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Barcellona, Sergio Aguero al capolinea: l’annuncio in lacrime

Come si era già abbondantemente intuito nei giorni scorsi, l’attaccante argentino ha deciso di lasciare il calcio dopo il problema cardiaco diagnosticatogli qualche settimana fa.

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Quella contro l’Alaves dello scorso 30 ottobre resterà l’ultima partita giocata da Sergio Aguero.

Oggi infatti il centravanti del Barcellona, uscito anzitempo durante la sfida di Liga contro i bianco-azzurri per alcuni problemi respiratori, ha ufficializzato l’addio al calcio mettendo la parola “fine” a un carriera iniziata nel 2003 tra le fila dell’Independiente.

Ritiro Aguero, una decisione sofferta

Come ha ammesso lo stesso calciatore tra le lacrime, la scelta di lasciare lo sport che l’ha consacrato si è rivelata pressoché inevitabile.

“Ho deciso di ritirarmi dal calcio professionistico. È un momento molto difficile ma sono comunque molto felice per la decisione che ho preso. Con i medici abbiamo preso la migliore decisione, quella di smettere di giocare. Ho fatto di tutto per avere qualche speranza, ma non ce n’erano molte”.

Chiaro dunque il motivo alla base del suo ritiro.

“Prima di tutto si tratta della mia salute, il motivo per cui ho preso questa decisione è il problema che ho avuto circa un mese fa. Adesso sto bene, ma è stato difficile” ha confessato l’argentino.

Ritiro Aguero, una diagnosi che non lasciava spazio a dubbi

Tutto è accaduto durante il match di fine ottobre contro l’Alaves quando Aguero si è dovuto fermare per dei problemi respiratori che l’hanno costretto a lasciare il terreno di gioco e recarsi in ospedale per degli accertamenti.

Lì i medici gli hanno diagnosticato un’aritmia cardiaca, un problema non di poco conto per un atleta come lui il quale, abbastanza in fretta, ha compreso i rischi di un eventuale ritorno al calcio giocato e ha così preferito appendere gli scarpini al chiodo.

Le prime due settimane sono state dure. Quando ho fatto il primo test fisico in clinica i medici mi hanno chiamato per dirmi che c’era una grande possibilità che non potessi continuare. Ho dovuto accettare la notizia ma non è stato facile. Quando mi hanno chiamato per dirmi che era definitivo, ci sono voluti alcuni giorni per elaborare la cosa” ha rivelato l’ex City, apparso comunque soddisfatto delle emozioni che ha avuto modo di provare sui campi da gioco.

“Sono orgoglioso della carriera che ho fatto. Meno male che il problema è arrivato adesso, a 33 anni, e non prima. Mi ritiro a testa alta, felice”.

Aguero, una carriera di primissimo piano

Inevitabile poi per il “Kun” ringraziare tutti coloro che gli hanno permesso di vivere una carriera così nobile e soddisfacente nel corso degli ultimi 18 anni.

Voglio ringraziare tutti: l’Independiente, che è dove sono cresciuto, poi l’Atletico. Hanno scommesso su di me. La gente del City, che sa cosa provo. E infine la gente del Barcellona” è stato il saluto emozionato di Aguero.

“Quando Laporta mi ha contattato è stato incredibile. Sapevo che stavo arrivando in uno dei migliori club al mondo. Mi hanno trattato molto bene. E poi chiaramente grazie alla nazionale argentina, che è ciò che amo di più. Ringrazio quelli di voi che sono qui, la mia famiglia, le persone che hanno lavorato con me. Penso di aver fatto del mio meglio per aiutare la squadra” ha chiosato il classe 1988 di Buenos Aires che sicuramente passerà alla storia come uno dei bomber più prolifici di inizio secolo.

Barcellona, Sergio Aguero al capolinea: l’annuncio in lacrime Fonte: Getty

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