Condannato a 19 mesi di carcere per rapina a mano armata, Rhamon da Silva Bandeira è tornato ad arbitrare a livello amatoriale dopo aver scontato la sua pena. Il suo obiettivo è quello di reintegrarsi appieno in società e continuare la sua carriera da giudice di gara, col sogno di riuscire a dirigere un giorno una partita dei Mondiali.
Chi è Rhamon da Silva Bandeira
Nato a Natal in Brasile ventinove anni fa, Rhamon da Silva Bandeira ha iniziato la sua carriera da giudice di gara nel 2015. Carriera che ha dovuto interrompere nel 2021 in seguito a una condanna a 19 mesi di reclusione per rapina a mano armata, ma che adesso, scontata la pena, ha ripreso, tornando a calpestare i rettangoli verdi della sua città con la cavigliera elettronica.
Il carcere
Rhamon da Silva Bandeira ha raccontato le difficoltà da lui affrontate e che l’hanno spinto a compiere quella rapina a mano armata che gli è costata 19 mesi di carcere e l’interruzione del sogno di diventare arbitro. Queste le sue parole riportate da Marca:
Nel novembre del 2021, a causa della dipendenza dalla droga, mi sono affidato a quella che ritenevo potesse essere la soluzione più rapida ai miei problemi, ma sono caduto ancora più in basso
La seconda chance
Una volta uscito dal carcere il suo obiettivo è stato quello di reinserirsi in società. Da Silva Bandeira sta infatti seguendo un corso per ottenere un diploma da tecnico infermieristico ed è tornato anche ad arbitrare sui campi di Natal, città dalla quale al momento non può uscire visto che gli è stato momentaneamente ritirato il passaporto.
L’arbitro brasiliano ha parlato anche di come il carcere lo abbia cambiato e di quanto a suo parere le seconde chance siano fondamentali nella vita:
Adesso sono una persona completamente diversa, che combatte per i propri interessi e si è reintegrata nella società. Il passato non ha più importante, il mio messaggio è: “c’è sempre la possibilità di cambiare e iniziare a vivere correttamente”
Il suo sogno è ora quello di diventare un arbitro professionista e riuscire prima o poi a dirigere una gara dei Mondiali.