La conferma è arrivata in serata, dopo che i sanitari hanno tentato di salvare la vita di Salvatore Pisanelli, vittima di un grave incidente sul circuito toscano del Mugello giovedì 22 giugno: il pilota amatoriale è scivolato dopo aver perso il controllo della sua moto, una Kawasaki, sul rettilineo della pista di Scarperia. Una circostanza rivelatasi fatale.
- Incidente Mugello: muore il pilota Salvatore Pisanelli
- La dinamica della caduta
- Chi era Salvatore Pisanelli
Incidente Mugello: muore il pilota Salvatore Pisanelli
Immediatamente soccorso dal personale medico presente in pista, durante la gara in corso, il centauro è parso subito in condizioni disperate tant’è che, secondo quanto riporta Firenze Today, il 53enne è stato trasferito in ambulanza nel reparto di rianimazione del centro medico del circuito, dove sono continuati i tentativi di stabilizzarlo e recuperarne i parametri vitali.
Nonostante i molteplici tentativi e la presenza già di un elicottero, pronto per trasportare Pisanelli al vicino ospedale fiorentino di Careggi, l’equipe medica dell’autodromo del Mugello ha dovuto dichiarare deceduto l’uomo.
Il circuito del Mugello in una foto d’archivio
La dinamica della caduta
L’incidente che ha causato la morte del pilota, è avvenuto nel pomeriggio di ieri, mentre sul circuito di Scarperia era in corso una sessione di prove libere riservate a motociclisti privati.
Salvatore Pisanelli, mentre era a bordo della sua moto, ha improvvisamente perso il controllo ed è caduto in modo rovinoso; la gravità delle ferite riportate ha imposto l’intervento immediato dello staff medico-sanitario presente in pista. Senza, purtroppo, riuscire a salvargli la vita.
Una tragedia che si ripete, anche sulla pista più amata dai grandi protagonisti della MotoGP: proprio al Mugello era morto, a seguito di un incidente simile, anche Davide Longo, circa un anno fa. A Misano, poche settimane prima, l’ultima vittima: Fabrizio Giraudo.
Chi era Salvatore Pisanelli
Secondo quello che riporta L’Unione Sarda, Pisanelli era originario di Taranto ma viveva da tempo a Olbia, per il suo ruolo di militare presso la capitaneria di porto locale in qualità di luogotenente e coltivava la sua passione per il motociclismo.
Una grande passione per le due ruote, a cui si dedicava attraverso gruppi amatoriali e che purtroppo si è rivelata fatale, ieri, sul circuito toscano. Lascia moglie e due figli.