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Binaghi minaccia la Rai: “Sinner su Rai1 come il calcio o niente”. E il boom di tesserati gli da ragione

Dopo l'esplosione del tennis in Italia degli ultimi anni è arrivato anche il boom di tesserati: ma ciò non basta a Binaghi, che minaccia la Rai: "Tennis come il calcio o ci teniamo i diritti"

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

La multimedialità quale approccio personale e professionale. Ama raccontare lo sport focalizzando ogni attenzione sul tempo reale: la verità della dirette non sono opinioni ma fatti

Sull’onda dell’esplosione di Jannik Sinner e di tutto un movimento ambizioso, profondo, completo e che poggia su basi non solide, di più, il tennis ha vissuto negli ultimi anni, ma soprattutto dalla fine 2023, una crescita esponenziale sotto tutti i punti di vista in Italia, a partire dagli ascolti tv spesso pari – se non addirittura superiori – a quelli del calcio, sport simil religioso nel Bel Paese, fino al numero di tesserati alla FITP, che hanno superato il milione, col prossimo obiettivo di raggiungere quelli del pallone che ne vanta circa 400mila in più.

Numeri incredibili che testimoniano quanto il tennis in Italia non sia più uno sport minore, nonostante la visibilità dello sport della racchetta non sia ancora al pari di quella del calcio. Tutta colpa di una norma ormai vecchia decenni che prevedere solamente la Coppa Davis come evento d’interesse nazionale e colpa forse anche di chi non si vuole adattare al cambiamento come la Rai, finita nel mirino del presidente della FITP, Angelo Binaghi, che ha lanciato un appello, che sa anche tanto di minaccia, alla rete televisiva pubblica.

Il boom del tennis in Italia: ora si punta a raggiungere il calcio

Quando gioca Jannik Sinner l’Italia si ferma, un po’ come è sempre capitato con il calcio, sport sovrano – in passato spesso quasi dittatore – nel Bel Paese. Questo è ormai un dato di fatto, come si evince dai dati sugli ascolti tv che già dall’anno scorso avevano iniziato a segnare record su record, con la conseguenza che sempre più italiani hanno iniziato a praticare lo sport della racchetta, spinti dalle imprese di un movimento sano e che sta impressionando e facendo appassionare tantissimi appassionati di sport dello stivale.

Non è un caso quindi che il numero di tesserati alla FITP – Federazione Italiana Tennis e Padel – sia cresciuto esponenzialmente, superando lo scorso ottobre il milione (1.027.420 per la precisione), 200mila in più di fine 2023 e secondo sport dietro al calcio, che di tesserati ne vanta 1.4 milioni, ovvero 400mila in più, gap che vista la crescita dello sport della racchetta potrebbe ridursi nel prossimo futuro, fino quasi a scomparire totalmente prima o poi. Almeno questa è la speranza del presidente della FITP Angelo Binaghi.

Gli investimenti della FITP

Sì, perché questa crescita è stata certamente aiutata dall’esplosione di Sinner, ma non è certo riconducibile solamente al n°1 ATP. Il tennis in Italia è infatti cresciuto costantemente dall’inizio degli anni 2000. Basti pensare che all’insediamento di Binaghi avvenuto nel 2001 i tesserati erano “solo” 129.797.

Con l’esplosione di tutto il movimento, capace di regalare ai tifosi azzurri un 2024 da sogno, la FITP ha deciso di puntare ancora più in alto, aumento gli investimenti ora che è cresciuto il fatturato, a partire da quelli per i più piccoli. Dal 2014 la Federazione ha infatti avviato l’ambizioso progetto “Racchette in classe” tramite il quale nel 2023 aveva investito 6 milioni di euro – diventati 8 nel 2024 – coinvolgendo 320mila bambini della scuola dell’obbligo – ora diventati 400mila – per avvicinarli all mondo della racchetta, che prima era pressoché assente nelle scuole.

La minaccia di Binaghi alla Rai

Proprio l’esplosione di seguito in Italia nei confronti del tennis hanno portato a un duro appello (ma anche una sorta di minaccia) di Binaghi nei confronti della Rai. La volontà del presidente è infatti quella che il tennis – visti gli ultimi incoraggiantissimi risultati – venga trattato alla pari del calcio dalla televisione pubblica: “I diritti sono nostri e io, da presidente, ho il dovere di difendere il tennis italiano. O la Rai inizia a trattare il tennis al livello del calcio, oppure i diritti ce li teniamo.

La gestione dell’offerta tennis non è sufficiente, il nuovo Sinner deve poter seguire Sinner su Rai 1 e non su Rai 2. La risposta che ho ricevuto è che ci sono valutazioni di marketing e questo non posso accettarlo. Il nostro obiettivo non è commerciale ma divulgativo, per questo chiediamo attenzione. Possediamo un nostro canale e se la Rai non ci dà le giuste adeguate offriremo il bel tennis su Supertennis. Vogliamo più tennis sulla rete principale, Rai 1.

Il presidente FITP prosegue poi facendo la sua richiesta alla Rai, facendo poi anche l’esempio di come il tennis venga trattato – per esempio – in Spagna: “Chiedo solo pari opportunità con la Nazionale di calcio. Non posso più sopportare che il tennis venga considerato al pari di uno sport minore dalla Rai perché non lo è. Lo dimostrano gli ascolti. Chiedo una finestra in chiaro per le partite. Voglio che le finali dello slam possano essere viste dai ragazzi che amano il tennis, la bella gioventù.

Abbiamo offerto alla Rai la nostra disponibilità. Siamo andati incontro alle richieste e ci siamo persino messi d’accordo sugli orari delle gare degli Internazionali di Roma. In Spagna la gente ha avuto la possibilità di vedere sulla tv pubblica la finale del Roland Garros tra Alacaraz e Zverev. In Italia questo non può accadere colpa di una norma datata che lo permette solo per le finali di Coppa Davis. Paolini è arrivata in finale a Wimbledon senza che gli italiani potessero vedere la partita in chiaro sulla Rai”.

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