Il sogno Duvan Zapata, il primo trofeo Silvio Berlusconi, gli innesti di Roberto Gagliardini e Danilo D’Ambrosio andando a fare la pesca in casa dei rivali storici, quell’Inter che ha regalato le gioie più grandi e le sofferenze sportive da archiviare in fretta. Per Adriano Galliani l’estate coincide sempre con gli straordinari di un calciomercato che ha contribuito a renderlo leggenda della compravendita. Ma quelli che si stanno susseguendo non sono giorni come gli altri.
- Galliani celebra Berlusconi
- Milan-Monza: brianzoli al completo
- Cosa resta di Berlusconi nel Monza
- Gagliardini e D’Ambrosio a parametro zero
- Dall’Inter Valentin Carboni
- Gori e Kyriakopoulos
- Miretti e Cambiaghi
- Il sogno Duvan Zapata
- Carlos Augusto uomo mercato
- Zapata al Monza: quanto c’è di vero?
- La cessione del Monza: fase di stallo
Galliani celebra Berlusconi
Avrebbe certo voluto essere presente per celebrare il sodale di una vita, Silvio Berlusconi ma mai avrebbe pensato che quell’istante dovesse sottendere la dipartita dell’ex Presidente di Milan e Monza. Martedì 8 agosto non è un giorno come gli altri: non per Galliani, non per i brianzoli, non per il Milan né per San Siro. Il primo Trofeo Silvio Berlusconi tra rossoneri e brianzoli lascerà spazio ai sentimenti prima ancora che alle valutazioni tecnico-tattche.
Galliani lo ha detto alla vigilia:
Silvio Berlusconi è la storia del Milan e del Monza: aver dato cita al Trofeo Silvio Berlusconi è una conseguenza naturale, il ricordo doveroso del nostro amato presidente. L’amore per queste due squadre, l’ambizione che le ha rese vincenti, la passione per trasformarle in realtà uniche. Tutto questo meritava di essere onorato.
Milan-Monza: brianzoli al completo
Sarà un Monza al completo: per testare la preparazione e rendere l’omaggio doveroso all’ex patron. Il 3-4-1-2 di Raffaele Palladino conferma per nove undicesimi i tasselli che hanno conquistato la salvezza tranquilla nella prima stagione assoluta di serie A: Di Gregorio tra i pali, la coppia di trequartisti composta da Pessina e Caprari ad agire alle spalle dell’unica punta, Petagna.
Difesa e centrocampo con una novità per reparto: il terzetto di retroguardia formati da Izzo, Pablo Marì e D’Ambrosio; la quaterna di mediana composta da Ciurria, Gagliardini, Colpani e Carlos Augusto. Subito in campo gli ex nerazzurri arrivati a parametro zero.
Cosa resta di Berlusconi nel Monza
Quanto e cosa rimane di Silvio Berlusconi nel nuovo corso di un Monza che conserva in Adriano Galliani il filo conduttore irrinunciabile tra un passato che non si cancella e un futuro – soprattutto societario – ancora da inquadrare? Spirito e ambizioni, metodo e lungimiranza, predisposizione e obiettivi: il percorso resta tracciato, lo ha lasciato intendere l’ex senatore, spalla di una vita dell’ex Cavaliere.
Brianzoli votati al bel gioco, con un occhio necessario ai conti: il calciomercato del Monza è stato finora oculato e a fare la differenza sono state le proverbiali doti di Galliani che, in sede di mercato, non è mai stato secondo a nessuno.
Gagliardini e D’Ambrosio a parametro zero
Si è mosso prima di tutti: un paio di colpi a costo zero – gli svincolati ex inter, Roberto Gagliardini e Danilo D’Ambrosio – giusto per ribadire come si fa, garantire a Raffaele Palladino due tasselli che, se nelle file dei nerazzurri avevano il compito preciso di non far rimpiangere i titolari quando chiamati in causa, ora possono guardare oltre.
Candidarsi di diritto per una maglia da titolari. Provare a essere valore aggiunto: per esperienza ed efficacia.
Dall’Inter Valentin Carboni
Ancora il filo diretto con i nerazzurri: dopo il prestito di Stefano Sensi, che nella passata stagione ha quantomeno garantito quel po’ di continuità in più da abbinare alla classe indiscutibile, è arrivato dai nerazzurri quello del 18enne Valentin Carboni, attaccante argentino di cui si parla un gran bene. Potrà crescere senza assilli, in Brianza, e restituire con ogni probabilità l’ennesima vittoria alla voce scommessa, quelle che Galliani inanella di anno in anno.
