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Ceccon sfida Paltrinieri e spiega la "fuga" in Australia: "Sinner? Io e Greg dobbiamo fare come lui"

L'oro olimpico nei 100 dorso torna a parlare dell'esperienza di Parigi, del pisolino nel giardino olimpico, del rapporto con i social e il mondo dello spettacolo e del futuro con la solita franchezza

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Dal virale pisolino nei giardini del Villaggio Olimpico all’essere un sex symbol, dalla voglia di scrivere la storia del nuoto italiano e superare Gregorio Paltrineri fino alla medaglia di Parigi, alla battuta su Jannik Sinner e alla scelta di volare in Australia. È un Thomas Ceccon a tutto campo quello che si racconta con la solita determinazione, la proverbiale leggerezza e la voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Ceccon sfida Paltrinieri

“Obiettivi per Los Angeles 2028? Vincere almeno altre due medaglie, così da superare Paltrinieri e diventare l’italiano più medagliato“, a rivelarlo è Thomas Ceccon, in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Il campione olimpici di Parigi 2024 tocca una mezza infinità di temi, a cominciare dai pianti per il prossimo quadriennio che lo condurrà ai Giochi di L.A.

La scelta di volare in Australia

“A gennaio – ha spiegato Ceccon – vado in Australia per provare a migliorarmi e a fare qualcosa di diverso rispetto agli ultimi dodici anni. In futuro penso anche agli Stati Uniti. Mi sono sempre chiesto che cosa facciano gli altri vincere… penso che si cresca anche cambiando. Non è detto che migliori di sicuro, ma voglio provare a fare qualche chilometro in più a minore intensità. Mi preparo ai Mondiali del 2025, cerco nuove idee, prima delle prossime Olimpiadi è lunga…”. Sì, perché già dal mese prossimo, Ceccon si appresta a vivere un calendario ricchissimo. Si parte con la Coppa del Mondo di Shanghai a ottobre, poi i Mondiali in vasca corta di Budapest a dicembre e, appunto, quelli di Singapore nel 2025.

Il pisolino nel giardino olimpico e il rapporto con i social

Prima, però, un passo indietro e un’analisi sul presente (tanto) fuori dalla vasca: “Il pisolino nel giardino del villaggio olimpico? Eh, volevo fare un po’ la vittima del caldo. Poi è diventato virale e oggi mi seguono in tantissimi sui social. Quando mi fermano per una foto è solo perché sono popolare sui social. Non mi dicono nemmeno grazie e non vogliono una foto perché ho vinto l’oro a Parigi. Non mi dà fastidio, ma mi aspetterei di ricevere i complimenti per la medaglia prima di essere fermato perché sono virale. Sono un atleta abbastanza bravo…”.

“Non sono un sex symbol”

Sempre in tema social e sull’essere considerato un sex symbol, Ceccon ammette: “Devo stare attento a quello che scrivo sui social. Non posso più fare un po’ il matto come quando ero un ragazzino. Ora le priorità sono cambiate e qualsiasi cosa dica finisce per venire amplificata. Sex symbol? No, resto un ragazzo semplice, quello di otto anni fa. Un ragazzo che ama nuotare e che vuole sempre migliorarsi. Mi piace il mio carattere, ma devo stare più attento. Dove conservo la medaglia di Parigi? In cassaforte, quella non si tocca, altrimenti si rovina come quelle del 2021. Se la mettessi in banca non potrei mai vederla e sarebbe brutto”.

Ceccon tra moda e motori

Restando al Thomas fuori dalla vasca, il campione olimpico rivela le proprie sensazioni dopo la bandiera a scacchi sventolata a Misano durante l’ultimo appuntamento della MotoGp: “Tra le moto e la moda forse mi sono divertito più tra le prime. La moda mi diverte, sono andato a qualche sfilata per rompere la monotonia e quando mi vestono in modo così elegante è bello prestarsi. Alle moto, però, potrei appassionarmi. Sono due emozioni differenti e le moto sono più vicine al nuoto, al gareggiare. Avevo un po’ d’ansia prima di sventolare la bandiera a scacchi”.

Sinner e il rapporto con l’acqua

“Detto questo – ha preseguito Ceccon – non vado matto per fare troppe cose, c’è qualcosa in ballo con la tv e la moda, ma io vado in acqua e basta. Non mi ero mai fermato per un mese, al massimo per una settimana. Per queste distrazioni ho pochissima voglia di faticare, ma devo tornare in acqua al più presto. È la cosa che mi piace di più”.

Infine, una battuta su Sinner, che già in passato aveva visto Ceccon finire al centro della polemica per una frase probabilmente mal interpretata e detta con troppa leggerezza: “Jannik? Se oggi la gente inizia a giocare a tennis perché c’è lui, mi piacerebbe che io, Paltrinieri e gli altri ci prendessimo questa stessa responsabilità nel nuoto e avvicinassimo nuovi appassionato e giovani”.

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