Non è stata affatto una passeggiata di salute, ma tutto è bene quel che finisce bene: Lorenzo Musetti esordisce con una vittoria nel torneo ATP 250 di Chengdu, che lo vede peraltro partire come testa di serie numero 1. Ma a Christopher O’Connell tutto questo poco importava: l’australiano ha fatto vedere i sorci verdi al numero 2 d’Italia, costringendolo a guadagnarsi la qualificazione agli ottavi soltanto al tiebreak del terzo set, e dopo averlo messo alla berlina beffandolo sempre nel tiebreak del primo set. Una maratona lunga due ore e quaranta minuti, non prima di paure e precipizi: O’Connell nel terzo set è anche andato a servire per il match, ma quando c’è Musetti dall’altra parte della rete è dura mettere giù l’ultimo punto.
- Musetti un po' arrugginito, ma sempre sul pezzo
- La grande paura, il finale in carrozza
- Sorpresa: Berrettini nel main draw a Tokyo
- Rune in crisi nera. Bellucci cede a Zhang: record "rinviato"
Musetti un po’ arrugginito, ma sempre sul pezzo
L’ha fatto ancora una volta il carrarino, che ha aperto così col sorriso (e con tanto sudore) la sua campagna asiatica. Non giocava da quasi un mese, dal match di terzo turno perso agli US Open contro Nakashima, e forse un po’ di ruggine è il motivo per il quale Lorenzo ha faticato a entrare in ritmo.
Eppure a leggere i numeri del match ci si accorge che la vera variabile impazzita è stata la capacità dell’australiano di sfruttare ogni minima indecisione di Musetti: tutte convertite le tre palle break avute a disposizione, a differenza del toscano che sulle 10 che s’è procurato ne ha lasciate intentate più della metà (6). O’Connell è stato soprattutto bravo a non fasciarsi la testa dopo aver subito il primo break a metà del set d’apertura, ritrovando subito la parità e poi risalendo dall’1-4 nel tiebreak, chiuso con un contro parziale di 6-1.
Nel secondo set la differenza tecnica tra i due giocatori è parsa più significativa. Perché Musetti ha alzato il livello dei colpi (il rovescio è sempre una delizia), soprattutto aggiustando le percentuali al servizio, che a fine partita peraltro risulteranno simili (entrambi hanno superato di poco il 75% di punti vinti con la prima, attendandosi poco sotto il 50% con la seconda, equivalendosi anche sugli ace: 7-6 per Lorenzo).
È bastato un break all’italiano per indirizzare il parziale e ristabilire la parità, consegnando al terzo l’epilogo di un match che pure s’è mantenuto molto incerto, con O’Connell lesto a rispondere appena Musetti ha provato a scappare. Quando poi però l’australiano ha trovato un altro break, a quel punto il toscano s’è ritrovato spalle al muro, costretto a reagire da sotto 5-3 per evitare la capitolazione.
Missione compiuta e tale da togliere certezze a un avversario che nel tiebreak decisivo è rimasto attaccato alla partita, finendo però per pagare dazio a un gratuito che Musetti s’è fatto bastare per chiudere 7-4 e avanzare ai quarti, dove sfiderà Adrian Mannarino., col quale ha perso l’unico precedente a Indian Wells nel 2023. “Sapevo che O’Connell stava giocando e servendo bene, per cui c’è stato da faticare. Ho sciupato qualche palla break di troppo, ma sono stato bravo a portare a casa il match”.
Sorpresa: Berrettini nel main draw a Tokyo
L’Italia del tennis stamattina s’è svegliata con un’altra notizia non di poco conto: reduce dalla fatiche vittoriose di Davis Cup, Matteo Berrettini ha deciso di anticipare la partenza per l’estremo oriente, optando per presentarsi al via dell’ATP 500 di Tokyo in programma da mercoledì 25 settembre.
La decisione è diretta conseguenza anche della possibilità che si è presentata nelle ultime ore, quella di partecipare al torneo nipponico entrando direttamente nel tabellone principale: i forfait di de Minaur e Nuno Borges hanno fatto scalare l’entry list e hanno evitato a Berrettini la fatica del tabellone cadetto (quello delle qualificazioni), consentendogli di garantirsi la presenza sin dal primo turno. Farà compagnia ad Arnaldi e Darderi, col primo che arriva a sua volta dalla Davis e l’italo-argentino reduce dall’eliminazione al primo turno ad Hangzhou.
Rune in crisi nera. Bellucci cede a Zhang: record “rinviato”
Momento davvero complicato per Holger Rune che all’Hangzhou Open rimedia la terza sconfitta consecutiva. Stavolta il 21enne danese si arrende al 32enne giapponese Yasutaka Uchiyama, alla seconda vittoria nel circuito principale in questa stagione. Situazione di crisi per il giovane danese che vede allontanarsi sempre di più la possibilità di partecipare alle Finals di Torino e che ha cambiato per l’ennesima volta allenatore puntando su Benjamin Ebahimzadeh, sesto coach in meno di due anni.
Finisce agli ottavi anche la corsa di Mattia Bellucci, al quale il cinese Zhang lascia appena tre game nel primo set (6-3 6-0). La sconfitta di Bellucci impedisce all’Italia di (si spera) rimandare soltanto l’approdo del decimo giocatore tra i primi 100 al mondo, anche se grazie ai risultati ottenuti in Cina il 21enne di Busto Arsizio ha raggiunto il suo best ranking alla 102.