Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: Lorenzo Musetti è così, uno che può dare lezioni di tennis al mondo intero, ma anche uno che sa perdersi con una facilità disarmante. E il quarto di finale di Hong Kong contro Jaume Munar rappresenta una sorta di manifesto: ancora una volta il carrarino si butta via sul più bello, decidendo di salire e scendere sulle montagne russe fino quasi a strabuzzare gli occhi dalle orbite. Perché Lorenzo è uno al quale le mezze misure non sono mai piaciute: anche con il nuovo capello corto, la testa rimane geniale e al tempo stesso fragile come poche altre in tutto il circuito. Ma la sconfitta con Munar fa veramente male.
- Musetti show per un set e mezzo, poi solo rimpianti
- L'occasione mancata, il pessimo tiebreak del secondo set
- Break e contro break, ma alla fine fa festa Munar
Musetti show per un set e mezzo, poi solo rimpianti
Quella contro lo spagnolo, più che una partita, somiglia a un romanzo. Musetti se la vede sfuggire di mano col punteggio di 6-2 6-7 5-7, sprecando due palle break nell’undicesimo gioco del secondo parziale con le quali avrebbe potuto andare a servire per il match, e poi complicandosi maledettamente la vita nel tiebreak, dove si ritrova sotto 5-0 e si consegna a un avversario tenace, che quando alza i giri del motore trova sempre il modo di far male.
Poi nel terzo succede un po’ di tutto e tra break e contro break i conti li fa tornare l’iberico, dopo che Musetti nel primo parziale aveva mostrato gli stessi lampi già ammirati nel debutto stagionale contro Diallo. Devastante Lorenzo soprattutto col colpo che è marchio di fabbrica, quel rovescio lungo linea col quale si prende il primo break nel terzo gioco dell’incontro, nel cuore di un filotto di 10 punti consecutivi grazie al quale spezza decisamente una lancia a suo favore. Nel quinto gioco arriva anche il secondo break di un parziale praticamente senza storia, che il toscano chiude agevolmente sul 6-2.
L’occasione mancata, il pessimo tiebreak del secondo set
Munar è un osso duro, reduce da una vittoria piuttosto netta sul portoghese Nuno Borges, ma contro questa versione di Musetti capisce che deve alzare decisamente l’asticella. E pur faticando a tenere i turni di servizio, in qualche modo riesce a non far scappare via l’avversario. Tra l’altro nel sesto gioco arriva anche la prima palla break a favore dell’iberico, puntualmente annullata da Lorenzo con un bel dritto.
Il momento chiave però arriva sul 5 pari, quando Munar si ritrova sotto 15-40, con Musetti che torna ad avere un paio di palle break che nella sostanza somigliano tanto a due palle match. A quel punto lo spagnolo decide di lasciare il braccio “a tutta”, e con due punti veramente in spinta (oltre a una salvifica prima sul 30-40) riesce a salvarsi e a garantirsi almeno il tiebreak. Dove Lorenzo di colpo s’inceppa, quasi scottato dall’occasione mancata pochi minuti prima: due errori banali consegnando due mini break pesantissimi, e sul 5-0 c’è solo il tempo per provare a risalire fino al 6-4, con Munar che riesce a conquistare il punto del 7-4 dopo uno scambio nel quale rischia di capitolare almeno tre volte.
Break e contro break, ma alla fine fa festa Munar
Gli schemi sono ormai belli che saltati, tanto che nei primi 4 giochi del terzo set non c’è modo per nessuno di tenere la battuta. Si va avanti a strappi, quasi conviene aspettare e ricevere piuttosto che servire. Musetti è molto più falloso, non incide praticamente mai con la seconda e cerca di muovere l’avversario, ma rallentando eccessivamente il gioco e finendo per subire la pesantezza dei colpi di Munar.
Quando però il toscano aggiusta le percentuali con la prima, tutto lascia presagire che sia lui ad avere l’inerzia del match dalla propria parte. Invece nel maledetto undicesimo gioco qualcosa di nuovo s’inceppa: costretto sempre a inseguire, sul 15-40 un modo per annullare la prima palla break lo trova, ma sul 30-40 è una risposta profondissima dello spagnolo a mandarlo in tilt, con un rovescio slice velleitario e senza speranza che si infrange sul nastro.
Nel gioco successivo i ruoli s’invertono: tocca a Munar risalire da 15-40, ma due ottime prime annullano le due palle per il contro break. Un errore dell’iberico sulla prima palla match ridona speranza a Musetti, che sul 40 pari spreca una comoda opportunità per procurarsi quella che sarebbe stata la dodicesima palla break della sua partita, spedendo in rete da due passi. Munar stavolta il regalo lo scarta: serve bene, si apre il campo e non perdona dopo due ore e 36’ di partita. Lorenzo sa di averla buttata via lui: una partita nata bene si chiude con una sconfitta amara, che in qualche modo rallenta la marcia verso Melbourne. E quel 36% di punti vinti con la seconda grida vendetta.