Tra le maledizioni più conosciute al mondo ci sono quelle di Tutankhamon, di Poltergeist, di Ötzi, dei Kennedy. Stringendo il campo sul calcio c’è quella del Benfica con la minaccia dell’allenatore che ha vinto l’ultima Champions e che poi ha effettivamente attecchito sul club lusitano. E poi c’è quella di Harry Kane, formidabile attaccante ma particolarmente sfortunato in termini di trofei. Ieri ha dovuto rimandare la sua prima festa.
- La pazza rimonta e poi la beffa finale
- La festa e il viaggio a Ibiza rimandati
- Il sorrisino di Kane indisponibile nel 3-3 di Lipsia
La pazza rimonta e poi la beffa finale
Il Bayern Monaco doveva vincere per diventare campione di Germania. La partita era complicata sulla carta ed è stata complicata anche in realtà . Contro il Lipsia, il Gigante Bavarese era stato capace di rimontare un doppio svantaggio passando dallo 0-2 al 3-2. Festa pronta ma sul più bello nei minuti finali ecco che arriva la rete del 3-3 dei tori rossi a rinviare ogni possibile discorso di festa.
La festa e il viaggio a Ibiza rimandati
Non cambia la sostanza, con ogni probabilità la squadra di Vincent Kompany vincerà lo scudetto. Potrebbe accadere già oggi stesso, qualora il Bayer Leverkusen non dovesse battere il Friburgo. Altrimenti se ne parlerà la prossima settimana. Peccato, però, perché il ds Eberl aveva promesso a tutto il gruppo una vacanza a Ibiza. Al termine della gara il dirigente ha poi ritrattato, rimarcando l’importanza di rimanere sul pezzo per rispetto verso le altre anche in caso di titolo conquistato. Ma il problema non si è proprio presentato.
Il sorrisino di Kane indisponibile nel 3-3 di Lipsia
Alla fine tutti hanno parlato di Harry Kane, che per la verità la gara neppure l’ha giocata. L’inglese è rimasto a bordo campo in borghese, inquadrato dalle telecamere con un sorrisino compiaciuto sul 3-2 trasformatosi poi in ghigno al fischio finale. Sesko e Klostermann avevano già fatto capire al Bayern che l’aria che tirava non era quella giusta.
I bavaresi, però, hanno provato a riscrivere le proprie sorti riportandosi avanti con le reti di Dier, Olise e Sané. Contro il destino non si può combattere: così la beffa di Poulsen, giunta al 94esimo minuto, sembrava come già scritta. Lo scudetto arriverà lo stesso ma per un attimo Kane un pensierino alla maledizione che lo ha colpito lo avrà fatto. Il campione senza coppe presto metterà fine al cattivo pettegolezzo che lo accompagna. Ma dovrà sudare, forse, fino all’ultimo.
