Dalla clamorosa rimonta del Benevento di Auteri alla terza sconfitta del Pescara nelle ultime sei apparizioni, passando per il colpaccio del Monopoli all’ultimo respiro e la rinascita della Juventus Next Gen di Massimo Brambilla, uscita vittoriosa dallo scontro salvezza con la Casertana. Brilla la stella di Grandolfo, ma non solo. Ore di riflessione, invece, per Catania, Avellino e Trapani. Entriamo nel dettaglio di top e flop della 21a giornata di Serie C.
I Top della 21a giornata di Serie C
Benevento, rimonta da grande: tre punti che valgono doppio
Il Benevento non lascia nemmeno le briciole. In un campionato che resta molto equilibrato, i sanniti continuano a dominare per continuità, gioco e consapevolezza nei propri mezzi. La straordinaria rimonta con il Catania, maturata tra il 76’ e il 78’, è solo l’ultima di una serie di fotografie della splendida stagione giallorossa, finora macchiata solo da qualche passo falso indolore.
E ora, può dirsi sfatato definitivamente anche il tabù relativo agli scontri diretti, con la Strega che fino alla giornata di domenica aveva faticato non poco con le squadre presenti nelle zone nobili della classifica, pur battendo tutte le formazioni che lottano per obiettivi meno prestigiosi. E adesso, tre punti che valgono doppio, forse triplo: allontanate in un colpo solo Avellino, Catania e Trapani, ma soprattutto un chiaro segnale alle attuali inseguitrici, che non sembrano avere intenzione di mollare. Ma di rincorrere, a volte, ci si stanca.
Grandolfo all’ultimo respiro, il Monopoli fa sul serio
Tra le dirette concorrenti del Benevento capolista, nel girone C di Lega Pro, c’è con merito il Monopoli di Alberto Colombo, una delle rivelazioni di questo campionato, pensando a come si è chiusa l’annata precedente (vittoria ai playout contro la Virtus Francavilla).
Un secondo posto figlio del lavoro del gruppo e delle idee dell’ex allenatore del Potenza, ma che porta anche il nome di alcuni singoli: uno di questi è senza dubbio Francesco Grandolfo, tornato nella sua Puglia nel pieno della maturazione, pronto a trascinare i Gabbiani verso un sogno mai realmente preso in considerazione. 7 gol in 17 partite per il classe ‘92, spesso decisivo e sempre al posto giusto nel momento giusto. L’ultima zampata, contro il Sorrento di Barilari, ha un valore inestimabile. Nuovo anno, vecchie abitudini.
Brambilla e la sua Next (Ri)Generation
Juve rigenerata. La cura Brambilla funziona, ma non solo. Inizia ad intravedersi una squadra, che ha trovato solidità e concetti nel giro di poche settimane, grazie alle conoscenze della nuova guida tecnica. I bianconeri, superata la Casertana di Manuel Iori nello scontro salvezza di Biella, si preparano ad abbandonare la zona playout, che oggettivamente non rispecchia i valori dei singoli talenti presenti all’interno dell’organico della Next Gen.
È stato necessario un periodo di adattamento al nuovo raggruppamento, caratterizzato da ambienti caldi e da squadre attrezzate per la categoria, ma ora la Juve sta assumendo i contorni della “solita” variabile impazzita, che inizia a pensare a un piazzamento playoff.
I Flop della 21a giornata di Serie C
Pescara, che fine hai fatto?
Il Pescara ha già smesso di correre? È solo una delle tante domande che accompagnano i ragazzi di Silvio Baldini in questa fase del campionato, nella quale i numeri riassumono al meglio il momento del Delfino, dominante nei primi due terzi del girone d’andata. Gli abruzzesi non vincono dalla trasferta di Gubbio dello scorso 30 novembre e hanno incassato la bellezza di tre ko nelle ultime sei apparizioni, contro Pineto, Legnago Salus e Torres.
E proprio a Sassari, si è aperto il 2025 biancazzurro, con una splendida cornice di pubblico e un folto gruppo di tifosi in trasferta, nonostante le molteplici difficoltà logistico-organizzative. Supporters delusi e zero punti in cascina, con Ternana e Virtus Entella che restano avanti con qualche certezza in più.
Russo, dal possibile raddoppio all’errore fatale: Avellino “piange” ancora
“AAA Cercasi” il vero Raffaele Russo. Incedibile per l’Avellino, ma ancora alla ricerca di continuità e incisività. A Giugliano, in occasione dell’ultima uscita dei Lupi di Raffaele Biancolino, l’ex Messina è subentrato al posto dell’olandese Redan e ha pagato a caro prezzo due errori importanti. Non i primi della sua stagione, finora caratterizzata da più ombre che luci. A tu per tu con Russo, si è divorato il gol del possibile ko, con lo 0-2 che avrebbe spento le idee di rimonta e il forcing dei Tigrotti di Valerio Bertotto, poi bravi a crederci fino alla fine.
E proprio a ridosso del 90’, il secondo errore del 25enne originario di Capua, stavolta fatale: su uno degli ultimi traversoni della partita, arrivati sempre dalla corsia di Oyewale, Russo ripiega in area di rigore per dare una mano alla linea difensiva, ma è morbido in marcatura su Masala, più lesto di tutti sul secondo palo. Iannarilli battuto e 1-1 che ha il sapore di una sconfitta pesantissima. E occhio al mese di gennaio, perché tutto può succedere. Anche per gli “incedibili”.
Toscano, dalle stelle alle stalle in due minuti: ma quei cambi?
“I cambi sono stati determinanti. Chi è entrato non è riuscito a dare il suo contributo e questo ha condizionato il finale di gara”, parola di Mimmo Toscano. Ma quei cambi, chi li ha fatti? Premesso che attingere dalla panchina è più che mai legittimo, soprattutto per un allenatore esperto come l’ex Reggina, è anche vero che certe sostituzioni al “Vigorito” sono apparse inspiegabili.
Contro il Benevento, il Catania vinceva 2-1 fino al 76’, grazie a una prestazione universale di Roberto Inglese e alle qualità di giocatori come Jimenez e Raimo, sostituiti nell’ultima mezzora da elementi che sembrano palesemente fuori condizione.
Di Tacchio, su tutti. Ma non finisce qui: Verna e D’Andrea hanno già la testa altrove? Le sirene di mercato e le possibili alternative in arrivo potrebbero aver pesato, in un momento così delicato per squadra e società. Di sicuro, a farne le spese è stato il Catania e Mimmo Toscano, messo fortemente in discussione dalla piazza, per incapacità di trovare il bandolo della matassa.