In Italia cancellati, spostati, rinviati o anticipati tutti gli eventi sportivi previsti per oggi, sabato 26 aprile. Nessuna concomitanza con i funerali di Papa Francesco: il mondo della politica, il Coni, le istituzioni sportive, l’hanno giudicata inopportuna. Lo sport – e solo lo sport – in Italia s’è fermato per le esequie del Santo Padre, così come s’era fermato lunedì 21 aprile, giorno di Pasquetta, in occasione della morte di Bergoglio. Ma all’estero? Qualcuno ha rinviato appuntamenti, partite o tornei per il tragico accadimento? Per gli italiani fuori dai confini nazionali nessun lutto da praticare?
- Funerali Papa Francesco: stop solo in Italia
- Regolarmente in gara gli italiani all'estero
- Moto, tennis, rugby e non solo: tutti in campo
Funerali Papa Francesco: stop solo in Italia
Va sottolineato come solo in Italia, tanto lunedì 21 quanto sabato 26 aprile, lo sport si sia fermato per “omaggiare” Bergoglio. Il Papa che amava lo sport, tifosissimo del San Lorenzo e appassionato di tante discipline sportive, probabilmente mai avrebbe immaginato, né tanto meno voluto, che la sua scomparsa avrebbe “paralizzato” l’attività di tanti sportivi, grandi e piccoli, o scompaginato i piani di tanti tifosi, molti col biglietto già prenotato, o addirittura già in viaggio o già a destinazione per la trasferta della propria squadra del cuore. All’estero non sì è fermato nessuno. Neppure in Argentina, paese natale del Papa scomparso. Con una chicca: oggi alle 22 italiane il San Lorenzo scende regolarmente in campo contro il Rosario Central.
Regolarmente in gara gli italiani all’estero
La giustificazione allo stop? Consentire agli sportivi italiani e ai tifosi di rendere omaggio al Santo Padre. Ma quelli impegnati all’estero? Niente omaggio, neanche col pensiero o da lontano. E non sono pochi. Dai campioni delle due ruote a quelli del tennis, dai judoka impegnati agli Europei ai golfisti in scena allo Zurich Classic o al Chevron Championship, fino ad arrivare a una squadra di rugby, il Benetton, che costituisce l’ossatura della Nazionale italiana: tutti regolarmente in campo, fuori dai confini nazionali. Per loro e per i tifosi che li seguono, si va avanti regolarmente. Al Cio e alle varie federazioni sportive è bastato e avanzato il minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco. Altro che stop totale e generalizzato.
Moto, tennis, rugby e non solo: tutti in campo
E allora nella cattolicissima Spagna ecco in agenda diversi appuntamenti con sportivi italiani. A Jerez de la Frontera Pecco Bagnaia e gli altri centauri si dividono tra qualifiche e Sprint, a Madrid tocca invece ai tennisti: Musetti, Sonego, Berrettini, Arnaldi, Darderi le star impegnate in campo maschile, Paolini ed Errani nel doppio femminile. Senza contare i tanti Challenger in giro per il mondo. Nel golf c’è Manassero a New Orleans per lo Zurich Classic, in Texas invece tocca a Moresco nel Chevron Championship, il primo Major femminile.
A Podgorica ci sono gli Europei di judo (venerdì oro per Christian Parlati), mentre il Benetton gioca alle 18.15 a Città del Capo contro gli Stormers per il campionato di rugby URC. E poi i calciatori o gli allenatori italiani all’estero, da Maresca del Chelsea ad Ancelotti di scena nella finale di Coppa del Re col Real. Tutti ai propri posti. Solo in Italia ci si è fermati due volte per la scomparsa del Pontefice. È stato giusto, anche vedendo come si sono comportati gli altri? O forse sarebbe stato il caso di fermarsi solo a Roma, magari?