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Calcio, dopo l’ennesimo episodio di razzismo arriva la presa di posizione di Gravina

Dopo l’episodio che ha visto coinvolto l’arbitro Cissè, il presidente della FIGC Gabriele Gravina prende una posizione molto netta: “Contro episodi del genere servono punizioni più severe del Daspo”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

L’ennesimo episodio di razzismo nel mondo del calcio italiano, una cronaca che diventa quasi settimanale nel nostro paese e che collezione una serie di momenti che con lo sport non dovrebbero avere nulla a che fare. La FIGC, attraverso il presidente Gravina, ora però prende una posizione molto netta e chiede sanzioni molto pesanti per chi si macchia di questi episodi.

Calcio e razzismo, Gravina: Servono sanzioni più pesanti

A margine della presentazione del report Air, “Calciatori sotto tiro”, il presidente della Federazione italiano gioco calcio Gabriele Gravina è tornato sugli episodi di razzismo e di violenza che continuano a verificarsi nel mondo del calcio.

Servono sanzioni più pesanti, non solo da parte nostra ma anche dei giudici. Chi viene individuato dagli organi di polizia per atti di violenza non può cavarsela con il ermo di un’ora o di un giorno e poi con un daspo. Per noi è insufficiente, servono sanzioni più forti.

Il presidente Gravina cita proprio il caso dell’arbitro Mamady Cissè per portare alla luce quello che definisce come un clima molto pericoloso per il mondo del calcio italiano.

Bisogna dire basta ad aggressioni agli arbitri soprattutto giovai. Ieri c’è stato un caso di un ragazzo in seconda categoria per un rigore consesso non si può interrompere la partita per cori razzisti. Io oggi sono Cissè e tutto è il calcio è con lui e deve combattere questa forma di cultura becera che deve essere espulsa dal nostro sistema”.

Mamady Cissè: l’ultimo episodio di razzismo nel calcio

Il riferimento del presidente Gravina è quanto accaduto nel match di seconda Categoria, tra Bessica e Fossalunga, con l’arbitro Mamady Cissé della sezione di Treviso che ha chiuso in anticipo la gara dopo che dagli spalti erano arrivati insulti razzisti nei suoi confronti. Il direttore di gara, senza neanche consultare i capitano, ha deciso di chiudere in anticipo l’incontro andando negli spogliatoi.

Il gesto di Cissé non è passato inosservato, una presa di posizione e una scelta di grande coraggio che portano alla luce ancora episodi di razzismo nel mondo del calcio e dello sport. L’arbitro arrivato dalla Guinea però ha deciso da tempo di mettersi a disposizione della comunità e del prossimo come dimostra la sua scelta di diventare, insieme alla moglie, leggera affiatati di 10 bambini del suo paese per permettere loro la possibilità di studiare. Cissè è anche il fondatore dell’Associazione “Ambetale” che raccoglie vestiti e cibo da inviare in Africa per sostenere bambini e famiglie, ma anche famiglie in difficoltà sul territorio italiano.

Abodi si unisce a Gravina: Serve certezza della pena

Anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha preso posizione sulle misure da adottare per arginare i fenomeni di violenza e razzismo che ancora affliggono il mondo del calcio.

Il daspo non è sufficiente perché atti di violenza avvengono anche fuori dallo stadio. Non possiamo limitarci al fatto che all’interno degli impianti succeda qualcosa di meno. Serve soprattutto certezza della pena, le orme devono essere inequivocabili e non si deve sottostimai il comportamento delinquenziale.

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