Il primo “regalo” per i 40 anni l’ha scartato con una schiacciata in transizione. Ma a conti fatti le notizie belle per LeBron James sono finite lì, perché l’ultima partita del 2024 (o se preferite la prima dell’era degli anta) non ha sorriso affatto ai Los Angeles Lakers, battuti a domicilio dai Cleveland Cavaliers che pure erano in back to back (avevano vinto anche la sera precedente a San Francisco contro i Golden State Warriors). Strani scherzi del destino: i Cavs, la squadra che ha accolto James nella lega nel 2003 e con la quale nel 2016 ha vinto un titolo storico (il più iconico dei 4 conquistati in carriera), adesso viaggiano a mille, mentre i Lakers arrancano, con la sensazione che al netto di una forma straordinaria per LeBron certi traguardi non potranno più essere raggiunti.
- LeBron ammette: "Sono competitivo, ma non continuerò molto..."
- L'idea di LeBron: "Chiudere la carriera ai Lakers"
- Lakers in affanno: Cleveland invece va a mille. Jokic risale
LeBron ammette: “Sono competitivo, ma non continuerò molto…”
Dopo aver avuto l’opportunità di giocare assieme al figlio Bronny, cosa mai successa in tutta la storia della NBA, forse a casa James hanno cominciato davvero a pensare all’idea che il ritiro sia più di un’opzione. Anche se a parole il “prescelto” continua a dire di sentirsi ancora forte. “Potrei continuare altri 5-7 anni, perché so che sarei in grado di restare competitivo ad alto livello. Ma non credo che sia questo ciò che intendo fare”.
Tradotto in parole povere: il momento del ritiro è sempre più vicino, e potrebbe anche dipendere da quello che dirà il proseguo di una stagione che in casa Lakers non si sta rivelando così prodiga di buoni propositi. “In questo momento credo di poter affermare che siamo una buonissima squadra, capace di competere contro qualunque avversario. Ma non so dire se abbiamo la possibilità di essere davvero così credibili da poter puntare al titolo. Anzi, direi che per il momento non siamo da titolo. Abbiamo tanti margini di miglioramento e vedremo se ci saranno le giuste opportunità per migliorare. Ad ogni modo, la decisione sul mio futuro non dovrà dipendere dall’esito di questa annata”. Ma forse dalle prossime si, e allora nessuna ipotesi può essere esclusa a priori.
L’idea di LeBron: “Chiudere la carriera ai Lakers”
Nelle intenzioni di James, ce n’è una in modo particolare legata all’eventualità di vestire la maglia dei giallo viola fino al termine della carriera. “Quello è il mio piano, perché mi piacerebbe chiudere la carriera a Los Angeles. Però conosco il business della pallacanestro e so che può succedere di tutto”. I Lakers potrebbero anche decidere di “tradarlo” con qualche altra squadra, anche se difficilmente LeBron vestirà un’altra maglia prima del giorno del ritiro.
“Il rapporto che ho con questa organizzazione è tale che ho la sensazione che resterò qui sino al termine della mia avventura nella lega. E quando deciderò di fermarmi non cambierò idea in seguito: se smetto, smetto una volta per tutte”.
Intanto il 2025 di James si è aperto con la valutazione monstre del suo patrimonio, salita a un miliardo e duecento milioni di dollari: un atleta che fa ancora grandi cose sul parquet, capace però di realizzare profitti clamorosi anche fuori.
Lakers in affanno: Cleveland invece va a mille. Jokic risale
Tornando al gioco, la sconfitta di stanotte dei Lakers contro i Cavaliers (che hanno di gran lunga il miglior record della lega: 29 vinte e 4 perse, mai così bene neppure quando a Cleveland giocavano LeBron, Irving e Love) ha confermato i limiti della formazione californiana, che ha appena ceduto D’Angelo Russell ai Brooklyn Nets ottenendo in cambio Dorian Finney-Smith.
Per ora i Lakers valgono un posto al play-in, una sorta di esame di riparazione per centrare il pass per i play-off, ma è chiaro che a Ovest (così come a Est) ci sono molte squadre in grado di tenere sotto scacco LeBron e compagni.
L’ultima notte dell’anno in NBA ha prodotto anche la cifra tonda di Nikola Jokic, salito a quota 15.000 punti in carriera in regular season: il serbo sta facendo registrare i soliti numeri tondi in questa annata, tanto da essere entrato nella top 90 dei migliori rimbalzisti di sempre, superando pure Kevin Durant (seppur in attività). Denver sta cercando di risalire nei piani alti della Western Conference: attualmente è quinta, ma con margini piuttosto evidenti.