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Atp Monte Carlo: Sinner numero 1, numero 2 o numero 3 se... Lo strano destino di Jannik

A Monte Carlo Sinner non può attaccare la numero 1 di Djokovic, ma può accorciare la forbice e prevedere di sferrare l'attacco già prima del Roland Garros.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La caccia alla numero 1 del ranking è più che mai nei pensieri di Jannik Sinner. Che già a Monte Carlo, teatro del primo appuntamento sul rosso della sua primavera europea, proverà rosicchiare altri punti su Novak Djokovic, cercando al contempo di consolidare anche la seconda posizione da poco sottratta a Carlos Alcaraz. Che non sa ancora se sarà protagonista al Country Club del Principato, come già non lo fu un anno fa. Per questo, non avendo punti da scartare, già da lunedì prossimo tornerà virtualmente numero 2 del mondo, dal momento che Sinner di punti da difendere nel Masters 1000 monegasco ne avrà 360.

La strada verso la numero 1: a maggio la vera svolta

Debita è la premessa: per puntare alla numero 1 ce n’è di strada da fare. Un aggancio che non potrà avvenire di certo prima di maggio, con il Roland Garros vero snodo cruciale della rincorsa alla vetta del rosso di San Candido. Questo perché i 2.000 punti che Djokovic dovrà difendere sui campi parigini rappresentano il bottino più cospicuo da poter andare ad attaccare: Sinner lo scorso anno nello slam sulla terra raccolse pochissimo, eliminato al secondo turno da Altmaier (appena 45 i punti incamerati), pertanto pensando agli attuali 1.015 punti di ritardo dal serbo è evidente che in qualche modo lo spazio per il ribaltone ci sia tutto.

Pensare di mettere la freccia prima è invece oggettivamente complicato: in pratica Jannik dovrebbe vincere tutti i tornei ai quali prenderà parte (i Masters 1000 di Monte Carlo, Madrid e Roma) e sperare che il serbo faccia male un po’ ovunque. Insomma, meglio fare le cose per gradi, senza mettere i carri davanti ai buoi.

La missione nel Principato è accorciare la forbice

Monte Carlo, appunto, è la prima tappa dell’ennesima rincorsa nel ranking di Sinner. Che pure nel Principato avrà il maggior numero di punti da difendere rispetto ai suoi rivali: la semifinale persa con Rune lo scorso anno gli portò in cassa 360 punti, contro i 90 di Djokovic (sconfitto agli ottavi da Musetti), mentre Alcaraz non partecipò al torneo (vinse però poi Barcellona e Madrid nelle due settimane successive).

I numeri non consentono di poter attaccare la numero 1 nella settimana monegasca, e anzi per provare a rosicchiare punti sul serbo servirà che Jannik arrivi in fondo: vincendo il torneo, anche se dovesse battere in finale proprio Nole, accorcerebbe la forbice attuale di almeno 130 punti. Se il serbo dovesse fermarsi prima (tipo in semifinale) i punti rosicchiati sarebbero 370, se dovesse uscire nei quarti 550, mentre un’altra eliminazione negli ottavi garantirebbe un guadagno secco di 640 punti. A cui aggiungere ulteriori 45 punti in caso di dipartita al secondo turno (nel primo probabilmente ci sarà un bye).

La vera minaccia è Alcaraz: lo spagnolo “rivuole” la numero 2

Più che guardare in alto, Sinner forse farebbe bene a guardarsi le spalle. Perché se Alcaraz dovesse giocare a Monte Carlo (per ora è nella entry list, ma non ha confermato ufficialmente la presenza, comunque assai probabile) sarà lui ad avere più di un jolly da calare, potendo fare la corsa sui 360 che l’italiano avrà da difendere (nel ranking ha 295 punti di ritardo).

Per tornare alla numero 2 gli basterà fare meglio di Jannik, che potrebbe difendersi soltanto con queste tre combinazioni: vincendo il torneo (1000 punti contro un massimo di 600 raccolti da un Alcaraz finalista, aumentando di 40 punti il margine in classifica), perdendo in finale (600 punti) con lo spagnolo “costretto” però a fermarsi ai 180 punti dei quarti di finale (ce ne sarebbero 60 da aggiungere nel ranking) oppure perdendo in semifinale e auspicando che Carlitos non vada oltre l’ottavo di finale (360 punti contro 90: ne resterebbero comunque 40 di vantaggio in classifica).

Qualunque altra combinazione porterebbe a un avvicendamento, sebbene da metà aprile in poi Alcaraz si ritroverà con una marea di punti da difendere (1.545 tra Barcellona, Madrid e Roma) mentre Jannik potrà recitare il ruolo di cacciatore seriale, avendo appena 180 punti da scartare (ben 1.365 in meno rispetto al rivale).

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