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Champions, la dolce ossessione di Guardiola: "Con il Real nessuna rivincita"

Il tecnico catalano non cerca rivalse: "Non siamo qua per la rivincita del 2022, ma per centrare la finale 2023. La qualificazione si decide al ritorno".

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Dal 2016 la Champions League è la dolce ossessione di Pep Guardiola che, dopo aver vinto sulla panchina del Barcellona (2009 e 2011) contro il Manchester United, non ha saputo ripetersi, nonostante abbia allenato un triennio a Monaco di Baviera e poi la corazzata in maglia azzurra: è stato due anni fa che il tecnico catalano è andato più vicino al tris, perdendo la finale contro il Chelesea di Thomas Tuchel. L’ennesimo confronto in carriera con il Real Madrid e con Carlo Ancelotti è il viatico verso Istanbul.

Real-City, Guardiola: “Non è la rivincita di un anno fa”

Il Real Madrid è stato il primo e l’ultimo (4 a 3 in Inghilterra, 3 a 1 in Spagna) giustiziere di Pep Guardiola nella manifestazione, dopo l’addio agli azulgrana: in mezzo hanno ottenuto il suo nobile scalpo Borussia Dortmund e Atletico Madrid, Monaco e Liverpool, Tottenham e Lione, prima della finale di Oporto. Fu una eliminazione tosta, dopo aver fatto una buona prova in casa: al ritorno non fummo invece abbastanza bravi; non cerchiamo la rivincita, è solo una nuova opportunità per raggiungere la finale e vincere la Champions League. Inutile pensare a quello che è successo l’anno scorso, perché giochiamo contro il Real Madrid e sappiamo cosa significhi in questa competizione.

Real-City, Guardiola: “Il progetto non è solo una Coppa”

Il Manchester City è ancora in corsa per la Premier League, dove vanta (con un turno in meno) una lunghezza di vantaggio sull’Arsenal demolito nel recente scontro diretto, e per la FA Cup, dove è atteso dai rivali cittadini in maglia rossa, che hanno beffato il Brighton di De Zerbi dal dischetto: questo testimonia la forza di un progetto che va oltre la singola impresa: “Come ogni stagione vogliamo vincere la Champions League, ma non basta la volontà. Non voglio una squadra o un progetto per vincere questa coppa un anno e poi fare male dieci anni di fila: voglio essere competitivo tutti gli anni; vincere la Champions è un processo che può richiedere tantissimi anni, l’importante è essere sempre lì tra quelle in lotta per vincere. Il Club vuole questo trofeo, ma è una ambizione positiva, non una ossessione“.

Real-City, Guardiola: “La finale si deciderà a Manchester”

Le qualificazioni contro Lipsia e Bayern Monaco hanno fatto sì che l’ex metronomo di Johan Cruijff centrasse il primato (10) delle semifinali, ma le partite europee sono nella sua ottica mezzo per imparare: “In queste sfide sono i dettagli a fare la differenza, ma l’unica cosa che so è che per provare a passare il turno dovremo fare due grandi partite. L’unico vantaggio di giocare il ritorno in casa è se dovessimo andare ai supplementari, ma sia il City che il Real hanno la capacità per vincere fuori; l’incrocio di un anno fa ci sarà da lezione, ma si deciderà tutto all’Ethiad“. E se lo dice un tecnico che ha già messo 32 trofei in bacheca..

Champions, la dolce ossessione di Guardiola: "Con il Real nessuna rivincita"

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