Quando si pensa alla figura dell’arbitro, uno dei volti più iconici non può che essere quello di Pierluigi Collina. Per decenni il fischietto bolognese è stato considerato il migliore al mondo nel ruolo, sebbene non siano mancate le polemiche anche sul suo conto. A fine carriera l’oggi 64enne che di professione faceva il consulente finanziario, dichiarò pubblicamente la sua squadra del cuore: la Lazio. A distanza di anni ne aggiunge un’altra probabilmente destinata a far discutere un pizzico meno.
- Le due passioni calcistiche di Collina
- Le statistiche con la Lazio
- Le simpatie bolognesi mai condizionanti
Le due passioni calcistiche di Collina
Il nome di Pierluigi Collina è associato a numerosi eventi di rilievo nel mondo del calcio. Ha infatti diretto finali di Coppa del Mondo, di Champions League o di Coppa UEFA. In Italia, però, la sua figura è stata anche discussa per l’epilogo di quel Perugia-Juventus del 2000 che assegnò lo scudetto proprio alla Lazio. Oggi l’ex fischietto ha raccontato come nacque la sua passione per il biancoceleste, aggiungendo però di tifare pure per il Bologna che è la squadra della sua città.
Le statistiche con la Lazio
L’amore per la Lazio nacque da Pino Wilson, ex capitano biancoceleste scomparso due anni. Ma Collina rivendica questa sua passione citando le statistiche delle partite nelle quali ha avuto modo di arbitrare il club capitolino: “La Lazio nelle prime nove partite che ho arbitrato in Serie A non ha mai vinto. Tant’è che un dirigente mi disse: ‘si sa nell’ambiente che sei un simpatizzante, ma possibile che in nove partite nemmeno una vittoria“.
Le simpatie bolognesi mai condizionanti
Ma non c’è stato spazio soltanto per la Lazio nel cuore di Collina. Nel corso della chiacchierata con Gazzoli al podcast ‘The BSMT’ l’ex fischietto ha ricordato: “Io sono nato a Bologna e la simpatia l’avevo per il Bologna. Io a Bologna ho vissuto fino al 1991, la mia vita è stata lì. Per una regola che c’era all’epoca non si poteva arbitrare la squadra della città dove risiedevi, ho arbitrato varie volte il Bologna. Una di queste partite è stato lo spareggio per non retrocedere in Serie B, io arbitrai lo spareggio di ritorno con il Parma, che vinse 2-0. E il Bologna retrocesse. Per me era una squadra rossoblù che sfidava una squadra con le righe gialle e blu. Quando sei a quel livello tutto quello che fai è per te stesso“.