Vince ma non convince, Flavio Cobolli, anche se a conti fatti la pagnotta la porta casa al debutto sulla terra di Amburgo. Supera in rimonta per 5-7 6-2 6-2 l’ucraino Vitaliy Sachko, attualmente fuori dalla top 200 mondiale, ma quantomeno di buono c’è la reazione mostrata dal tennista romano nel corso di un match che era nato sotto i peggiori auspici, ma che strada facendo ha regalato comunque la sensazione che qualcosa di buono dalla settimana tedesca potrebbe anche scaturire.
- Cobolli, quanti dubbi: una vittoria che non lascia tranquilli
- Flavio va a sprazzi: nel finale Sachko è senza energie
Cobolli, quanti dubbi: una vittoria che non lascia tranquilli
Che sarebbe potuto bastare un Cobolli accademico per avere la meglio del 27enne dell’Est non era certo un mistero. Il problema è che Flavio ancora una volta ha mostrato diverse “pause” all’interno della partita, alternando ottime cose ad altre oggettivamente molto più risibili. E questo ha finito per rendergli la vita complicata, specialmente dopo aver ceduto sul più bello un primo set nel quale però già aveva lasciato intravedere qualche crepa.
La mancanza di reattività di Cobolli ha finito per generare una partita diversa da quello che ci si poteva attendere: falloso e impreciso, il tennista italiano ha faticato a trovare soprattutto dei punti facili con la prima, tanto che le cose migliori le ha fatte vedere in risposta. Vero è che Sachko s’è dimostrato essere un avversario fin troppo alla portata: alla fine saranno 23 le palle break concesse dall’ucraino, di cui 8 convertite da Flavio, che a sua volta però ha concesso 11 opportunità al rivale per farsi togliere la battuta (5 quelle andate a segno).
Insomma, non la migliore delle prestazioni, tanto che la prospettiva di doversela vedere con Davidovich-Fokina o Monfils nel turno successivo appare tutto, fuorché rassicurante. Sempre se questa sarà la versione di Cobolli.
Flavio va a sprazzi: nel finale Sachko è senza energie
Il romano in realtà, pur senza impressionare, il break l’aveva trovato per primo nel quarto gioco del primo set. Ma già nel game successivo, tra smorzate forzate e dritti in rete, Sachko ha rimesso le cose a posto, sprintando poi con un altro turno di servizio strappato (12-4 il parziale dei punti dal quinto al settimo gioco). Quando serve per il set però l’ucraino s’inceppa e Flavio ne approfitta, impattando sul 5 pari. Ma nell’undicesimo gioco, dopo essere stato avanti 40-0, Cobolli comincia a sbagliare troppo e alla quarta palla break concessa nel game deve capitolare, con Sachko che stavolta chiude i conti per il 7-5 finale.
Dal secondo set però le percentuali del numero 235 ATP cominciano a calare sensibilmente e la partita cambia lentamente padrone. Non che Cobolli al servizio faccia meglio: nei primi 4 giochi arrivano tre break, ma due sono dell’italiano che poi trova il modo per avanzare al terzo trovandone un altro nell’ottavo gioco. Sachko chiama il fisioterapista per farsi curare la schiena, poi nel terzo va sotto 4-0 e, al netto di un sussulto (break nel quinto game), cede alla distanza con onore.