L’uomo del giorno agli Australian Open è senza dubbio Joao Fonseca, giovane tennista brasiliano classe 2006 che al debutto assoluto in un torneo del grande slam ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera contro un top-10 eliminando in tre set la testa di serie n°9 Andrey Rublev. Scopriamo chi è il “piccolo Sinner” che affronterà Lorenzo Sonego al secondo turno e perché viene soprannominato così.
- Chi è Joao Fonseca
- Sulle orme del modello Sinner
- Gli insegnamenti dell’idolo Federer
- L’impresa contro Rublev agli Australian Open
- Ora la sfida a Sonego
Chi è Joao Fonseca
Nonostante i soli 18 anni – compiuti lo scorso 21 agosto – Joao Fonseca era già un nome noto tra gli appassionati di tennis anche prima del trionfo contro Andrey Rublev all’Australian Open. Da tempo infatti si parla delle grandi qualità del classe 2006, che, dopo una brillante carriera juniores che l’ha visto occupare la vetta del ranking, non ci ha messo molto a mostrarsi al mondo intero, passando nel 2024 dalla posizione 727 occupata a inizio anno alla numero 145 di fine stagione.
Merito degli importanti risultati ottenuti a partire dell’exploit nel torneo di casa – l’ATP 500 di Rio de Janeiro -, dove grazie a una serie di risultati sorprendenti diventa il secondo giocatore più giovane di sempre dopo Alexander Zverev a disputare un quarto di finale in un torneo di questa categoria, fino al primo trionfo in Challenger a Lexington.
Sulle orme del modello Sinner
Destrimane e con il rovescio a due mani, Fonseca è stato spesso paragonato a Jannik Sinner, tanto da venire soprannominato proprio “Piccolo Sinner”. Questo perché le somiglianze di gioco e stile tra i due, soprattutto per quanto riguarda pressione che riescono a mettere all’avversario da fondo campo grazie alla potenza dei propri colpi, sono innegabili.
Anche il percorso di Fonseca ricorda un po’ quello del primo Sinner. Entrambi hanno infatti conquistato un torneo Challenger prima dei 18 anni (ed entrambi hanno vinto quello di Lexington, anche se per Jannik in quel caso non si trattava deprimo trionfo) e, soprattutto, sono i due più giovani campioni di sempre delle Next Gen ATP Finals, vinte la passata stagione dal brasiliano, che, come quando fu Sinner a trionfare, si presentava ai nastri di partenza come giocatore con la classifica più bassa.
Ad alimentare questo paragone ci sono poi le parole di Fonseca, che rivelato di identificarsi in Sinner: “Con chi mi identifico? Direi Sinner perché mi piace giocare aggressivo. Il mio rovescio è più consistente del mio dritto, anche se questo colpo è la mia arma principale. Ho un buon servizio e gambe molto magre. Per questo in Brasile mi chiamano piccolo Sinner”.
Gli insegnamenti dell’idolo Federer
Se Sinner è il giocatore con cui più si identifica e che ha preso a modello per il suo inizio di carriera, l’idolo di Fonseca è invece Roger Federer, che – da buon intenditore di tennis – si è accorto subito del talento del brasiliano, tanto che il suo brand ON ha deciso di puntare su di lui l’anno scorso offrendogli un contratto di sponsorizzazione.
E da Federer Fonseca ha tratto anche importanti consigli, come da lui stesso confermato nell’intervista post vittoria su Andrey Rublev: “Come dice Roger, il talento non basta senza il duro lavoro. Bisogna lavorare duramente ed io mi impegno molto. Io ed il mio team lo sappiamo”.
L’impresa contro Rublev agli Australian Open
L’impresa che però ha portato Fonseca all’attenzione del mondo intero è stata certamente la vittoria in tre set al debutto slam all’Australian Open contro il n°9 al mondo Andrey Rublev. Un successo arrivato tutto per merito suo contro un Rublev che ha giocato e anche bene, ma che nulla ha potuto contro la brillantezza del brasiliano, che tra vincenti (ben 51), sassate devastanti (come il dritto più veloce del torneo, 181 km/h) e tie-break giocati alla perfezione non ha lasciato scampo all’avversario.
Ora la sfida a Sonego
Dopo questa bella vittoria difficile che Fonseca voglia fermarsi. E allora a preoccuparsi adesso è Lorenzo Sonego, suo prossimo rivale al secondo turno dell’Australian Open in programma giovedì 16 gennaio, e che rischia di partire già con gli sfavori del pronostico nonostante l’esperienza sia dalla sua.