Gori e Kyriakopoulos
Quella di Stefano Gori per la porta è una investitura che va a rimpiazzare Alessio Cragno, finito a Sassuolo: il bresciano classe 1996 arriva dalla Juventus in prestito con diritto di riscatto, si lascia alle spalle un anno di serie B concluso con l’amarezza della retrocessione rimediata con la maglia del Perugia ed è già pronto a fare l’ombra di Michele Di Gregorio.
Geōrgios Kyriakopoulos, nazionale greco che può prestarsi indistintamente alla fase di difesa o di mediana, garantisce eclettismo e polivalenza: dovesse partire Carlos Augusto – le sirene per lui non mancano, calda la pista che porta alla Juventus – il sostituto c’è già.
Confermare Armando Izzo è significato assicurare a Palladino la presenza di un leader carismatico: il decorso del napoletano in Brianza è stato un crescendo continuo, tanta panchina nella prima parte di stagione, poi inamovibile.
Miretti e Cambiaghi
La linea verde resta un must: la campagna acquisti è tutt’altro che conclusa e prosegue nel rispetto di una politica che guarda ai giovani calciatori talentuosi. In questa direzione sono da intendersi gli interessamenti forti per Fabio Miretti e Nicolò Cambiaghi.
Il primo di proprietà degli Elkann , il secondo baby punta dell’Atalanta sul quale sono insistenti anche le pressioni del Bologna. Scegliere il 22enne sarebbe l’ennesimo investimento ponderato per assicurarsi i gol nell’immediato e il cash in un prossimo futuro.
Il sogno Duvan Zapata
Che Cambiaghi possa escludere il grande sogno cullato da Galliani, ovvero Duvan Zapata, è tutt’altro che consequenziale: il bomber della Dea non ha garanzia di titolarità a Bergamo e intorno al suo nome si sono cominciate a intavolare discussioni tra dirigenze. Sul tavolo anche un possibile scambio tra Zapata e Carlos Augusto, per il quale Gasperini farebbe carte false.
Carlos Augusto uomo mercato
Carlos Augusto diventa perno cruciale per ogni legittima ambizione di mercato. Per il brasiliano classe 1999, una delle rivelazioni dell’ultima serie A, non è forte solo il pressing dell’Atalanta ma anche quello della Juventus.
Gasp deve vincere la concorrenza bianconera: Massimiliano Allegri ne è un grande estimatore ed è proprio l’eventuale inserimento del difensore (centrocampista, tuttocampista) che potrebbe anche fargli digerire la cessione di Miretti.
Zapata al Monza: quanto c’è di vero?
Quanto c’è di vero nella marcia di avvicinamento al colombiano da parte di Galliani? Tanto. Con una premessa: ogni cosa a suo tempo, nessuna fretta di chiudere subito ma tutto l’interesse affinché l’affare possa decantare.
Quel che pare incontrovertibile è che il legame di Zapata con l’Atalanta – dopo cinque stagioni in cui si sono fatti del bene a vicenda – pare destinato a chiudersi. Per ora i 15 milioni con cui i bergamaschi valutano il bomber – in scadenza di contratto tra un anno – sono fuori mercato per un club che punta a investire la metà della cifra. Pesa l’età del calciatore – 32 anni – per il quale, tuttavia, Galliani è prontissimo allo strappo della linea verdissima.
Inter e Napoli potrebbero dare fastidio laddove dovessero avere la necessità di coprire in fretta e furia il reparto offensivo ma Galliani sa che in questo tipo di affari si può diventare concorrenziali rispetto alle big solo nelle ultimissime ore di mercato. Altrimenti non c’è partita. Si attende, nell’auspicio che resti tutto in stand by mentre il tempo scivola via: serve che si consumi quello necessario perché si possa poi spendere a prezzi di saldo. Arabia permettendo, più che ovvio.
La cessione del Monza: fase di stallo
Abbiamo spulciato immediatamente tra le righe del testamento di Silvio Berlusconi per capire se e quale parte fosse rivelatrice dei destini di un Monza in vendita potenziale: che fine farà il club? In quali mani? Tutto fermo, nulla è realmente trapelato, nonostante le voci di una papabile cessione si siano infittite nelle settimane immediatamente successive alla morte di Berlusconi.
Ora si è tornati alla fase di stand by, stallo totale: all’interesse, parso concreto, del gruppo Red Bull ha fatto seguito solo il silenzio, rotto solo dallo stesso Galliani per dire che di eventuale vendita parlerà a suo tempo solo Fininvest.
Fino ad allora il suo compito è quello di occuparsi del suo Monza: renderlo grande, portarne in alto il nome, onorarlo sempre. Lo avrebbe voluto l’amico di una vita, Silvio Berlusconi.