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Brignone rinuncia allo slalom, ma l'Italia al femminile ha la Coppa delle Nazioni a portata di mano: gli scenari

Federica Brignone non correrà in slalom, ma l'Italia al femminile ha un altro traguardo a portata di mano: dopo 5 anni la Coppa delle Nazioni tornerà in Italia

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Gli sci da slalom torneranno in Italia così come sono stati portati negli Stati Uniti: resteranno nel cellophane col quale Federica Brignone li ha imbarcati sul volo diretto a Sun Valley, perché il secondo posto ottenuto nel gigante di martedì basta e avanza per considerare conclusa un’annata (probabilmente) irripetibile. Una stagione nella quale Federica è andata oltre ogni più rosea aspettativa: 10 vittorie, 16 podi complessivi, 1.594 punti, record italiano di ogni epoca. Partecipare allo slalom sarebbe stato più un vezzo, una sorta di “licenza” di fine stagione, ma alla fine la vincitrice della sfera di cristallo ha convenuto che avrebbe avuto poco senso.

Solo la Svizzera può spodestare l’Italia (ma è durissima)

In realtà Federica aveva un altro obiettivo da inseguire, assieme alle sue compagne di squadra: riportare in Italia la Coppa delle Nazioni, ovvero il trofeo assegnato alla nazionale che sommando i punteggi delle proprie atlete risulta essere quella che ne ha accumulati di più nel corso delle 37 prove di Coppa del Mondo.

Un trofeo che l’Italia al femminile conquistò già nel 2020 (anche se l’interruzione per la pandemia in qualche modo aiutò la causa, perché sarebbe stata dura mantenere la leadership nelle ultime gare) e che adesso è praticamente a un passo dal colorarsi di nuovo d’azzurro, anche se sulla carta la Svizzera potrebbe ancora rimontare nell’ultima gara della stagione, appunto lo slalom speciale.

Dovrebbero però superarsi, le elvetiche, e di fatto emulare quanto fatto sistematicamente dai colleghi maschi tanto nelle discipline veloci, quanto in quelle tecniche: con 232 punti da recuperare, Camille Rast, Wendy Holdener e Melania Meillard dovrebbero puntare a monopolizzare il podio per recuperare il gap e scalzare l’Italia dalla vetta della speciale classifica per nazioni, incassando i 240 punti (100 alla vincitrice, 80 alla seconda e 60 alla terza).

Peterlini e Della Mea vogliono blindare la Coppa

Non è finita qui: le elvetiche dovrebbero sperare che Martina Peterlini e Lara Della Mea non guadagnino assieme più di 8 punti: nelle finali di Coppa del Mondo i punti vengono assegnati soltanto alle prime 15, ma allo start saranno in 24, dunque con una concorrenza meno agguerrita. Basterà che anche una sola delle due italiane in gara finisse tra le prime 15 e il gioco sarebbe fatto, dal momento che la 15esima posizione garantisce 16 punti.

Una missione tutto sommato possibile: vero è che il miglior risultato in stagione di Peterlini è proprio un 15esimo posto a Courchevel, mentre Della Mea ha centrato la 14esima piazza nell’ultimo slalom ad Are, ma ad ogni la combinazione che attende le svizzere è piuttosto complicata, soprattutto pensando alla concorrenza che troveranno per le primissime posizioni.

Coppa di specialità, che lotta: a Ljutic basta un quarto posto

Perché c’è un altro aspetto che rende davvero improbo il compito delle svizzere, che dovranno fare i conti anche con la bagarre per l’assegnazione della coppa di specialità. Dove Zrinka Ljutic deve gestire 41 punti su Camille Rast e 51 su Katharina Liensberger, con Wendy Holdener tecnicamente ancora in gioco (ma ha 96 punti di ritardo: deve vincere e sperare in un triplo zero delle tre rivali che la precedono).

Senza dimenticare che a Sun Valley scenderà in pista anche Mikaela Shiffrin, a caccia del successo numero 101 in carriera e desiderosa di chiudere con un sorriso una stagione tanti tribolata, seppur a suo modo storica.

Insomma, un podio tutto rossocrociato, più che un’opzione, sembra un’utopia: per questo l’Italia ha praticamente la Coppa delle Nazioni in mano, e forse anche per questo Federica Brignone ha capito che non fosse in alcun modo necessario rischiare di farsi male in slalom per inseguire un traguardo che comunque arriverà lo stesso per meriti pregressi.

Slalom maschile, Meillard insidia Kristoffersen. C’è Vinatzer

Lo slalom femminile scatterà alle 16 con la prima manche, cui seguirà la seconda alle 19. In mezzo, alle 17 prima manche anche in campo maschile (la seconda alle 20), praticamente sulla stessa pista (ma con tracciatura differente): anche qui ci si gioca la coppetta di specialità, con Kristoffersen che dovrà difendere 47 punti di vantaggio su uno scatenato Loic Meillard, vincitore delle ultime tre gare tecniche.

Lo svizzero può sperare nel sorpasso in caso di successo e conseguente piazzamento del norvegese fuori dal podio, oppure arrivando secondo col rivale fuori dai primi 7, oppure chiudendo terzo o quarto ma con Kristoffersen fuori dai primi 15. Clement Noel paga 86 punti di ritardo e per vincere deve sperare in un miracolo (vittoria, zero di Kristoffersen e Meillard non oltre il quarto posto).

Alex Vinatzer unico italiano in gara: il secondo posto di Kitzbuhel resta un unicum in una stagione abbastanza anonima, ma chissà non ci scappi un guizzo in coda. Lucas Pinheiro Braathen cerca il primo acuto per il Brasile: se dovesse farcela, la stagione si chiuderebbe davvero col botto.

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