Voler migliorare sempre e comunque, in ogni situazione, anche quando la bacheca personale è già stracolma e quando intravedere i margini di crescita è un’operazione ben più complessa rispetto ad accontentarsi di quanto già fatto e accettare di non poter crescere ulteriormente. Si dice che sia proprio questo il segreto per varcare il sottile confine che divide un campione da un fuoriclasse e da una leggenda. E Sofia Goggia ha tutte le intenzioni quantomeno di cercare di oltrepassare quella linea.
- Sofia Goggia e la mentalità della campionessa che non si accontenta mai
- Sci, perché a Sofia Goggia non basta essere imbattibile in discesa per puntare alla Coppa
- Federica Brignone e Sofia Goggia: le amiche-rivali unite dal sogno Mondiale
Sofia Goggia e la mentalità della campionessa che non si accontenta mai
Basti pensare come la sciatrice bergamasca ha commentato la due giorni di Lake Louise che ha aperto la sua stagione 2023, con un ritardo non dipendente dalla volontà di Super Sofi, bensì dalle condizioni meteo che hanno imposto la cancellazione della doppia discesa di Cervinia. Dopo aver dominato la discesa di venerdì 2 dicembre Goggia non è riuscita a ripetersi 24 ore dopo nel Super-G, che sulla pista del Men’s Olympic Downhill ha visto trionfare la campionessa olimpica e del mondo in carica di discesa Corinne Suter.
Il quinto posto finale non è certo un risultato da disprezzare per l’italiana, che puntava però a ripetere lo storico exploit del 2021, quando in tre giorni, tra il 3 e il 5 dicembre, Sofia si aggiudicò le due discese e il Super-G programmati in Canada. “Ho sciato bene, ma potevo fare meglio e il margine sulle avversarie lo dimostra” aveva detto Goggia dopo il trionfo in libera, per poi “autopungersi” poche ore dopo: “Oggi nella prima parte ho sciato proprio male. Quando le velocità sono alte e c’è da lasciare andare gli sci sono a posto, ma nella prima parte ho sbaglato interpretazione. Comunque era da Cortina che non facevo un supergigante, quindi un piazzamento del genere ci può stare“.
Insomma, laddove la maggior parte degli atleti colgono il lato positivo Sofia è abituata a vedere ciò che non va per un atteggiamento di autocritica che è il primo modo per andare oltre i propri limiti.
Sci, perché a Sofia Goggia non basta essere imbattibile in discesa per puntare alla Coppa
Basterà tutto questo per puntare al sogno della coppa del mondo generale? Molto difficile, se non impossibile. Se è infatti vero che in caso di successo anche nel Super-G Goggia avrebbe guadagnato il primo posto parziale nella classifica generale di Coppa sopravanzando Mikaela Shiffrin, dall’altra parte la statunitense può contare, insieme alle due rivali principali, Petra Vlhova e Wendy Holdener, su un ventaglio di gare più ampio rappresentato dalle discipline tecniche, slalom speciale e gigante, ovvero i terreni di caccia principali e più congeniali per le tre “regine designate”.
Sofia è invece davvero imbattibile o quasi solo in discesa, mentre in Super-G ha primeggiato solo tre volte dal 2019, in slalom come noto non concorre e in gigante lo fa a singhiozzo con risultati sconfortanti, se si pensa che l’ultimo podio risale al 2018 e l’ultimo secondo posto addirittura al 2017.
Federica Brignone e Sofia Goggia: le amiche-rivali unite dal sogno Mondiale
Decisamente troppo poco per puntare a diventare la seconda italiana a vincere la Coppa generale dopo Federica Brignone nel 2020, mentre se la fortuna assisterà Goggia dandole tregua con gli infortuni il traguardo della quarta coppa di discesa sembra più che alla portata. Il 2023 sarà poi l’anno dei Mondiali di Courchevel/Meribel, in calendario tra il 6 e il 19 febbraio ed ecco allora che questo dovrà diventare l’altro, macro-obiettivo della stagione di Sofia, che nelle grandi manifestazioni è stata finora sfortunata.
Basti pensare al rocambolesco argento olimpico a Pechino in discesa alle spalle di Suter, dopo il rientro a tempo di record dall’infortunio al ginocchio (lesione parziale del crociato) subito a fine gennaio durante il Super-G di Cortina e al fatto che in generale Goggia non abbia ancora un oro iridato nella propria bacheca. La Coppa generale, quindi, rischia di essere ancora una volta affare per altre, e la discutibile decisione della Federazione internazionale di non recupera la doppia discesa di Cervinia c’entra quindi solo in parte.
Il sogno può invece provare a coltivarlo Federica Brignone, che ha rinunciato a gareggiare a Lake Louise all’interno di una programmazione stagionale che la vede destinata a gareggiare sempre in gigante e quasi sempre in Super-G. Ma anche in questo caso la rinuncia ai pali stretti dello slalom rischia di essere fatale in un mondo dello sci e dello sport in generale ormai riservato quasi esclusivamente ad atleti polivalenti.