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Ancelotti spegne le speranze azzurre e spiega flop Napoli e Juventus

Ospite del Giffoni Film Festival, Carlo Ancelotti ha parlato dell'inserimento di Mbappé al Real Madrid, del suo futuro (e perché non allenerà una nazionale) e anche del suo passato travagliato con la Juve e il Napoli

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Al Giffoni Film Festival non è raro trovare ospiti che gravitano fuori dal mondo del cinema, delle serie tv e dello spettacolo, e oggi infatti la kermesse indirizzata a giovani e giovanissimi ha accolto (seppur in collegamento) Carlo Ancelotti, un’autorità del calcio mondiale se consideriamo i trionfi, in particolare nella carriera da allenatore.

Ancelotti su Mbappé: “Da qualche parte lo metterò”

Reduce dalla quindicesima Champions League conquistata con il Real Madrid, la quinta da tecnico, davanti alla platea del festival in provincia di Salerno ha risposto ad una inevitabile domanda sull’approdo di Kylian Mbappé alla Casa Blanca, e alla sua collocazione. “Da qualche parte lo metterò, gli troveremo un posto…“, ha svicolato Ancelotti, alle prese con un surplus di notevole qualità al Real e con il nazionale francese che potrebbe essere una naturale punta nel 4-2-1-2 o in un 4-3-3 affiancato da Rodrygo e Vinicius, o al limite esterno sinistro con un altro modulo votato più all’attacco.

“La Spagna ha meritato ad Euro 2024”

A proposito di nazionali e di Euro 2024, l’allenatore di Reggiolo ha commentato il campionato continentale terminato con il successo della Spagna: “Ha meritato la vittoria, aveva più talento”. Quindi ha sentenziato: “È stato un Europeo con poca intensità, i giocatori con più qualità sono arrivati stanchi“. E in effetti è stata la competizione europea meno scoppiettante che si ricordi, con la Spagna che alla fine ha tirato la carretta dello spettacolo e dell’intensità mentre le altre in generale vivacchiavano.

Perché Ancelotti non diventerà (per ora) ct

Proseguendo sul discorso delle nazionali, Ancelotti è sempre stato l’oggetto del desiderio delle selezioni come la nostra e non solo (ricordiamo infatti il corteggiamento, non andato a buon fine, da parte del Brasile). A Giffoni il tecnico ha spiegato perché tentenna nell’accettare un ruolo da ct: “Sono restìo verso le Nazionali, preferisco il lavoro quotidiano”.

Una risposta telegrafica ma chiara e cristallina. Per il momento il Real, con cui si è legato sino al 2026, è il presente e l’immediato futuro: “Non so quando smetterò; quando il Real sarà stanco di me, dovrò pensare a cosa fare. Ma il Real è famiglia”. E parlando dei singoli, ha aggiunto: “Bellingham è stato una sorpresa, ma il merito è della sua genetica. Il campione è tale per genetica, l’allenamento aggiunge ma è la genetica che fa il campione“.

Ancelotti commenta i flop alla Juve e Napoli

Infine, un accenno alle esperienze pregresse. Abbiamo parlato di Ancelotti come di un’autorità in panchina, ma non sono mancati momenti decisamente meno esaltanti. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila andò infatti ad allenare la Juventus, sfiorando per due volte lo scudetto senza vincerlo e con dei rapporti non proprio idilliaci con la tifoseria. Successivamente, l’altra macchia è il Napoli, dal 2018 al 2019, conclusa con un esonero.

A tal proposito, il tecnico del Real ha così commentato: “Quelle con la Juventus ed il Napoli sono state esperienze, non insuccessi”.

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