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Arbitri, Lega Calcio e Aia fanno quadrato: la risposta a tutte le polemiche

Il presidente dell’associazione dei club di serie A Casini e il numero uno degli arbitri Pacifici difendono i direttori di gara e gli addetti al Var protagonisti di un week end da dimenticare 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Lega Calcio e Aia vanno in difesa degli arbitri dopo le numerose polemiche del week end di serie A: prima il presidente della Lega Casini e poi quello dell’Associazione Arbitri Pacifici sono intervenuti pubblicamente per spegnere la contestazione contro i direttori di gara e l’utilizzo del Var nel massimo campionato.

Polemich Var, Casini difende gli arbitri

Dopo l’a.d. della Lega Calcio, anche il presidente Casini si schiera a difesa degli arbitri italiani e dell’utilizzo del Var. Lo fa in occasione della presentazione della nuova edizione dell’album di figurine Panini: un intervento sentito come necessario, probabilmente, dopo le tante polemiche del week end di serie A, a partire da Inter-Verona. “Oggi – ha spiegato Casini – avremo un’assemblea nella quale il Var non è all’ordine del giorno e non è detto che se ne parli, ma la situazione è chiara: la Serie A fin dall’inizio ha sempre dato e sempre darà il suo contributo per rivedere e migliorare le 5 pagine di protocollo Var. L’obiettivo è cercare di ridurre il margine d’errore. Gli arbitri italiani restano un’eccellenza, ma l’errore fa parte dell’uomo”.

Casini sugli arbitri, eccellenza del calcio italiano

Casini ha ricordato la difficoltà di arbitrare in serie A, ma le dichiarazioni più interessanti sono quelle che riguardano l’apertura al possibile utilizzo “a chiamata” del Var. “L’arbitro è il mestiere più difficile del mondo perché bisogna decidere in pochi secondi – ha continuato Casini – . Il Var è uno strumento importante che è sempre migliorato negli anni. Si può arrivare anche al Challenge che è una possibilità da sperimentare per migliorare il risultato finale. Lo scorso anno c’erano stati alcuni episodi meno clamorosi che avevano portato la Serie A a chiedere di rivedere il regolamento per ovviare alle difformità. Si tratta di un processo normale perché ricordiamo che il Var è uno strumento di supporto il cui utilizzo può essere sempre implementato. Gli errori ci possono essere e il designatore Rocchi li ha riconosciuti. Se guardiamo le altre leghe e anche la Premier, capiamo che i nostri direttori di gara sono un’eccellenza, ma bisogna continuare a crescere”.

Inter-Verona, l’Aia esclude punizioni per Fabbri e Nasca

Alle parole di Casini si sono unite poi quelle di Carlo Pacifici, presidente dell’Aia, l’Associazione Italiana Arbitri. Pacifici è entrato nello specifico, allontanando l’ipotesi di punizione per Fabbri e Nasca, rispettivamente arbitro e responsabile Var di Inter-Verona. “Ho letto le valutazioni più disparate, ma qui non c’è da ammazzare e mettere dietro la lavagna nessuno – le parole del numero uno dell’Aia – . C’è da analizzare in maniera razionale e lo faremo”.

L’Aia e la specializzazione degli arbitri al Var

Secondo Pacifici la riduzione degli errori passa da una specializzazione sempre più alta degli addetti al Var. “Con il designatore Rocchi quest’anno si è iniziato un lavoro per aumentare la professionalità dei varisti – ha dichiarato Pacifici – . È un percorso lungo, arbitro e varista sono due attività con strade diverse. Anche se con il Var decide sempre un uomo e ogni decisione che viene presa da un uomo può essere opinabile. È soggettiva, e come avviene anche l’uomo a volte sbaglia. Quanto tempo ci vorrà per arrivare alla perfezione? Alla perfezione non ci arriveremo mai. Il calcio è fatto anche da questi aspetti contraddittori e di questa dialettica. Fa parte del fenomeno calcistico analizzare sotto angoli diversi una partita. Cerchiamo di sbagliare sempre meno e la tecnologia ci aiuta”.

Aia, arbitri non parleranno al pubblico

Per Pacifici, invece, il calcio italiano non è ancora maturo per poter accogliere le spiegazioni dell’arbitro a gara in corso. “Far parlare l’arbitro in questo momento scatenerebbe ulteriori polemiche – ha concluso Pacifici – . Bisogna essere pronti, non vorrei che alla fine della partita anziché risolvere i problemi le polemiche vengano accentuate. Tuttavia mi piacerebbe aumentare sempre di più la comunicazione, farci riconoscere per quello che siamo. Ragazzi e ragazze che ogni domenica danno la possibilità di giocare circa 550 gare”.

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