britannia in Louis Vuitton Cup e andare a sfidare Emirates Team New Zeland, che invece è sembrata di un’altra categoria nella finale.
Merito delle ottime prestazioni iniziali dell’equipaggio italiano, che in più occasioni ha dimostrato di essere superiore ai britannici e che sembrava non riuscire a dare lo scossone decisivo per la vittoria solo a causa dei vari problemi di affidabilità sofferti nelle varie regate.
Sul risultato di 4-4 il sodalizio azzurro si è però eclissato. Merito certo degli avversari, ma forse anche di un approccio non perfetto alle regate conclusive e decisive. Tutto ciò non può che far aumentare i rimpianti e rendere più amara la sconfitta. Amaro che lo skipper di Luna Rossa Max Sirena non sembra essersi ancora fatto passare: “Ancora oggi sono distrutto. È la sconfitta peggiore della mia carriera. Non ci dormo: devo capire. Forse non mi passerà mai più”.
L’analisi di Sirena sulla sconfitta in Louis Vuitton Cup
Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera, Max Sirena ha poi analizzato in maniera lucida la sconfitta, dando atto agli avversari di non aver sbagliato nulla e prendendosi le responsabilità sugli errori nella preparazione delle regate finali, senza però dimenticare la crescita fatta dal team in questa edizione:
“Il team ha fatto passi avanti culturali, ha lavorato bene: ci sono tanti aspetti positivi e questo non va dimenticato. All’inizio della Vuitton, quando li abbiamo battuti, il punto di riferimento eravamo noi. Probabilmente nelle fasi conclusive ci saremmo dovuti concentrare di più sulla preparazione pura della regata. La responsabilità principale è mia. Non abbiamo vinto la Vuitton perché in quella settimana specifica non abbiamo lavorato al nostro meglio, nonostante fossimo molto carichi. Non ci siamo mai distratti. Poi bisogna tenere conto che si gareggia sempre contro un avversario e Ineos in undici regate non ha sbagliato nulla e non ci ha regalato niente”.
Sirena: “Sono la persona giusta per questo ruolo?”
Sirena ha anche svelato di essersi messo pienamente in discussione, arrivano a chiedersi se sia ancora la persona giusta per guidare l’equipaggio di Luna Rossa: “Voglio concentrarmi su me stesso per capire cosa e dove ho sbagliato. Continuo a pormi la stessa domanda: sono ancora la persona giusta per questo ruolo? Perdere fa parte del gioco e lo so, figuriamoci. Ma la delusione è così cocente che non riesco a venirci a patti: avevo promesso a Bertelli che gli avrei portato la Coppa. Non ho mantenuto la parola. Cercherò di essere onesto, per il rispetto che devo a Patrizio e a quelli che hanno lavorato insieme a me. Sennò il rischio è di diventare ridicoli. Cosa avrei fatto di diverso? Non saprei. Ma so che a questa Coppa America ci tenevo davvero tanto”.