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Basket Eurolega, la Virtus Bologna crolla a Istanbul: l'Efes sfiora i 100. Mickey unica nota positiva

La doppia trasferta settimanale si chiude con una bella ripassata in casa dell'Anadolu Efes: con Shengelia a mezzo servizio, Bologna deraglia presto

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Due sconfitte di fila sono una rarità nella stagione europea della Virtus. Ma sono anche il prezzo da pagare quando gli impegni si moltiplicano e la fatica presenta il conto. A Istanbul, ospiti dell’Anadolu Efes, le Vu nere pagano dazio per la seconda volta in 48 ore, stavolta però uscendo dalla partita già prima dell’intervallo lungo, a differenza di quanto fatto a Belgrado contro il Maccabi, dove il crollo arrivò nel secondo tempo.

Il finale è 99-75. L’Efes, “intrusa” nei bassifondi della classifica, non ha fatto prigionieri: ha dominato una partita che per Bologna è nata male e finita peggio, tanto che la terza sconfitta di fila (c’è da aggiungere quella incassata in LBA a Reggio) dimostra che a un certo punto avere un roster corto può rappresentare più di un semplice problema.

Shengelia a mezzo servizio, e in campo la differenza si vede

Orfana di Dobric e Cacok, ma con Mickey che si presenta almeno in panchina dopo oltre un mese di assenza, la Virtus ha tenuto botta solo nella prima metà del primo quarto, quando è riuscita anche a mettere la testa avanti prima di beccare un parzialino di 6-0 orchestrato da Thompson e Pleiss, obbligando Banchi a fermare l’incontro. Le palle perse diventano da subito un fattore (7 nel solo primo periodo) e l’Efes non si fa pregare quando può spingere, anche perché il talento abbonda sulle rive del Bosforo, che Thompson che firma la tripla del +11 col quale mette il punto esclamativo sui primi 10’ di partita (ed è già in doppia cifra). Premesse pessime per Bologna, con Shengelia che parte dalla panchina (titolari Polonara e Abass con Lundberg, Hackett e Dunston) e fatica tremendamente a prendere ritmo.

L’Efes fa valere la qualità dei suoi singoli

L’Efes invece viaggia col pilota automatico: trova continuità tanto in area, quanto dall’arco, e per la Segafredo le cose si mettono male per davvero (-16 dopo 2’ minuti di secondo quarto). Entra Mickey, che subito si iscrive alla partita con grande abnegazione (è l’unico che ha punti buoni nelle mani), ma è troppo solo e pertanto la musica non cambia: Beabouis mette la tripla del+19 al rientro dal timeout e si capisce perfettamente che per la Virtus non è serata. E lo capisce meglio quando un fallo ai danni di Hackett viene comunque fischiato al play bianconero dopo la revisione richiesta da Banchi (Oncel ringrazia). L’Efes sbaglia tanti tiri in area, ,ma il +21 all’intervallo lungo è una polizza sulla vittoria.

Troppe palle perse: nel finale anche “storie tese”

Oltre a sfruttare le tante palle perse bolognesi (saranno 18 a fine serata: Hackett ne mette assieme 7) ci si mettono anche i rimbalzi offensivi catturati da Jones (7 sui 13 totali di squadra) a rendere improbo il compito della Virtus. Che almeno nella seconda parte di gara riesce a non deragliare del tutto da una partita che Lundberg prova persino a riaprire a inizio quarto periodo, segnando 6 punti in un amen.

Ma un parziale di 9-0 sull’asse Willis-Thompson-Larkin fa scendere definitivamente i titoli di coda, e anzi aumenta un po’ il termometro sul parquet (Pajola fuori per falli, ma in generale si gioca poco e si protesta tanto). Alla fine l’Efes dimostra di saperci fare quando ha la testa sgombra da pensieri e Bologna alza il piede dall’acceleratore, accettando la resa e scivolando fino al -24 finale.

Mickey, unica luce di serata. Ora impegni meno probanti

Insomma, una ripassata bella e buona, anche se non mancano le attenuanti, con la fatica che ha presentato il conto. Va però detto che a questi livelli abbassare anche solo per poco la tensione può rivelarsi deleterio: con Shengelia al minimo sindacale e il solito Belinelli unico a trovare il canestro con regolarità, per Banchi era oggettivamente complicato pretendere di più dai suoi ragazzi. Anche se la buona prova offerta da Mickey dopo oltre un mese di stop è quantomeno una notizia positiva e che fa ben sperare per l’avvenire (12 punti e 5 rimbalzi in 13’ sul parquet).

Le note dolenti rispondono però al nome di Abass (2 punti con 1/5 in 15’) e Zizic, quest’ultimo ancora in ritardo di condizione. Ora le Vu nere proveranno a rifiatare: lunedì c’è il posticipo contro Brindisi, poi giovedì a Bologna con l’Asvel l’occasione sarà ghiotta per tornare a fare la voce grossa dopo 48 ore decisamente complicate.

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