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Arbitro donna insultato: lei si sfoga, calciatore punito ma è polemica

Episodio di sessismo in Prima Categoria dove un giocatore ha pesantemente insultato Diletta Ciommei che ha affidato ai social il suo pensiero. L'opinione di Luca Marelli

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Piccole Stephanie Frappart crescono tra tanto maschilismo e sessismo. “Il calcio non è uno sport per signorine” è una frase che riecheggia ancora oggi sul campo, negli spogliatoi e sugli spalti come un luogo comune difficile da estirpare. E nonostante siano sempre di più gli arbitri donna a dirigere nei campionati a tutti i livelli fino alla Champions League, c’è ancora chi considera “l’essere arbitrati da una donna una vergogna“. E’ quello che ha detto un calciatore durante una partita al fischietto Diletta Commei. Lei si è sfogata sui social, lui è stato punito ma a far discutere ancora oggi è l’entità della squalifica.

Diletta Ciommei insultata: “Mi vergogno a essere arbitrato da una donna”

Al termine della partita tra il Real Avigliano e la Sangemini Sport, prima categoria umbra, Adrian Florian Pistinciuc, l’attaccante della Real Avigliano ha pesantemente insultato l’arbitro Diletta Ciommei. Lo si evince dal referto diramato dalla Figc/Lnd Umbria in cui si legge:

«Al termine della gara dopo aver stretto la mano all’arbitro in maniera sarcastica, proferiva al suo indirizzo reiterati insulti sessisti, dichiarando di vergognarsi del fatto che un arbitro donna potesse aver diretto una sua partita; nonostante i compagni di squadra cercassero di allontanarlo, proseguiva con gli insulti invitando la predetta a smettere di arbitrare in quanto il calcio non è per le donne».

Lo sfogo dell’arbitro Ciommei: “Porto tacchi e tacchetti”

Diletta Ciommei, oltre a compilare il referto che ha inchiodato il giocatore davanti alla disciplinare, ha voluto anche consegnare le sue emozioni negative di donna e arbitro ferita ai social e ha scritto tutto il suo disappunto per la vicenda con una grande presa di coraggio e di orgoglio.

«Porto sia i tacchi che i tacchetti. Posso correre come un uomo. Posso far rispettare le regole a 22 persone contemporaneamente. Posso decidere se fischiare o meno. Posso farlo e so farlo. So farlo perché studio e mi alleno, e non perché sono uomo o donna»

Arbitro donna insultato, calciatore punito: le scuse della società+

Il giudice sportivo, Marco Brusco, ha squalificato il calciatore Pistinciuc per ben 10 giornate. La società di appartenenza del giocatore, il Real Avigliano si è scusata con una lunga nota a firma del presidente Enrico Brunetti -che però ha voluto gettare acqua sul fuoco: “alla luce del processo e della caccia alle streghe che si sta verificando, vorrei che il fatto venisse considerato soltanto come un insulto da parte di un giocatore al suo arbitro, si tratta di eventi che si verificano a caldo, nella concitazione del momento, parole di cui magari ci si pente due minuti dopo averle dette”.

L’ex arbitro Marelli sul caso Ciommei: “10 giornate sono poche”

Tra i tanti che hanno espresso il loro pensiero sui social, anche l’ex arbitro Luca Marelli, molto attivo sul web e da quest’anno opinionista per Dazn sui casi arbitrali. “Dieci turni di squalifica, per quanto mi riguarda, sono pure pochi. Se non si estirpa questa mentalità demenziale, non faremo mai passi in avanti” ha twittato Marelli che ha raccolto diversi consensi, anche qualche critica visto che a molti, 10 giornate sono sembrate una già pesante punizione, Marelli si giustifica così “Sì, forse ho enfatizzato un po’ troppo ma mi ha imbestialito leggere il comunicato ufficiale”.

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