Gli Internazionali d’Italia sono andati in archivio con una delle edizioni di maggior successo sia in termini di pubblico che per quanto mostrato dagli atleti italiani. Ma non mancano le polemiche. E soprattutto il presidente Binaghi non ha alcuna intenzione di fermare questa crescita.
L’ambizione di Binaghi
Un successo di pubblico oltre che in campo quello dell’Italia. Gli Internazionali di Roma continuano a crescere con l’ultima edizione che ha portato anche le novità nei nuovi campi allo Stadio dei Marmi. Ma l’ambizione del presidente Binaghi non si ferma. Nel corso della conferenza stampa di bilancio, il numero uno della FITP ha rilanciato la sua idea di far diventare Roma il quinto slam.
“La situazione nel circuito è anomala. In quale altro sport c’è un monopolio che dura da 100 anni. Perché non ci può essere un quinto slam? Perché i punti assegnati dagli Slam devono essere il doppio di quelli dei Master 1000. Penso che non sia giusto e che non aiuti la crescita del tennis”.
Le differenze tra Alcaraz e Paolini
I montepremi destinati ad atlete e atleti rimangono uno dei punti di discussione costanti nel mondo del tennis. E nel corso degli ultimi tempi, anche dopo la lettera dei giocatori agli Slam, lo è ancora di più. Ma a Roma fa discutere la scelta di concedere una “borsa” diversa tra uomini e donne. La vittoria del torneo da parte di Carlos Alcaraz vale 985mila euro, mentre quella conquistata in singolare da Jasmine Paolini 877mila euro. Una disparità minima ma pur sempre esistente e che si scontra invece con la politica effettuata dagli slam nel corso degli ultimi anni.
L’annuncio mai mantenuto
Il caso relativo a prize money del torneo italiano era stato portato all’attenzione già nel 2023 quando il presidente Binaghi aveva chiarito ancora una volta la volontà di equiparare i due tornei, femminile e maschile, senza fare alcuna distinzione. Ma a distanza di anni, la situazione rimane di fatto invariata, anche se tra i montepremi conquistati dai due vincitori non c’è più grandissima differenza.