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Tennis Australian Open: Sinner e Cobolli viaggiano spediti al terzo turno, crollano Arnaldi e Musetti

Quarta giornata di gare a Melbourne, con gli italiani che stavolta si spartiscono la posta: Sinner e Cobolli vanno avanti, Arnaldi e Musetti fanno le valigie.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sinner sul velluto, Cobolli quasi. Musetti e Arnaldi sono invece rimandati, ma con due storie ben diverse alle spalle: solita occasione sprecata da Lorenzo, sconfitto in rimonta al quinto set dal giovane astro nascente francese Luca Van Assche; netta debacle per il ligure, che contro Alex de Minaur è riuscito a portare a casa la miseria di 6 game in tutta la partita. Aspettando Zeppieri e Sonego, rispettivamente opposti a Norrie e Alcaraz, il contingente italiano è andato restringendosi. E non senza un po’ di delusione.

Sinner, quasi un semplice allenamento

Meglio partire dalle note liete, e dunque da quanto fatto vedere ancora una volta da Jannik Sinner. Che con un 6-2 periodico s’è sbarazzato dell’olandese Jesper De Jong, apparso oggettivamente poca cosa se confrontato con il numero 4 al mondo. “Ha funzionato tutto bene, già nel riscaldamento mi sentivo davvero a mio agio. Aver giocato al chiuso non so se mi abbia agevolato, ma di sicuro ho sentito subito un buon feeling con la palla. Sono contento: De Jong è un ottimo prospetto, dovremo farci l’abitudine a vederlo giocare nei main draw dei tornei più importanti, e il risultato è fin troppo ingeneroso nei suoi confronti. Io però ho fatto bene tutto quello che avevo preparato: ha funzionato il servizio, ha funzionato il dritto, anche con lo slice di rovescio mi sono sentito subito a mio agio. Procede tutto per il verso sperato, ora sta solo a me continuare su questa rotta”.

Impossibile tenere a freno Sinner, che ha conquistato l’86% di punti con la prima, arrivando a collezionare 12 palle break (6 quelle convertite). Ora al terzo turno sfiderà Sebastian Baez, numero 29 del ranking, uno che nasce terraiolo ma che sul veloce sa come difendersi. Basterà contro questa versione di Jannik?…

Favola Cobolli, e sono 5: Kotov battuto in quattro set

Chi continua a sognare a occhi aperti è Flavio Cobolli, per la prima volta in carriera approdato al terzo turno di un torneo dello slam. Il tennista fiorentino (ma romano d’adozione) ha battuto il russo Pavel Kotov in 4 set, confermando di attraversare un gran periodo di forma, e di fatto conquistando la quinta vittoria di fila dopo le tre ottenute nel tabellone cadetto e quella al debutto contro Jarry.

Cobolli ha sfruttato al meglio le opportunità costruite nei primi due set, pagando dazio poi a un passaggio a vuoto nel terzo parziale, quando s’è fatto rimontare un break di vantaggio per poi cedere nuovamente la battuta nel gioco decisivo. Nel quarto set però l’inerzia è tornata tutta dalla parte di Flavio, che ha saputo approfittare anche dell’eccessivo nervosismo che ha contraddistinto Kotov negli ultimi giochi.

“Sono davvero felice, non pensavo che sarei potuto andare così avanti e mi godo il viaggio. Alla fine non sapevo come esultare e mi è venuto spontaneo far vedere il tatuaggio nel quale ho impresso la frase pronunciata da Daniele De Rossi qualche anno fa, una dedica d’amore rivolta alla Roma: “

Tu sei l’unica mia sposa, sei tu l’unico mio Amor”.

Visto che De Rossi è diventato il nuovo allenatore della squadra per cui tifo da sempre, questo mi sembrava il momento giusto per far vedere il tatuaggio in mondovisione”.

Arnaldi senza difese contro de Minaur

Cobolli adesso si ritroverà a scalare una montagna, ben rappresentata da Alex de Minaur. Che ha negato all’Italia la possibilità di vedere un derby tra Cobolli e Matteo Arnaldi, al quale il diavolo della Tasmania ha lasciato appena 6 game. Una gara nata male e finita peggio, per stessa ammissione del ligure. “Onestamente è come se non fossi nemmeno sceso in campo. Ho giocato male, non mi sentivo a posto mentalmente, ho faticato tanto e credo di aver trovato un po’ di ritmo solo nel terzo set. Peccato, a volte capita di sbagliare tutto, anche se per fortuna non molto frequentemente. Torno dall’Australia con la sensazione di non aver fatto ciò che avrei potuto fare nei tre tornei che ho disputato, sintomo che c’è ancora molto lavoro da fare”.

Musetti, un’altra incompiuta: Van Assche vince in rimonta al quinto

La delusione più grossa l’ha mandata a referto Lorenzo Musetti, caduto al quinto set contro il francesino Luca Van Assche. Inspiegabile è il crollo che ha segnato il finale di partita del carrarino, che ha lasciato gli ultimi 10 game del match al rivale, che è passato dal ritrovarsi sotto 3-2 nel quarto per imporsi 6-3 e poi 6-0 nel tiebreak, mai stato in discussione.

Musetti ha mostrato evidenti passaggi a vuoto già nel primo set, dove le percentuali bassissime al servizio hanno permesso a Van Assche di scappare. Nel secondo Lorenzo è tornato magnifico, nel terzo ha fatto nuovamente fatica, ma spuntandola al tiebreak era sembrato stendersi un tappeto rosso ai piedi. Tutto secondo i piani fino a metà del quarto set, quando improvvisamente la luce s’è spenta, consentendo al transalpino classe 2004 di prendere il largo ed estromettere dalla corsa il futuro papà.

“Torno a casa con tanti rimpianti, perché sinceramente dopo aver vinto il tiebreak del terzo set, giocando pure bene, ero convinto che in un modo o nell’altro avrei portato a casa l’incontro. Poi lui è salito di colpi, la sfortuna ha cominciato a metterci lo zampino e io mi sono disunito. È un peccato uscire in questo modo, ma devo accettare il verdetto del campo, per quanto esso sia amaro”.

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