Antonella, come Massimo Stano, arriva da una terra meravigliosa e con lui si allena a Roma, da quando il sogno olimpico è diventato più prossimo. Dopo aver superato per prima il traguardo della 20 km di marcia, Antonella Palmisano da Mottola, in provincia di Taranto, si è presentata ai microfoni di Rai Sport avvolta dal tricolore che l’aveva accompagnata negli ultimi metri, che ha ripreso, dopo averlo perso: “Ancora non me ne rendo conto, ma oggi è il giorno del mio compleanno e volevo che fossi ripagata di tutti i sacrificati fatti, in questi anni”, le sue prime parole ai microfoni della campionessa olimpica.
Chi è Antonella Palmisano
Atleta delle Fiamme Gialle, classe 1991 fino al 2003 Antonella giocava a pallavolo, ma poi si è convinta a praticare la marcia con un gruppo di ragazzi guidati a Mottola dal tecnico Tommaso Gentile. E’ stato subito amore. Nel suo ricco palmarès giovanile brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores – risultato senza precedenti per un’azzurrina – a Chihuahua nel 2010. Dal 2012 si è trasferita a Roma, anche lei, sotto la guida di Patrizio Parcesepe, tecnico delle Fiamme Gialle. Si è piazzata a ridosso del podio nei Mondiali di Pechino 2015 (quinta) e poi ai Giochi olimpici di Rio 2016 (quarta) nonostante una stagione condizionata da un infortunio al tibiale destro.
Il fiore tricolore tra i capelli di Antonella Palmisano
Nel 2017 ha stabilito il record nazionale nei 10.000 su pista (41:57.29) e ha vinto la 20 km in Coppa Europa a Podebrady prima del bronzo ai Mondiali di Londra con 1h26:36, seconda azzurra di sempre, migliorandosi di oltre un minuto. Un altro bronzo agli Europei di Berlino, nel 2018, prima del matrimonio in settembre con Lorenzo Dessi, a sua volta specialista azzurro del tacco e punta. Parole speciali, di ringraziamento, sono andate anche a suo marito e alla sua famiglia, che al pari dei suoi genitori, l’ha sostenuta in questo ambizioso obiettivo. Nel 2020 è diventata primatista italiana nei 10 km su strada con 41:28 a Modena e nel 2021 ha conquistato il successo per la seconda volta negli Europei a squadre, di nuovo a Podebrady. Anche alle Olimpiadi, la Palmisano ha gareggiato con un fiore di feltro in testa, realizzato dalla mamma: forse un piccolo portafortuna per sentire più vicino, in questa epoca segnata dalla pandemia, chi è più caro.
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