L’Inter è attesa dall’andata della semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Si giocherà a San Siro, l’attuale casa dei due top club milanesi. Proprio l’argomento stadio è al centro di mille dibattiti.
Inter stanca di aspettare
Il nuovo stadio è una priorità sia per il Milan che per l’Inter. Avere una nuova casa moderna e in grado di aumentare i ricavi delle due società è vitale per pianificare un futuro sostenibile. Da tempo, le due società calcistiche milanesi si sono mosse per avere il via libera per un nuovo impianto sportivo. Ad oggi, nulla è stato programmato e ufficializzato. “Ormai da più di tre anni abbiamo presentato il progetto e fatto tutte le varianti richieste, dando disponibilità ad abbassare gli indici volumetrici, ma temiamo che l’iter burocratico si stia allungando. Come in tutti i progetti, però, esistono sempre dei piani alternativi…”, le parole, alla Gazzetta dello Sport, di Alessandro Antonello, CEO Corporate della società nerazzurra. Insomma, l’Inter (così come il Milan) è stanco di aspettare.
Nuovo stadio, San Siro non ha più l’esclusiva
La prima, grande, novità riguarda il fatto che è decaduta l’esclusiva su San Siro. La conferma è arrivata direttamente dalle parole dello stesso Alessandro Antonello: “Intanto, la premessa è che da parte nostra non c’è più “l’esclusiva” su San Siro: non possiamo stare fermi, immobili, per tre anni senza avere delle risposte e, quindi, è giusto guardarsi intorno per dare uno stadio alla città e ai tifosi. Tra le varie ipotesi, su cui non c’è ancora uno screening complessivo, di sicuro resiste quella di Sesto San Giovanni che a suo tempo fu oggetto di valutazione”. Il piano B quindi esiste: area ex Falck a Sesto San Giovanni. Una mossa chiara, anche per provare a smuovere la questione “politica”. Dal Comune di Milano filtra comunque ottimismo in chiave zona San Siro. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala vorrebbe arrivare all’ok definitivo in otto mesi, così da cominciare i lavori già nel 2023.
Inter e Milan vanno avanti insieme
Lo sfogo di Alessandro Antonello va di pari passo con il pensiero dei vertici del club rossonero: “Proseguiamo con la stessa unità di intenti, quella che abbiamo mostrato in tutte le attività progettuali. Entrambi vogliamo un impianto moderno, all’avanguardia, che resti per le future generazioni, che sia all’altezza del blasone dei club. E con tempi precisi“. Nessuna volontà di non prendere in considerazione il pensiero dei cittadini (chiamati a dare il loro benestare all’eventuale nascita del nuovo impianto sportivo nella zona di San Siro) ma, parallelamente, il desiderio di stringere i tempi per non rischiare di vedere il progetto naufragare completamente.