Le ATP Finals stanno per cominciare e l’attesa di Torino e dell’Italia intera per Jannik Sinner è spasmodica. Tutti si aspettano che il numero 1 al mondo trionfi a casa sua (sarebbe la prima volta) e le pressioni sono tutte sulle spalle del rosso di San Candido. E del suo staff. Darren Cahill, l’allenatore che con Simone Vagnozzi, il preparatore Matteo Panichi e il fisioterapista Ulises Badio gestisce ogni aspetto dell’attività di Sinner, ha parlato del torneo torinese, del caso Wada e della preparazione della prossima stagione in una serie di interviste.
- Sinner e il caso Clostebol: il retroscena di Cahill
- La certezza: "Jannik è innocente, anche per la Wada"
- ATP Finals e piani per il 2025: Cahill racconta tutto
Sinner e il caso Clostebol: il retroscena di Cahill
Al Corriere della Sera Cahill ha iniziato dal caso Clostebol: “Tutti parlano del team che lo circonda, quanto siamo importanti per lui. Ma è vero anche il contrario: il leader è lui, è lui che traccia la via. E se ne è capace, è perché sa di essere innocente: non ha fatto nulla di male. Certo la Wada ha fatto ricorso, dobbiamo attendere la sentenza del Tas. È un argomento serio, non ci scherziamo sopra. Jannik va avanti a testa alta, intanto“. Quindi, alla Gazzetta dello Sport, l’ammissione sulla reazione dopo la positività al doping: “In realtà è lui che ha preso per mano noi”.
La certezza: “Jannik è innocente, anche per la Wada”
Il processo al Tas seguirà strade parallele, ma inevitabilmente potrebbe condizionare la stessa attività di Jannik: “Sappiamo che la squalifica è una possibilità ma non c’è nulla che noi si possa fare per cambiare questa situazione. Quindi ci concentriamo sul lavoro quotidiano”, ha aggiunto Cahill al Corriere. “L’ha detto la Wada stessa, appellando: la sostanza trovata nelle urine di Jannik non ha a che vedere con il doping che altera le performance. Non è in discussione la ricostruzione di come sia potuto risultare positivo: un errore di un paio di ex membri del team, senza alcuna responsabilità del giocatore”.
ATP Finals e piani per il 2025: Cahill racconta tutto
Quindi sulle ATP Finals e le aspettative sul suo conto: “Chi vince tra Sinner e Alcaraz al top? Non posso rispondere. Ho troppo rispetto per Carlos, il suo coach e il mio giocatore, che è l’ultimo che allenerò nella mia carriera. Non dirò mai che Sinner è meglio di Alcaraz, né viceversa”. Intanto nel 2025 Sinner cambierà qualcosina a livello di programmazione: “Il passaggio Miami-terra quest’anno è stato troppo brusco, lo prepareremo meglio, anche per non rischiare infortuni. Tutto continuerà a ruotare intorno agli Slam. L’Atp non ci facilita la vita allungando i Master 1000: alcuni durano due settimane. Così non è facile riposarsi: faremo delle scelte“.