In poco più di 24 ore Calzona restituisce qualche certezza al Napoli (il 4-3-3, la voglia di giocare il pallone) e gli azzurri conquistano il pari in rimonta contro il Barcellona dopo un primo tempo complicato. Il ritorno di Osimhen fa la differenza: al Camp Nou sarà dura, ma la qualificazione ai quarti di Champions League resta aperta.
- Napoli-Barcellona, la chiave della partita
- Napoli, che cosa ha funzionato
- Napoli, che cosa non ha funzionato
- Le pagelle del Napoli
- Top e flop del Barcellona
- La pagella dell’arbitro
- Il tabellino di Napoli-Barcellona
Napoli-Barcellona, la chiave della partita
Il primo Napoli di Calzona vuole ma non può: ha l’ambizione di giocare come la squadra di Spalletti, senza averne le gambe e i meccanismi di gioco. E fatica al cospetto di un Barcellona che avrà anche problemi difensivi, ma sa ancora far sparire il pallone. Anche una squadra alla terza rifondazione della stagione, però, può cavarsela se ha un grande centravanti: Osimhen torna in azzurro dopo due mesi e inventa l’1-1. E il gol restituisce coraggio agli azzurri, che chiudono provando a segnare.
Napoli, che cosa ha funzionato
Calzona non poteva fare miracoli in poco più di 24 ore, ma il Napoli ritrova almeno il coraggio di provare a costruire dal basso, pur senza grandi risultati, e la forza di reagire allo svantaggio. Gli azzurri chiudono all’attacco e meritano gli applausi del Maradona. E poi c’è Osimhen: con lui in campo nulla è perduto.
Napoli, che cosa non ha funzionato
Approccio timido e condizone atletica che resta precaria: finché il Barcellona spinge sul pedale del pressing, il Napoli non vede palla, incapace di tenere il ritmo dei catalani. Quando il Barça cala, la squadra di Calzona inizia a giocare, ma senza Zielinski manca qualità in mezzo: il tiro dell’1-1 è il primo nello specchio della porta.
Le pagelle del Napoli
- Meret 6,5 – Presente su Yamal all’8’ e Gundogan al 23’, strepitoso su Lewandowski un minuto prima con una parata di piede, istinto e posizione. Può poco sul secondo tentativo del polacco.
- Di Lorenzo 5,5 – Balla in avvio, preso in mezzo dai movimenti di Cancelo e Pedri, e paga dazio in possesso con una serie di passaggi sballati. Quando prende fiato e il Napoli si alza, prova a contribuire in avanti ma con poche idee. Appannato.
- Rrahmani 5,5 – Dopo una lunga serie di partite opache se non pessime, torna puntuale nelle chiusure. Lotta, anticipa e non disdegna di impegnarsi nella prima costruzione, ma Pedri lo beffa sull’1-0. E l’errore pesa.
- Juan Jesus 6,5 – Come Rrahmani, ma con qualche affanno in più. Non disdegna le maniere forti, il Maradona apprezza.
- Olivera 6,5 – Titolare per la prima volta dopo quasi 3 mesi, l’uruguayano inizia bene nonostante la squadra lo esponga costantemente all’uno contro uno con l’insidioso Yamal. Paga la lontananza dal campo quando ha la palla tra i piedi.
- Anguissa 6 – Per mezz’ora costantemente in ritardo, fuori posizione, in affanno. Poi il Barça cala e lui respira, indovinando l’imbucata per l’1-1 di Osimhen e sfiorando il gol di testa nel finale.
- Lobotka 6,5 – I due interni non trovano la posizione e allora tocca a lui spesso metterci una pezza nei recuperi. Come ai tempi spallettiani si propone con costanza per tentare l’uscita dal basso.
- Cajuste 5,5 – Fatica a trovare la posizione e sbaglia qualche facile tocco in avvio. Poi Calzona gli scambia la posizione con Anguissa e migliora, ma in un centrocampo a 3 uno tra lui e il camerunese è di troppo (dal 23’ s.t. Traoré 6 – Nulla di concreto, ma almeno porta vivacità e qualche idea sulla trequarti).
- Politano 6 – Si sbatte sulla destra, prima inseguendo Cancelo poi riavviando il gioco di incroci e sovrapposizioni con Di Lorenzo. Ma non trova il guizzo (dal 32’ s.t. Raspadori sv – ).
- Osimhen 6,5 – Due mesi di assenza dall’azzurro e una Coppa d’Africa nelle gambe si avvertono, così come i colpi di Araujo e Iñigo Martinez, che lo maltrattano appena possono. Alla prima palla buona si vendica facendo valere il fisico e trovando il 9° gol stagionale, un attimo prima di essere sostituito (dal 32’ s.t. Simeone – sv).
- Kvaratskhelia 5,5 – Koundé lo aggredisce sul breve e lo tiene in allungo, il georgiano ci prova ma non brilla, anche perché riceve palla quasi sempre da fermo. Esce visibilmente contrariato (dal 23’ s.t. Lindstrom 6 – Si muove tanto, portando confusione nella metà campo del Barça).
- Calzona (all.) 6,5 – Aveva un compito complicatissimo, ma la partenza tutto sommato è positiva: sufficienza piena per l’identità restituita alla squadra, mezzo voto in più perché il pari arriva in rimonta.
Top e flop del Barcellona
- Lewandowski 7 – Si aggira nei dintorni dell’area del Napoli pronto a colpire, ci va vicino nel primo tempo, poi è perfetto alla prima occasione della ripresa: stop, esitazione e destro chirurgico che passa tra le gambe di Di Lorenzo.
- Pedri 6,5 – Si muove tanto e molto bene in avvio, ma non indovina mai la giocata decisiva in rifinitura fino al 60’, quando centra l’assist con tunnel a Rrahmani che stappa la gara.
- Iñigo Martinez 5 – Picchia e anticipa Osimhen per 75’, ma nell’unica volta in cui il nigeriano prende posizione in area finisce per rimbalzargli contro: da terra osserva il pallone finire alle spalle di Ter Stegen.
La pagella dell’arbitro
Zwayer 6,5 – Vicino all’azione (anche troppo in alcuni frangenti) lascia giustamente correre per un presunto mani di Olivera nel primo tempo. Azzecca i cartellini gialli.
Il tabellino di Napoli-Barcellona
NAPOLI-BARCELLONA 1-1
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste (dal 23’ s.t. Traore); Politano (dal 32’ s.t. Raspadori), Osimhen (dal 32’ s.t. Simeone), Kvaratskhelia (dal 23’ s.t. Lindstrom). All. Calzona.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araujo, I. Martinez, Cancelo; Gundogan, Christensen (dal 41’ s.t. Romeu), De Jong; Yamal (dal 35’ s.t. Raphinha), Lewandowski, Pedri (dal 41’ s.t. Joao Felix). All. Xavi.
RETI: Lewandowski (B) al 15’ s.t., 30 s.t. Osimhen (N).
NOTE: ammoniti De Jong (B), I. Martinez (B), Christensen (B).