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Bove, si accende una speranza: il defibrillatore forse si può togliere

Il centrocampista della Fiorentina da ieri si sta sottoponendo ad accertamenti in una clinica specializzata di Ancona, entro due settimane i risultati

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

La chiamano la “clinica dei campioni” perché l’istituto Torrette di Cardiologia e Aritmologia di Ancona in passato ha ospitato sportivi di primissimo piano, soprattutto ciclisti come Peter Sagan (2024), Mario Cipollini (2020), Diego Ulissi (2021), Elia Viviani (2021) e Davide Gardini (2019). Penultimo, in ordine cronologico, anche il caso del giovane calciatore francese del Castelfidardo Willson Henri Guella, svenuto negli spogliatoi. Da ieri c’è un altro ospite illustre, Edo Bove.

Gli accertamenti di Bove

Il centrocampista della Fiorentina deve sottoporsi a una serie di test per valutare la propria condizione in seguito all’impianto del defibrillatore che gli era stato installato dopo il malore patito lo scorso dicembre. Lo ha rivelato il Corriere Adriatico. Il giocatore, che fu vittima di un arresto cardiaco nella partita al Franchi con l’Inter del primo dicembre, vuole capire se la sua cardiopatia sia strutturale o meno.

La speranza sul defibrillatore

Già ieri Bove ha svolto i primi test diagnostici ed accertamenti specifici con approfondimenti invasivi di natura elettrofisiologica per trattare le aritmie. I risultati sono attesi entro una o due settimane. Lo tiene in cura il professore Antonio Dello Russo che gli ha fatto capire che la possibilit di riprendere la sua carriera professionistica esiste e che non si può escludere che accada in Italia: “I medici mi hanno detto che c’è una possibilità, di togliere il defibrillatore”.

Lo scenario

Bove ad oggi ha un defibrillatore interno, con il quale potrebbe tornare a giocare solo all’estero per via dei protocolli stringenti del calcio italiano. Ma l’equipe medica sta valutando una soluzione differente che potrebbe consentire il ritorno in campo del calciatore. Attraverso dei piccoli cateteri si è arrivati nelle camere cardiache per studiare la conduzione elettrica del cuore.

Di fronte ai risultati che verranno studiati dall’equipe del dottor Dello Russo due saranno le strade da sondare: la prima è trattare le anomalie con ablazioni, la seconda impiantare dispositivi che controllano il ritmo del cuore (pacemaker o defibrillatori interni). Nel primo caso per Bove sarebbe concreta la possibilità di ritornare a giocare anche in Italia, nel secondo caso vorrebbe dire addio alla carriera sportiva.

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