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Atalanta-Lazio, Pepe Reina colpito da una monetina alla testa

Attimi di preoccupazione e di tensione nel finale di Atalanta-Lazio, quando il portiere biancoceleste viene colpito alla nuca da una monetina scagliata dalla curva bergamasca.

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La partita odierna tra Atalanta e Lazio è stata sicuramente stupenda sotto molti aspetti, dal numero di gol visti alla qualità del gioco espresso dalle due squadre in campo. Nerazzurri e biancocelesti si sono affrontati a viso aperto, senza esclusione di colpi, con la Lazio andata in vantaggio due volte (la rete di Immobile, quella del 2-1, gli ha permesso di raggiungere Silvio Piola a quota 159 gol con la Lazio) ma sempre recuperata dalla caparbietà degli uomini di Gasperini. Tuttavia un episodio davvero brutto ha macchiato tutta la partita ed ha mostrato ancora una volta quanto alcune frange delle curve italiane possano essere becere: al primo minuto di recupero, il portiere biancoceleste Pepe Reina è stato colpito alla testa da una monetina lanciata dalla curva bergamasca. E questa non è neanche la prima volta che succede

Atalanta-Lazio, Pepe Reina colpito da una monetina 

Minuto 91 di Atalanta-Lazio, mentre Reina si stava preparando per un rinvio dal fondo, la curva bergamasca ha iniziato a lanciare oggetti in direzione del campo. Prima sul terreno di gioco è arrivato un rotolo di nastro adesivo (tra le altre cose), che Reina si è prontamente chinato a raccogliere. Già questa è stata una situazione al limite del surreale, dato che l’arbitro ha ammonito il portiere spagnolo per perdita di tempo. Ma non è davvero tutto, perchè poco dopo una monetina ha raggiunto il capo di Reina, facendolo accasciare sulle gambe tenendosi la nuca dolorante.

Rialzatosi qualche minuto dopo Reina ha rimesso in gioco il pallone (facendosi scappare il labiale “m….” chiaramente ripreso dalle telecamere di DAZN) per poi subire il gol del 2-2 allo scadere.

Atalanta-Lazio, precedente a Bergamo: la monetina da 100 lire di Alemao

Nel 1989/1990, quando Milan e Napoli si contendevano lo scudetto e Maradona disegnava ancora calcio in Serie A, un’altra monetina fu protagonista, sempre a Bergamo di un episodio che rimane ancora oggi tra i più discussi di tutta la storia del nostro campionato. A quattro giornate dalla fine di quella stagione, la classifica recitava: Milan di Sacchi a +1 dal Napoli di Bigon. In quella giornata il Milan di Sacchi affrontava il Bologna, mentre i partenopei andarono a Bergamo per sfidare la tosta Atalanta. Entrambe le sfide finirono 0-0, ma non è questo che ci interessa.

Nella sfida di Bergamo mancano poco più di dieci giri di lancette prima che il signor Agnolin fischi la fine dell’incontro, quando il brasiliano Alemao (Napoli) stramazza al suolo. Dopo il panico iniziale, si capisce il motivo: una monetina da 100 lire lo ha colpito sulla nuca. Il giocatore viene portato a bordocampo per essere medicato, fa per rialzarsi, quando Salvatore Carmando, massaggiatore del Napoli, che evidentemente conosce meglio di Alemao il regolamento in vigore, gli suggerisce di non rialzarsi.

A quei tempi, infatti, in caso di episodi simili la partita veniva vinta 2-0 dalla squadra lesa, in questo caso il Napoli. Le cose andarono proprio così, il Napoli guadagnò i due punti necessari per agganciare in vetta il MIlan e alla fine vincere lo scudetto. 

Lo scandalo viene dal fatto che le telecamere inquadrarono bene il labiale di Carmando. Alemao venne poi sostituito (entrò Zola), portato in ospedale per accertamenti, dove il patron del Napoli Ferlaino dichiarò che il giocatore “non lo aveva riconosciuto”, facendo intendere la gravità della lesione. Gravità smentita poi anni dopo da più parti, ma quello che è successo non si può certo cambiare.

E’ l’anno della Fatal Verona. Il 22 aprile, mentre il Napoli fa fuori il Bologna proprio al Dall’Ara (segna anche Alemao), il Milan perde malamente a Verona.

 

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