Al caldo della Florida, Marcell Jacobs prepara la seconda estensione del suo regno. Quello dei 100 metri, che tre anni fa a Tokyo regalò all’Italia la medaglia più bella, preziosa e (per certi versi) inattesa, che nelle intenzioni del diretto interessato dovrà restare tale anche dopo l’edizione di Parigi, con la finale della gara madre delle competizioni veloci in programma nel primo fine settimana di agosto. “E se non dovessi ripetermi non sarei soddisfatto”, fa sapere Jacobs dal buen retiro di Jacksonville.
- Tanto lavoro finalizzato ad avere più potenza
- Il privilegio di lavorare accanto agli sprinter più forti
- Zero distrazioni, la famiglia accanto: Jacobs ora ha tutto
- Programmi a breve termine: il primo target è sugli Europei
Tanto lavoro finalizzato ad avere più potenza
Laggiù, tra qualche alligatore e tanto lavoro in pista (e anche fuori), lo sprinter di Desenzano sta preparando l’assalto al secondo oro olimpico. Un compito mica facile da assolvere: oltre alla nutrita concorrenza che strada facendo ha fatto capolino, Jacobs deve mettere in conto i tre anni in più che porta sulle spalle (e nelle gambe) e la consapevolezza che nessuno ormai lo guarderà come una mina vagante.
“Però in questi mesi in Florida ho fatto davvero un lavoro importante, come da anni non mi succedeva. Ho curato molto la fase di accelerazione, perché una volta che metti in moto il motore come si deve, poi è più facile venir via con velocità e potenza. Utilizzando uno specifico attrezzo (il 1080, un macchinario che funziona da traino) ho potuto sviluppare tanta potenza, anche quella che mai avrei pensato di avere. Tanto che intorno ai 40 metri mi sento come in rampa di lancio, pronto al decollo”.
Il privilegio di lavorare accanto agli sprinter più forti
Le ritrovate sensazioni di Jacobs sono anche diretta conseguenza del metodo lavoro molto tecnologico impostato da Rana Reider, il suo nuovo allenatore. “C’è un’attenzione maniacale ai dettagli. Ho fatto molte sessioni su distanze lunghe, tutto finalizzato ad aumentare la resistenza e la capacità di essere più performante dopo una certa distanza. I miglioramenti rispetto a quando sono arrivato a inizio ottobre sono enormi: ho faticato molto in palestra all’inizio, ma ne è valsa la pena. I dubbi all’inizio c’erano, ora sono davvero spariti tutti e lasciano spazio alla soddisfazione e all’ambizione”.
Tra i benefici, Marcell ne identifica uno in particolare: “Potersi allenare sempre in compagnia è una risorsa davvero notevole. Anche se ognuno svolge il proprio programma personalizzato, la fase di riscaldamento iniziale è comune e aiuta a cogliere tanti piccoli dettagli e sfumature che torneranno certamente utili. E poi avere tanti campioni accanto in corsia è un bene, perché ti permette di prenderli come riferimento”.
Zero distrazioni, la famiglia accanto: Jacobs ora ha tutto
Tra i motivi che spingono Jacobs a sentirsi pronto per tornare a fare grandi cose ce n’è uno sul quale qualcuno potrebbe anche obiettare, ma che ha aiutato tanto Marcell a ritrovare la sua centralità: “In Italia ero sempre coinvolto in qualche evento, che fosse sportivo, tecnico o mondano. Qui faccio casa-campo-casa tutti i giorni, una routine che per un atleta è il massimo, perché consente di concentrarsi bene su quello che c’è da fare e godersi la famiglia nelle ore trascorse nella propria abitazione. Addirittura quando mia moglie ha portato i figli per qualche giorno in vacanza ne ho approfittato per fare il pigrone e starmene sempre buono dentro casa”.
Il corpo, a sentire il diretto interessato, ne ha tratto grosso beneficio: “Ho lamentato una lieve infiammazione a un distretto muscolare, ma è già passata. Normale routine, considerati anche i carichi fatti nelle scorse settimane. Fisicamente non mi sentivo così bene da tanto tempo, quindi posso solo che essere felice e fiducioso per ciò che mi aspetta”.
Programmi a breve termine: il primo target è sugli Europei
Jacobs debutterà a metà aprile (data e sede ancora da stabilire), ma ha già fatto sapere che sarà ad Ostrava, il 28 aprile, e che prenderà parte alle tappe di Diamond League di Oslo e Stoccolma. Anche perché il mirino l’ha già messo sugli Europei di Roma (7-12 giugno), dove punta a confermarsi campione nella gara regina della velocità. “Ci tengo, e pure tanto. Tra l’altro ho seguito da lontano i mondiali indoor di Glasgow e mi sono esaltato per i miei compagni di nazionale, che hanno fatto un lavoro super, su tutti Simonelli e Dosso nelle gare veloci. Ammetto che mi hanno gasato e per questo non vedo l’ora di scendere in pista”.
Poi un pensiero ai colleghi della staffetta: “Ceccarelli deve restare tranquillo, è stato caricato di troppe pressioni e so cosa si prova. Tortu verrà in Florida e sono convinto che si troverà benone, perché le nuove esperienze sono sempre utili”.