Sia come giocatori, sia come allenatori sono due personaggi agli antipodi. Azzardando, si potrebbero definire complementari: Antonio Conte e Zinedine Zidane sono i papabili successori alla panchina del Manchester United, una squadra in cerca d’autore che manca di un erede all’altezza del carisma (più che dei successi) di José Mourinho.
Conte, Solskjaer è a tempo sulla panca del Manchester UTD
Il buon Ole Gunnar Solskjaer non ha accontentato i vertici della dirigenza e manca di quella tenuta che richiede un campionato denso di tensioni come la Premier. Per lui il tempo ha un termine ben preciso, stando agli esperti: salterebbe con la prossima sosta per le Nazionali, quindi circa tre partite prima dell’addio.
Antonio Conte e le condizioni per tornare
Per Antonio Conte, per riprendere quel discorso interrotto con il Chelsea, ci vogliono garanzie che, nel caso dell’allenatore salentino, significa ingaggio e calciatori quello che spesso e volentieri ha definito come “progetto”, un’etichetta bella da esporre in tutte le occasioni che gli si sono presentate: la Juventus, il Chelsea, l’Inter. In Inghilterra, d’altronde, aveva anche il compito di seguire, studiare e valutare il mercato cosa che non è poi così consueta per un italiano. A quanto risulta, comunque, alle fonti dei tabloid inglesi in primis Daily Mail e The Sun o autorevoli quotidiani come il Guardian, Conte avrebbe deciso di trattare (anche se la Gazzetta riporta di una smentita da parte del suo entourage) e steso la lista dei suoi desiderata: Lukaku, Barella e addirittura Chiesa. Insomma, una trattativa tutta da capire.
Le quotazioni di Zidane al Manchester United scendono
E Zidane? Di panchine prestigiose ne ha avute anche lui e non certo di poco conto. Perché non dovrebbe ambire a quella del Manchester United? In effetti, nonostante il tecnico ed ex campione sia molto stimato dai vertici societari, non sembra la prima scelta della dirigenza. A lui saprebbe preferito Antonio Conte che, in fatto di esigenze, per ora pare abbia le idee chiare ma si accontenterebbe di partire con l’organico a sua disposizione.
E ciò nonostante il norvegese sia una bandiera dello United e il suo contratto, ricordiamo, sia in scadenza nel 2024. Tre partite gli basteranno a convincere i vertici a lasciarlo ancora in panchina?
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